Libri di Søren Kierkegaard
Aut-aut
Søren Kierkegaard
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: XXXVII-202
"Aut-Aut", testo chiave dell'esistenzialismo, pubblicato per la prima volta nel 1843, è anche l'opera in cui il pensiero di Sören Kierkegaard raggiunge il suo apice. La contrapposizione fra vita estetica e vita etica, il passaggio dall'una all'altra attraverso l'esperienza della disperazione e dell'angoscia, la scelta come fardello esistenziale, il compito della realizzazione di sé in quanto individui: sono questi i temi principali, proposti da Kierkegaard con un vigore e una lucidità che ancora oggi colpiscono il lettore per la loro forza e urgente attualità. Introduzione di Remo Cantoni.
Il diario del seduttore
Søren Kierkegaard
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 228
Opera simbolo della produzione estetica di Kierkegaard, e scritto centrale della celeberrima raccolta Enten-Eller uscita a Copenaghen nel 1843, il Diario del seduttore è l'ambiguo resoconto - in parte epistolare, in parte diaristico - di una raffinata e morbosa storia di seduzione. Nell'anima esacerbata dell'esteta Johannes si sposano l'angoscia di Faust e l'astuzia sensuale di Don Giovanni, per dare vita a un poeta demoniaco ai cui piedi una giovane Cordelia è destinata fatalmente a soccombere. Nel mondo malinconico ed esaltato di Johannes, realtà e sogno, vita e teatro, si confondono dialetticamente. Le persone fungono per Johannes solo da stimolo, egli le rigetta come gli alberi lasciano cadere le foglie: lui ringiovanisce mentre le fronde sono destinate inesorabilmente a seccare. Eppure, anche nella più profonda afflizione, Cordelia non riesce a odiare l'uomo che l'ha sedotta e poi abbandonata, i suoi sentimenti sono prigionieri di un'ambiguità che è anch'essa frutto della potente capacità manipolatoria del seduttore. La seduzione è dunque per Johannes un "gioco serio", un labirinto narcisisticamente conchiuso in se stesso come una trappola dalla quale non si può uscire se non rientrando nel più profondo di sé, fino a toccare quell'abisso di angoscia che solo conduce a una scelta esistenziale: aut-aut, una scelta della quale Johannes però non è capace.
In vino veritas
Søren Kierkegaard
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2020
pagine: 160
Primo dei cinque scritti che compongono l'opera polifonica "Stadi sul cammino della vita" (1845), "In vino veritas" è una brillante rivisitazione in chiave moderna del Simposio platonico. Cinque commensali si danno appuntamento per un banchetto e finiscono a discutere d'amore: ritroviamo Johannes, già autore del Diario del Seduttore, Victor Eremita, l'editore di Enten-Eller, Constantin Constantius, autore de La ripetizione, un Giovane e uno Stilista di moda. Se il Giovane inesperto guarda all'amore e al rapporto tra i sessi con un'idealità che poco si concilia con la concretezza della vita, lo smaliziato Constantin racconta invece la storia di un'esperienza reale declinandola nell'ottica disimpegnata del gioco, dello scherzo, mentre Victor discetta della trasformazione spirituale che il rapporto con il femminile causa nell'uomo. Il tono diviene solo apparentemente frivolo quando lo Stilista dichiara che la natura femminile si rivela autenticamente solo nel rapporto con la Moda, e infine Johannes il Seduttore si cimenta in una lode della donna, disconoscendo quanto detto dai suoi convitati: "Il sesso femminile, lungi dall'essere più imperfetto di quello maschile, è al contrario il più perfetto". In una cornice struggentemente romantica, ironia e arguzia squarciano il velo della malinconia, per rivelare la profondità dialettica che si cela dietro la superficie delle scelte amorose.
Il concetto dell'angoscia
Søren Kierkegaard
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2020
pagine: 184
Il concetto dell'angoscia (1844), insieme a La malattia mortale, Aut-aut e Timore e tremore, è una delle opere capitali di Søren Kierkegaard (1813-1855). Come tutte le sue opere maggiori, anche questa viene pubblicata con uno pseudonimo: Vigilius Haufniensis; ossia "colui che vigila ad Haufnia", l'antico nome di Copenaghen. Per Kierkegaard nell'esistenza umana nulla è necessario: tutto è possibile. Ma proprio l'infinità e l'indeterminatezza delle possibilità fanno sentire all'uomo la sua impotenza. Si manifesta così l'angoscia, in cui l'esistenza si rivela come possibilità, come rischio dello scacco, del fallimento, dell'insignificanza totale, del nulla. L'angoscia accompagna costantemente l'esistenza dell'uomo, vi è essenzialmente connessa, ed è la prima tappa nel lungo e drammatico cammino verso la scelta religiosa, come incertezza angosciosa e sublime vissuta nel rapporto decisivo del singolo con Dio.
Breviario (1843-1855)
Søren Kierkegaard
Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2020
pagine: 128
Di Søren Kierkegaard (Copenaghen 1813-1855), filosofo e scrittore tra i più geniali della storia del pensiero, critico delle culture dominanti il suo tempo, precursore dell'esistenzialismo, Max Bense ha scelto alcuni dei testi seminali per il pensiero moderno: l'Estetico e l'Etico, il pensatore astratto e quello concreto, la critica del tempo e del cristianesimo, la "scelta". In antitesi a Hegel: l'individuo non è quel che è, ma ciò che sceglie di essere.
