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Libri di Stefano Maria Corso

Studi sull'onere della prova negli infortuni sul lavoro

Studi sull'onere della prova negli infortuni sul lavoro

Stefano Maria Corso

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 304

In una prospettiva giuslavoristica, la disciplina delle prove si rivela essere, oltre che canone di garanzia oggettivo, strumento di recupero delle asimmetrie esistenti tra le parti. Lo studio analizza gli strumenti, nel tempo, introdotti dal legislatore per contrastare la diseguaglianza sostanziale che connota il rapporto di lavoro e che trova, proprio nell’analisi dell’onere della prova e nella normativa in tema di salute e sicurezza, una sua particolare estrinsecazione. Prendendo le mosse dal dibattuto tema della natura della responsabilità datoriale per infortunio sul lavoro viene trattato della ripartizione dell’onere della prova tra chi agisce in giudizio con domanda risarcitoria e chi resiste opponendo la non responsabilità o la minore responsabilità. Sono ripercorsi i passaggi più problematici nell’accertamento della responsabilità datoriale per infortunio sul lavoro tra mezzi di ricerca della prova tramite presunzioni, vicinitas della stessa e l’incidenza dell’art. 1218 c.c., alla ricerca di un punto di equilibrio tra gli oneri probatori che rimangono a carico della parte che agisce per far valere la responsabilità contrattuale di chi doveva tutelarne “l’integrità fisica e la personalità morale” e il diritto di difesa del convenuto datore di lavoro la cui soccombenza richiede almeno una “colpa” e che non può vedersi attribuire una responsabilità oggettiva. Anche la non controversa esistenza di un danno non esonera dalla prova della sua quantificazione e dalla sua attribuibilità ad un soggetto determinato e questo è ancora più di interesse in tema di infortuni sul lavoro dove sussistono autonome – ma non per forza alternative – regulae iuris, utili a delineare distinte strategie da impiegare per dare concreta possibilità di tutela all’infortunato. Prefazione di Alessandro Boscati.
44,00

Nuove dimensioni della responsabilità datoriale

Nuove dimensioni della responsabilità datoriale

Libro

editore: Jovene

anno edizione: 2024

pagine: 550

60,00

Transnational posting of workers. Reflections on a new European path

Transnational posting of workers. Reflections on a new European path

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2022

pagine: 200

Autori: Gragnoli Enrico; Petrylaite' Daiva; Usonis Justinas; Rodriguez-Rico Roldan Victoria; Da Frada Antonio C.; Da Silva Rouxinol Milena; Velazquez Manuel; Corso Stefano Maria.
22,00

Segnalazione di illeciti e organizzazioni di lavoro. Pubblico e privato nella disciplina del Whistleblowing

Segnalazione di illeciti e organizzazioni di lavoro. Pubblico e privato nella disciplina del Whistleblowing

Stefano Maria Corso

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 432

L'istituto del whistleblowing è sostanzialmente nuovo, è stato introdotto attraverso più passaggi nell'arco di un quinquennio (2012-2017) ed è destinato a conoscere un ulteriore processo di assestamento a seguito dell'esecuzione della Direttiva UE 23 ottobre 2019, n. 1937. Lo studio analizza il processo evolutivo che ha portato ad estrapolare dal diritto di critica (riconosciuto, non senza resistenze, al lavoratore) il diverso diritto di segnalare illeciti — non solo di rilievo penale — in ambito lavorativo (pubblico e privato), da un canto, con l'escludere la sua qualificazione in termini di violazione dell'obbligo di fedeltà (comunque inteso) e, dall'altro, con il ricollegare a detto esercizio una cogente e puntuale protezione legale da ricadute negative sul rapporto di lavoro. Per tale ragione, partendo dalla constatazione di un preciso interesse pubblico alla collaborazione con la giustizia e di una carenza di tutela per il denunciante/segnalante (anche se lavoratore), è stato ricostruito il contributo della giurisprudenza, della dottrina e della contrattazione collettiva all'individuazione di forme di tutela per il whistleblower antecedenti e successive alla legge 30 novembre 2017, n. 179. Quanto rimasto per decenni affidato prevalentemente ad una giurisprudenza illuminata (che ha implicato il richiamo in questa sede della principale casistica) ha trovato finalmente un testo normativo di riferimento, sia per il settore pubblico che per quello privato, dove l'istituto della segnalazione di illeciti trova una sua definizione, un suo contenuto e una sua autonomia pur continuando a sollevare — ma avrebbe sorpreso il contrario — problemi di interpretazione e di raccordo. Peculiare attenzione è stata data infine alla segnalazione anonima presentata dal lavoratore e al conflitto di tutela tra il lavoratore segnalante e quello segnalato nonché all'evoluzione della disciplina — anche su input comunitario — alla ricerca di un appagante punto di equilibrio tra interessi ed obblighi datoriali, modalità di esercizio e garanzie riconosciute ai lavoratori.
54,00

