Libri di Valeria Scandellari
Dentro i palazzi spezzini tra Belle Époque e Liberty. Artisti, artigiani e architetti all'opera (1890-1923)
Diego Savani
Libro: Libro in brossura
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 192
Ferri battuti ed elementi in ghisa, affreschi e decorazioni parietali, ebanisterie e intagli, sculture, bassorilievi e decorazioni musive. Gli artigiani che lavorarono in città nel periodo che va dalla Belle Époque alla piena fioritura del Liberty, erano spesso «veri maestri del loro tempo e della loro Arte» e contribuirono con le loro opere a creare «un'edilizia di qualità che ancor oggi ammiriamo». A partire dai "Regolamenti d'Ornato" e dagli insegnamenti della "Regia Scuola di Arti e Mestieri", entriamo nel mondo degli artisti-artigiani di fine Ottocento, uniti in corporazioni come la "Società dei pittori, decoratori e verniciatori" o la "Mutuo Soccorso degli ebanisti e intagliatori", in una città dal clima culturale vivace, in cui troviamo artisti di fama come Alessandro Mazzucotelli, autore di autentici capolavori custoditi nella villa Ceretti Marmori - oggi sede del Conservatorio musicale - di cui il libro raccoglie anche una serie di disegni inediti.
Storia del quartiere umbertino: dalle case operaie ai palazzi liberty. Dal progetto alla costruzione. La vita nel quartiere. Piazza Brin e la nascita del liberty...
Annalisa Coviello, Valeria Scandellari
Libro: Libro in brossura
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 256
La storia del quartiere operaio "Umberto I" comincia con la costruzione dell'Arsenale, quando Spezia viene "presa d'assalto" dalle maestranze di mezza Italia, e passa per il terribile colera del 1884. A più di 100 anni dalla nascita del quartiere, ne ripercorriamo le tappe, dalla progettazione alla costruzione, dall'assegnazione degli alloggi alla vita dei primi abitanti del quartiere. La loro è la vita degli operai di una "fabbrica-caserma" di fine '800, prima soldati, poi "ottonai", "armaroli" o "maestri d'ascia". È in Piazza Brin, cuore del quartiere, che nasce il "liberty" spezzino, dove a fianco alle case operaie, si trovano "edifici dipinti e graffiti o bellissimi portoni intarsiati e decorati". E qui sorge l'edificio liberty più rappresentativo: Palazzo Maggiani, la "cui prepotente plasticità è sottolineata dalla ricchezza degli elementi scultorei che si intersecano a nastro all'altezza dei balconcini; qui la scansione verticale incontra il ritmo orizzontale, dando origine ad uno schema compositivo particolarmente vivace che si diparte dall'alto basamento bugnato per svilupparsi attraverso la facciata in un tripudio liberty".