Libri di Stelio Cro
Mezzadri in guerra
Stelio Cro
Libro: Libro in brossura
editore: Todariana
anno edizione: 2008
pagine: 209
Raimondo Gorio, personaggio, cornice e io narrante per buona parte del romanzo ha ereditato dallo zio, professor Augusto, un baule pieno di libri, di monete fuori corso, di decorazioni militari, d'un pugnale ricurvo di fattura africana, d'altri oggetti, e soprattutto di molte carte autografe. Approfittando di un periodo di vacanza, si reca a ritirarlo a Siena, dalla zia Giuditta, vedova dello zio. L'occasione lo induce a ricordare gli avvenimenti vissuti da quelle parti circa quattordici anni prima, ai tempi della guerra. Dalla prima parte del diario ereditato, Raimondo apprende che lo zio era stato confinato politico in un un paesino della Calabria, presso Locri, cui lui dava il nome, vero o fittizio, di Cataméde, perché aveva detto di Mussolini che era un provolone. A Cataméde fra l'altro, adottato dalla gente in cui si era inserito, aveva appreso il significato dell'inossa, uno svelto ancheggiamento seduttivo delle donne sopravvissuto alla Magna Grecia. Sarebbe ritornato a Siena quando sarebbe stata liberata, e lì dopo poco tempo sarebbe morto di una strana malattia che lo aveva reso demente. Siena, nel gennaio del 1944, era stata bombardata dagli alleati. La diplomazia tedesca aveva tentato invano di fare dichiarare "Siena città aperta"...
Giulietta e Alì Babà
Stelio Cro
Libro: Libro in brossura
editore: Todariana
anno edizione: 2007
pagine: 207
Il disegno di questo romanzo è chiuso dentro la cornice intitolata Giulietta. Con essa il giovane Omar Fallante spiega come Shakespeare in "Giulietta e Romeo" abbia alluso alla condizione della donna, vittima della famiglia, soprattutto del padre, dei pregiudizi dell'epoca, per cui non aveva nemmeno il diritto di scegliersi lo sposo ma solo il dovere di soggiacere a quello che le veniva imposto. Nell'attuale epoca di rivoluzione sociale per l'emancipazione femminile questo saggio di Omar Fallante ha un inaspettato successo al quale seguono articoli e dibattiti su quotidiani e periodici, nonché conferenze e interventi di patrocinatori. Durante una cena, dopo una conferenza, la signora Estela domanda al giovane studioso notizie del nonno, Giulio Carmine Fallante, generale dei carabinieri in pensione e autore di un diario. Quando il generale Fallante era soltanto un giovane tenente si aggirava vestito da borghese tra le rovine di Cartagine e la periferia di Tunisi. Per quanto si muovesse in incognito la sua presenza non sfuggiva né ai terroristi né ai traghettatori di profughi verso la Sicilia, né alla polizia tunisina. Con il capitano Ibrahim collabora, e a poco a poco diventa intimo amico di famiglia. Insieme cooperano con i servizi segreti e con l'Interpool. Queste azioni sono per l'autore l'occasione di un continuo raffronto tra i costumi arabi e quelli cristiano-europei, ma anche di discettazioni culturali sulla storia araba nei secoli.