Studi sul caporalato

Studi sul caporalato

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: VIII-205

La monografia «Studi sul caporalato» vuole essere un approccio interdisciplinare ad un settore, quello della intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro, dove – con la legge n. 199/2016 – si coglie la nitida consapevolezza delle ricadute della giustizia sull'economia (e non solo sull'impresa coinvolta) e su soggetti incolpevoli (in primis, i lavoratori) e della necessità di operare in modo che la responsabilità (penale o amministrativa) rimanga circoscritta alle persone fisiche o giuridiche cui l'illecito è attribuibile Il diffuso lavoro sommerso, la persistente crisi economica, l'ingresso della criminalità organizzata nella gestione di "gruppi vulnerabili" hanno portato a conoscere la figura del "caporale" anche in settori diversi da quello agricolo (quali l'edilizia e la cantieristica), trasformandola in componente dell'organizzazione criminale in grado di avvalersi dei metodi ad essa connaturali. La repressione penale è articolata e colpisce (finalmente) il datore di lavoro consapevole sfruttatore, ma l'attenzione maggiore viene rivolta all'azione di prevenzione, controllo e contrasto al fenomeno dello sfruttamento nella consapevolezza che il processo (e la condanna) penale può venir marginalizzata da un'economia non impegnata a massimizzare il profitto, ma anche sensibile a rimuovere le sacche di "esclusione sociale". La legge n. 199/2016 appare un laboratorio sperimentale che testa soluzioni alternative alla repressione, interventi della iniziativa economica privata, misure di sostegno ai singoli e alle imprese e che non preclude ulteriori sviluppi.
28,00

Codice della responsabilità «da reato» degli enti annotato con la giurisprudenza

Codice della responsabilità «da reato» degli enti annotato con la giurisprudenza

Stefano Maria Corso

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2018

pagine: XIV-608

Gli oltre 3 anni decorsi dall'Edizione precedente hanno suggerito questo sostanziale aggiornamento che si fa carico della variegata giurisprudenza intervenuta e di un incessante attivismo del legislatore: il catalogo dei reati presupposto è proliferato fino all'art. 25 terdecies passando attraverso la responsabilità amministrativa degli enti per reati ambientali (art. 25 undecies). Escono confermate due realtà: il valore meramente simbolico del ricorso al sistema 231 (si pensi alla permanente pressoché totale non applicazione degli artt. 25 quater.ì e 25 decìes) e l'affidamento al sistema 231 di compiti nuovi e ulteriori, se non eterogenei, rispetto alla responsabilità degli enti (si pensi all'art. 6, d.lgs. 8 giugno 2001 n. 231 come riscritto con la L. 30 novembre 2017, n. 179 in tema di whistleblowing il cui obiettivo primario è la tutela del lavoratore denunciante). Si delinea, invece, sempre più concretamente il problema della applicazione di sanzioni amministrative, anche da reato, senza passare attraverso il sistema della 231: un esempio per tutti è dato dall'art. 696 septies c.p.p. (introdotto con il d.lgs. 3 ottobre 2017, n. 149), che attribuisce valenza in ambito UE alle "decisioni giudiziarie riguardanti la responsabilità da reato degli enti", ma che consente - su base paritaria - di riconoscere decisioni di analogo contenuto adottate in altri Stati membri dell'Unione Europea. Il rifermento si sposta dal sistema processuale italiano a quello di altri Stati e ne impone un coordinamento in termini ancora da ricostruire. Per il momento, l'approdo interpretativo (Cass., sez. VI civ., 10-18 maggio 2018, n. 22334) è nel senso che il sistema 231 non costituisce "impedimento normativo" all'applicazione di sanzioni pecuniarie - anche da reato -che prescinda dalle forme processuali penali. _ La garanzia giurisdizionale penale appare ingombrante e rinunciabile in vista della effettiva applicazione della sanzione: forse inizia a delinearsi un sistema post 231. Milano, 12 luglio 2018.
25,00

48,00 45,60

Lavoro e responsabilità di impresa nel sistema del D.LGS. 8 giugno 2001, n. 231

Lavoro e responsabilità di impresa nel sistema del D.LGS. 8 giugno 2001, n. 231

Stefano Maria Corso

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2015

pagine: XV-580

Lo studio analizza il quadro normativo che storicamente ha portato alla pretesa di una "cultura della legalità" e, in specie, di una "cultura della sicurezza" nell'attività economica svolta da enti collettivi con l'obiettivo di coniugare il rispetto di diritti costituzionalmente garantiti (quali il diritto al lavoro e all'integrità fisica) con la moralizzazione del profitto. L'intervento legislativo è e deve essere nella direzione di una maggiore tutela dei valori individuali e collettivi, il tutto nel quadro di una lettura sicuramente dinamica dei rapporti tra libertà dell'iniziativa economica privata e tutela degli interessi sociali ai sensi dell'art. 41 Cost. Si delinea il principio secondo cui la criminalità di impresa non è solo quella che si risolve in una aggressione degli interessi finanziari del mercato e della concorrenza, ma è tale anche allorché l'illecito colpisca soggetti terzi (i cd. stakeholders) quali i lavoratori subordinati, i creditori, gli investitori e i soci nonché i consumatori. Lo studio analizza la risposta giuridica al problema del controllo dell'attività d'impresa con misure penali e amministrative, alla luce di inputs sovranazionali e derivanti dal quadro costituzionale italiano: il valore "lavoro" è quello assunto come oggetto di tutela privilegiata dalla criminalità di impresa e come misura della qualità della risposta data alla responsabilità delle persone giuridiche e degli enti collettivi-datori di lavoro con il D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.
62,00

Codice della responsabilità «da reato» degli enti annotato con la giurisprudenza
24,00

Codice della responsabilità «da reato» degli enti annotato con la giurisprudenza
20,00

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