Libri di Vincenzo Saba
Il «Patto di Roma». 1944, i cattolici e l'unità sindacale
Vincenzo Saba
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 2014
pagine: 117
Se è vero che un buon libro di storia è occasione per qualche riflessione più ampia, la vicenda della Dichiarazione firmata a Roma il 3 giugno 1944 stimola considerazioni non limitate a quel momento della nostra storia. Spettava al sindacato scegliere tra considerare la democrazia e la libertà sindacale come acquisizioni definitive su cui adagiarsi piuttosto che come un territorio da coltivare con cura giorno per giorno per non essere messo ai margini. Allora, come oggi, il ruolo costruttivo del sindacato nei confronti della democrazia non è un'acquisizione definitiva e pacifica, sancita una volta per sempre. Altrettanto dicasi per la libertà sindacale: l'autonomia del sindacato, in ragione della sua natura di libera associazione che agisce di fatto e non come istituzione codificata, è una frontiera mobile la cui tenuta è da verificare di volta in volta: a ogni discontinuità della storia ritorna il tempo delle grandi decisioni.
Il problema storico della CISL. La cittadinanza sindacale in Italia nella società civile e nella società politica (1950-1993)
Vincenzo Saba
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 2000
pagine: 380
Il maglio. Proselitismo e sindacalizzazione nella CISL degli anni Cinquanta. Volume Vol. 1
Vincenzo Saba, Francesco Casetti, Michele Colasanto
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 2002
pagine: 48
Il sindacato come associazione. Quattro saggi
Vincenzo Saba
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2001
pagine: 106
La presenza della CISL in Piemonte. Cultura e storia dalle origini agli anni Sessanta
Vincenzo Saba, Giuseppe Vedovato
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 2000
pagine: 384
Quella specie di laburismo cristiano. Dossetti, Pastore, Romani e l'alternativa a De Gasperi (1946-1951)
Vincenzo Saba
Libro
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 1996
pagine: 496
Questo studio affronta il problema dell'esistenza negli anni 1946-1951, di una possibile alternativa nella Democrazia Cristiana alla leadership di De Gasperi e alla politica dei suoi governi dell'epoca. Una alternativa rimasta incompiuta ma comunque riconosciuta dallo stesso De Gasperi quando, nel 1952, ravvisava all'interno della D.C. e del movimento cattolico, "una specie di laburismo" cristiano, allora rappresentato nel nostro paese da figure quali Dossetti, sul versante politico, Pastore e Romani, sul versante sindacale.