Libri di Stefano Portelli
Il diritto di restare. Espulsioni e radicamento tra Roma e Ostia
Stefano Portelli
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 184
Che cosa ne è stato degli abitanti dei borghetti autocostruiti intorno a Roma, le cosiddette “baracche” demolite negli anni Settanta? Questo libro racconta i decenni successivi alla grande stagione delle lotte per la casa, quando migliaia di persone trasferite sul litorale iniziarono a sentirsi deportate, sradicate, più isolate che nei vecchi quartieri. «Ostia, o Bombay – è uguale», scrisse Pasolini. In tutto il pianeta milioni di persone subiscono sfratti, sgomberi e trasferimenti, spesso verso zone remote. Ma quando le ruspe demoliscono abitazioni, spazi sociali, luoghi di culto, chi viene sradicato percepisce una violenza i cui effetti possono riemergere altrove, in forme anche difficili da decifrare. Il “diritto di restare” che reclamano oggi gli abitanti dell'Idroscalo di Ostia, l'ultimo borghetto di Roma, come quelli di altre zone considerate “informali” in tutto il mondo, può essere la chiave per immaginare quartieri contro lo sradicamento, città basate sui bisogni e sui desideri di chi le vive, anziché su progetti elaborati altrove.
Le nuove recinzioni. Città, finanza e impoverimento degli abitanti
Stefano Portelli, Luca Rossomando, Lucia Tozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2023
pagine: 144
Alla concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi e al conseguente impoverimento del resto della popolazione corrisponde ovunque il tentativo di “valorizzare” parti delle città e delle risorse collettive per trasformarle in strumenti di profitto. La finanziarizzazione dell'abitare sociale a Milano, la privatizzazione dell'edilizia agevolata a Roma e le trasformazioni del tessuto sociale in un quartiere popolare di Napoli sono i tre esempi di tale dinamica presentati in questo libro. Come avvenne con le enclosures agli albori del capitalismo, quando signori e nobili recintarono terre e beni comuni per accumularne la rendita, oggi le classi dirigenti – dagli imprenditori locali alle élite finanziarie che possiedono la maggior parte della ricchezza mondiale – ambiscono ad appropriarsi di tutto ciò che ancora rimane fuori dal mercato: non solo gli spazi urbani ma anche il welfare, l'associazionismo, il terzo settore, addirittura il pensiero critico.
Antropologia di una pandemia
Osvaldo Costantini, Stefano Boni, Stefano Portelli, Stefania Consigliere, Cecilia Vergnano, Maddalena Gretel Commelli, Mauro Vanaken, Duccio Canestrini
Libro: Libro in brossura
editore: Terra Nuova Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 154
Nonostante la narrazione salvifica, la gestione autoritaria dell’emergenza pandemica ha avuto effetti disastrosi, tanto nei paesi occidentali che nel Sud globale. Inoltre, essa ha inaugurato un nuovo stile di controllo sociale, che impone di rinunciare a vivere per evitare di morire. È quindi indispensabile elaborare una lettura radicalmente diversa degli eventi per non arrivare impreparati alle prossime “emergenze”. A partire dall’antropologia e dalle scienze sociali, è possibile immaginare approcci terapeutici in grado di contenere le disuguaglianze, valorizzando vecchie e nuove reti di solidarietà. Ascolto, ragionevolezza e cure decentrate, come alternativa ai diktat, spesso incongruenti, imposti dall’alto. Prefazione di Wolf Bukowski.