Libri di U. Collu
Salvatore Satta, oltre il giudizio. Il diritto, il romanzo, la vita
Libro: Copertina morbida
editore: Meridiana Libri
anno edizione: 2006
pagine: 314
Salvatore Satta può essere annoverato senza enfasi tra gli scrittori più significativi del Novecento. Seppure poco celebrato, è stato unanimemente riconosciuto come giurista, ma la sua opera letteraria, quasi osteggiata in vita, è presa in considerazione dalla grande critica solo dopo la sua scomparsa, sulla scia del successo del "Giorno del giudizio". In continuità col primo convegno organizzato dal "Consorzio per la pubblica lettura" nel 1988, nella ricorrenza del Centenario della nascita la sua città natale, Nuoro, ha dedicato a Salvatore Satta alcune giornate di riflessione cui hanno partecipato insigni studiosi e testimoni. Gli Atti che questo volume raccoglie mostrano la grande vitalità del pensatore nuorese.
Il giorno qualunque. Una solitudine
Vindice Satta
Libro: Libro in brossura
editore: Il Maestrale
anno edizione: 2015
pagine: 382
"Poeta della conoscenza metafisica potrebbe esser definito Vindice Satta, forse un poeta di quella linea montaliana propria di chi subisce gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ma la poesia di Vindice Satta, più che un, montaliano, distante ragionare, è un'adesione coerente al dato sentimentale. Che non si fa mai però onda di piena. Non è, la sua, poesia dell'ineffabile, ma semmai poesia del limite. Un poetare cui è chiara l'insufficienza della parola: un pensiero nel varco dei momenti. Evidente è il debito che la scrittura poetica di Vindice Satta contrae con la poetica di Giuseppe Ungaretti: un procedere per frammenti; con versi brevi che spezzano la linea sintattica per scissione di dettatura interiore. Ma da Ungaretti Vindice pure diverge per concezione d'esistenza. Riguardo alla quale potremmo, forse, avvicinarlo a Montale. Perché Vindice è assai poeta del paradosso, del dubbio, e della perplessità più che della ungarettiana necessità di fede. Un poeta dalla forte soggettività fu Vindice Satta, ripiegato in sé, ma non arreso: e proprio perché, per parafrasare le sue stesse parole, egli ha avuto il coraggio di arrendersi."
Mario Massaiu. Una visione aperta della cultura sarda
Libro: Libro in brossura
editore: Ethos
anno edizione: 2009
pagine: 132
Il presente volume raccoglie gli atti del convegno che si è tenuto a Oliena il 24 novembre 2007 dedicato a Mario Massaiu. Organizzata dai professori Ugo Collu e Bruno Rombi, la giornata di studi è stata patrocinata dal Comune di Oliena grazie al contributo dell'Asessorato Affari Generali della Regione Autonoma della Sardegna. Come ha osservato nella sua introduzione il professor Ugo Collu, di Massaiu colpiva, quando era ancora in vita, la sproporzione tra l'acutezza delle sue analisi letterarie e la poca o inesistente considerazione riservatagli dagli ambienti accademici e mediatici. Basterebbe rileggere il saggio sul mondo di Grazia Deledda con cui vinse il premio omonimo (La Sardegna di Grazia Deledda, il presidente della giuria era Giuseppe Dessì) per rendersi conto che gli strumenti di analisi da lui utilizzati hanno precorso i tempi. La contestualizzazione storico-geografico-antropologica avanzata, con poco consenso accademico, da Massaiu, in realtà liberava la Deledda da quel "provincialismo ideologico" attribuitole dalla critica letteraria dominante, riconoscendole il diritto a collocarsi nell'ambito di una letteratura multiforme e policentrica, fuori dalla gabbia unitaria di matrice desanctisiana. Il convegno può essere quindi visto come una sorta di risarcimento postumo nei confronti di una figura che occupa a pieno titolo un posto di rilevo nella cultura sarda del Novecento. Testimonianze di Ermanno Paccagnini, Francesco De Nicola, Bruno Rombi, Leandro Muoni e Giovanni Mameli.
Nivola Fancello Pintori percorsi del moderno. Dalle arti applicate a ll'industrial design
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2004
pagine: 268
L'ISIA (Istituto Superiore di Industrie Artistiche) è la scuola d'arte costituita dall'Umanitaria di Milano a Monza, in parallelo con le Biennali internazionali. Essa fu, dal 1922 al 1943, un'eccezionale fucina di talenti e un laboratorio dove agirono artisti quali Arturo Martini, Marini Marini, Pio Semeghini, Raffaele da Grada, Ugo Dovetti e molti altri ancora. Grazie alla Camera di Commercio di Nuoro vi giunsero anche Costantino Nivola, Salvatore Fancello e Giovanni Pintori, artisti sardi che hanno, in seguito, inciso nella cultura figurativa del Novecento, non soltanto italiano. È uno spaccato importante della cultura e dell'arte italiana del XX secolo.