Libri di Stefano Twardzik
Le carte relative alle due spedizioni al Polo Nord e in Karakorum (1928-1929) conservate dalla Cittadella degli archivi del Comune di Milano. Inventario
Stefano Twardzik
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2024
pagine: 132
La sequenza piana e ordinaria delle serie annuali dei fascicoli dell’archivio generale del Comune di Milano, oggi conservato nella nuova sede della Cittadella degli archivi, viene talvolta alterata dalla presenza di “affari” di particolare rilevanza e che hanno lasciato dietro di sé una mole documentaria consistente. Due di questi affari sono rappresentati dai nove voluminosi faldoni che raccolgono i documenti attinenti alla preparazione, all’organizzazione e alla gestione amministrativa e finanziaria di due spedizioni geografiche italiane: quella al Polo Nord del 1928, guidata dal generale Umberto Nobile (dall’esito tragico, come è noto), e quella del 1929 sulla catena del Karakorum, guidata da Aimone di Savoia-Aosta, duca di Spoleto. Il Comune di Milano fu il maggiore finanziatore delle due imprese, inizialmente entrambe progettate per il 1928 e quindi accomunate dall’obiettivo di coronare, grazie al raggiungimento di nuovi record esplorativi, le celebrazioni del decennale della vittoria nella Grande guerra. Dei due dossier, che presentano plurimi intrecci, viene fornito qui l’inventario, preceduto da un’introduzione che spiega il contesto e la provenienza della documentazione.
Introduzione allo studio dell'archivistica
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2023
pagine: 266
Questo libro affronta, in modo conciso ma non superficiale, alcuni temi e snodi della disciplina archivistica, con un’attenzione particolare rivolta agli archivi di prevalente interesse storico. Un libro, perciò, che può essere utilmente fruito sia da quanti si avvicinano per la prima volta a questa materia, sia da coloro che già lavorano negli archivi e sentono la necessità di un testo di sintesi e di riflessione aggiornata. I dieci capitoli che lo compongono sono scritti da autori diversi, ma una trama unitaria sorregge il volume: da un lato, per la presenza di rinvii nei punti che si collegano ad argomenti trattati in altri capitoli; dall’altro per una certa affinità di approccio alle questioni via via affrontate. Una cifra comune che si potrebbe così riassumere: innanzitutto l’aspirazione a riannodare il rapporto, che in passato era solido e scontato e oggi è invece sfilacciato, tra archivistica e storia; in secondo luogo, uno sguardo attento ma non fideistico nei confronti degli standard internazionali e delle applicazioni informatiche; infine, uno stile espositivo che respinge la retorica e non vuole far perder tempo al lettore.
Archivio della Regia Scuola superiore di medicina veterinaria di Milano (1807-1934). Inventario
Stefano Twardzik
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 384
Dopo una lunga e complessa attività di riordinamento condotta dall'autore di questo Inventario, è stato di recente reso disponibile agli studiosi l'Archivio della Regia Scuola superiore di medicina veterinaria di Milano, una delle più antiche scuole di veterinaria in Europa (la sua istituzione risale al 1791), che operò fino al 1932, quando fu aggregata all'Università di Milano trasformandosi nell'attuale Facoltà di medicina veterinaria. Questo Inventario rappresenta l'esito del lavoro di riordinamento e fornisce una descrizione accurata, completa e organica dell'archivio, formato da 247 unità tra cartelle e registri e fisicamente conservato in due sedi distinte (nella nuova sede di Lodi della Facoltà e presso il Centro Apice dell'Università). L'interesse storico di queste carte, che iniziano con gli anni napoleonici, è notevole, per almeno due ragioni. Da un lato, non vi sono in Italia altri casi di archivi di vecchie scuole di medicina veterinaria conservati con una continuità nel tempo e una consistenza paragonabile a questo caso; dall'altro, i documenti dell'Archivio della Scuola di Milano sono in grado di illuminare i molteplici risvolti dell'attività di questa istituzione, attraverso diversi regimi politici: come istituto di formazione delle leve della giovane professione di veterinario, come stabilimento strettamente collegato alle esigenze del territorio in cui operava (attraverso, per esempio, le sue cliniche per la cura degli animali), e infine - soprattutto a partire dagli anni Ottanta dell'Ottecento - come centro di ricerca e di divulgazione scientifica.