Rivelazione divina e genialità. Sulla differenza tra un genio e un apostolo
Søren Kierkegaard
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2020
pagine: 112
Chi crea l'opera d'arte, l'uomo o Dio? In questo testo, tradotto sulla base dell'edizione critica danese, Kierkegaard si interroga sul rapporto, ambiguo e dialettico, tra apostolicità — l'essere un chiamato da Dio — e genialità — l'essere ispirato. Un dilemma sia esistenziale, vissuto in prima persona e sotteso all'intera opera kierkegaardiana, sia teoretico: l'essere apostolo in che modo è compatibile con l'essere un creatore in se stesso? È l'antinomia che riecheggia nella categoria di "genialità apostolica", l'aspirazione al carattere divino della creazione umana.
L'immutabilità di Dio
Søren Kierkegaard
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2019
pagine: 128
"'L'immutabilità di Dio', l'ultimo Discorso pubblicato da Kierkegaard nell'agosto del 1855, è pervaso dall'intento di comunicare quanto sia rasserenante la novità cristiana per ciascun uomo pensoso del proprio vero bene, non solo per l'eternità, ma in ogni momento del proprio cammino nel tempo: «Per questo ci proponiamo di parlare di Te, Immutabile, ossia della Tua immutabilità, se possibile, sia con spavento sia per la serenità». Al termine del Discorso Kieikegaard potrà così sostenere: «l'Immutabile viaggia insieme» con noi. Anche per questo egli non intende dimostrare né l'esistenza di Dio né che Dio è immutabile, bensì, paradossalmente che 'Dio, l'Immutabile, si muove per porsi e restare vicinissimo ad ogni attimo di vita di ogni singolo uomo, operando per il suo bene, ma anche lasciandolo sempre libero di ricusare l'aiuto che l'Immutabile immutabilmente gli porge." (dall'Introduzione di Umberto Regina)
L'arte di raccontare favole ai bambini
Søren Kierkegaard
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2018
pagine: 96
È bene raccontare favole ai bambini? Quale il miglior modo per farlo? Kierkegaard risponde con questi scritti, dove riflette sulla possibilità di educare i bambini narrando favole e critica i narratori improvvisati. Biasima il cristianesimo come idillio mitologico e ironia fiabesca, prospettando un cristianesimo che conduca a una rinascita spirituale e alla ricerca di nuovi genitori celesti: nel Regno dei cieli, come bambini, correndo all'infinito.
Timore e tremore (lirica dialettica di Johannes de Silentio)
Søren Kierkegaard
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2018
pagine: 157
"Quale dev'essere il rapporto dell'individuo col reale? E quale il suo rapporto col tempo? Questi i due problemi di Kierkegaard in Timore e tremore. Questi due problemi sono collegati fra di loro, e collegati strettamente alla vita stessa di Kierkegaard. Presi nel loro rapporto con quella vita, con l'individuo ch'egli fu, essi significano: potevo io sposare la mia fidanzata? [...] Dovevo sposarla, quando sentivo in me, accanto ai miei sentimenti religiosi, altri sentimenti dei quali non sempre sono padrone e che mi fanno paura? Dovevo sposarla, finalmente, quando sentivo tanto profondamente che, nel momento stesso in cui sarebbe divenuta mia moglie, essa avrebbe cessato di essere l'ideale fanciulla che io amavo, per prender posto nel reale, mentre il suo ricordo soltanto mi sarebbe stato prezioso, mentre ella mi sarebbe stata preziosa, ma solo nel passato? [...] Kierkegaard considerava 'Timore e tremore' come il suo libro migliore; sarebbe bastato, diceva, per rendere immortale il suo nome. Mai la sua 'dialettica lirica', la sua arte di far sentire sopra di noi i caratteri specifici di quella sfera religiosa, al di sotto della quale egli pretende rimanere, ci hanno commosso tanto profondamente. Né mai (ce lo dice lui stesso) un suo scritto fu legato più intimamente ai suoi più personali conflitti." (Dalla postfazione di Jean Wahl)
La ripetizione
Søren Kierkegaard
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1996
pagine: 208
Un vorticoso saggio-racconto che narra di un viaggio a Berlino nel quale tutte le circostanze concorrono a deludere le aspettative generate da un precedente viaggio. Ma il racconto di questo fallimento serve a mettere in scena non tanto una storia, quanto piuttosto l'angoscia di un'identità. La ricerca dell'assoluto, il desiderio di consegnarsi a una potenza che sfugge a tutte le categorie, è rappresentata, come tante volte da Kierkegaard, attraverso un alter ego che ha il nome di Constantin Constantius. Tutto il libro sembra voler tenere fede a questo gioco iniziale, moltiplicando le divagazioni, mescolando le vicende personali a quelle fittizie, fino a scoprire le carte solo alla fine. Un "libro bizzarro", come lo stesso Kierkegaard amava definirlo, che influenzerà alcuni concetti fondamentali della filosofia successiva: dall'eterno ritorno di Nietzsche alla trascendenza di Heidegger fino alla psicoanalisi lacaniana.
Timore e tremore. Aut-Aut (Diapsalmata)
Søren Kierkegaard
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1986
pagine: 192
Søren Kierkegaard chiarisce la propria grande, intima rivoluzione filosofica ed esistenziale. "Timore e tremore" è l’espressione matura e a tratti sconvolgente del suo pensiero. Attraverso la celebre vicenda biblica del patriarca Abramo, chiamato da Dio a sacrificare il figlio Isacco, il filosofo esprime il grande paradosso della verità cristiana. Un evento che rivela in maniera paradigmatica il rapporto di ogni vero credente con l’Assoluto, e dietro al quale si nasconde la personalissima vicenda umana di Kierkegaard, il suo rapporto col padre e la rottura del fidanzamento con Regina Olsen. Questa edizione, introdotta da Cornelio Fabro, presenta in appendice i celebri aforismi (Diapsalmata) che aprono l’opera Aut-Aut.