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Libri di Simone Fana

Basta salari da fame!

Marta Fana, Simone Fana

Libro: Copertina morbida

editore: Laterza

anno edizione: 2019

pagine: 165

Quelli che hanno salari orari di tre, quattro, sei euro lordi l'ora. Quelli costretti al lavoro gratuito o a un tirocinio a 400 euro al mese. Quelli sottoinquadrati e i troppi costretti a un part time involontario, spesso fittizio. Ormai il mercato del lavoro è una giungla con una sola certezza: stipendi bassi e precari. Paghe da fame per un lavoro povero. E se fosse proprio questo il problema che impedisce alla nostra economia di crescere? E se ricominciassimo a parlare di lotta salariale? È sull'impoverimento dei lavoratori, infatti, che molte imprese continuano ad accumulare profitti agitando di volta in volta il nemico esterno più utile alla propria retorica: gli immigrati, le delocalizzazioni, la tecnologia. Una narrazione che nasconde un interesse politico, diretto a garantire l'alto contro il basso della società, i profitti dei pochi contro i salari dei molti. Ma la consapevolezza che le crescenti disuguaglianze originano dai salari e dalle retribuzioni è tornata con forza nel dibattito pubblico e alimenta le lotte dei movimenti sociali a livello globale.
15,00 14,25

Basta salari da fame!

Marta Fana, Simone Fana

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2022

pagine: 192

Quelli che hanno salari orari di tre, quattro, sei euro lordi l'ora. Quelli costretti al lavoro gratuito o a un tirocinio a 400 euro al mese. Quelli sotto inquadrati e i troppi costretti a un part time involontario, spesso fittizio. Ormai il mercato del lavoro è una giungla con una sola certezza: stipendi bassi e precari. Paghe da fame per un lavoro povero. E se fosse proprio questo il problema che impedisce alla nostra economia di crescere? E se ricominciassimo a parlare di lotta salariale? È sull'impoverimento dei lavoratori, infatti, che molte imprese continuano ad accumulare profitti agitando di volta in volta il nemico esterno più utile alla propria retorica: gli immigrati, le delocalizzazioni, la tecnologia. Una narrazione che nasconde un interesse politico, diretto a garantire l'alto contro il basso della società, i profitti dei pochi contro i salari dei molti. Ma la consapevolezza che le crescenti disuguaglianze originano dai salari e dalle retribuzioni è tornata con forza nel dibattito pubblico e alimenta le lotte dei movimenti sociali a livello globale.
10,00 9,50

Tempo rubato. Sulle tracce di una rivoluzione possibile tra vita, lavoro e società

Tempo rubato. Sulle tracce di una rivoluzione possibile tra vita, lavoro e società

Simone Fana

Libro: Copertina morbida

editore: Imprimatur

anno edizione: 2018

pagine: 202

Mai come oggi la riduzione dell'orario di lavoro rappresenta un'utopia concreta. Non un obiettivo lontano, ma una possibilità realizzabile nell'immediato. Gli straordinari mutamenti che attraversano i modi di produzione contemporanei e la velocità del progresso tecnologico sollevano un'opportunità unica per ridurre il tempo dedicato al lavoro. Ma è possibile lavorare meno e liberare tempo di vita? Una domanda che riecheggia nel senso comune delle società a capitalismo maturo e nel dibattito pubblico, senza tuttavia trovare risposte politiche all'altezza della sfida. Infatti oggi, al contrario, si allungano i tempi di lavoro e si riducono le retribuzioni orarie. Le vette del progresso tecnico coincidono con il ritorno di forme antiche di sfruttamento della forza lavoro. Una dinamica comune alle società occidentali, a partire dalla fine del secolo scorso e che si è accentuata negli anni successivi alla grande crisi del biennio 2007-2008. Questa contraddizione porta al cuore della questione. La riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario non è una scelta neutrale, ma è l'esito contraddittorio dei rapporti di potere che si danno tra le classi sociali. Una scelta politica, che accontenta alcuni (la maggioranza) e scontenta altri (la minoranza). Solo collocando il tema nella sua cornice conflittuale - e direttamente politica - è possibile delineare le strategie per ridurre l'orario di lavoro. Una posizione che implica un radicale cambio di paradigma nelle scelte di politica economica, e la riscoperta del ruolo dello Stato nella sua doppia veste di produttore di beni e servizi e di regolatore delle politiche monetarie e fiscali. La riduzione dell'orario si inserisce, quindi, in una politica di riforma strutturale, che ridisegna i confini tra economia e società. Dentro questa trama di rapporti si aprono le possibilità per le forze politiche e sindacali per individuare una battaglia comune di trasformazione dello stato di cose presenti. Un doppio movimento che porta il conflitto per la riduzione dell'orario di lavoro a toccare il basso e l'alto: la società, la fabbrica e le istituzioni, agendo in profondità sulla trama dei rapporti di potere, per cambiarne il segno e la direzione.
16,00

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