Libri di William Blake
Visioni. Testo inglese a fronte
William Blake
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 448
Quello tra Giuseppe Ungaretti e la poesia di William Blake è stato un incontro di rilevanza storica, una fedeltà di lunga durata: «sette lustri», dichiara il poeta-traduttore nel suo "discorsetto" introduttivo. Un incontro tra figure d'epoche lontane, in cui, secondo modalità espressive (ma non solo) inevitabilmente molto diverse, è stata dominante quella tensione interna capace di spingersi verticalmente dagli enigmi del silenzio alla libertà della parola. Una parola sempre alla ricerca del senso originario di una autentica innocenza espressiva. Ungaretti esplora con passione la realtà visionaria della poesia di Blake, ne è fortemente attratto, che rappresenti la Tigre o il suo apparente opposto, l'Agnello, realizzando quadri poetici capaci di una bellezza trasognata o di accensioni vorticose o di canti profetici, in un insieme al tempo stesso tanto delicato quanto feroce. Il suo intervento non è stato però solo quello del traduttore, ma quello del poeta che ricrea il testo classico di partenza, lo assorbe interamente nel proprio speciale sistema di valori di scrittura e ne offre infine una versione che diviene un fondamentale capitolo della sua stessa opera. Un capitolo, oltre tutto, destinato ad appassionare - per l'estro inventivo e la forza comunicativa che lo caratterizza - ben oltre i tempi della sua creazione e ripresa novecentesca. In quanto, come Ungaretti stesso ci avverte, «la poesia è però poesia solo se uno udendola, da essa subito si senta colpito dentro, senza immaginare ancora di potersela spiegare, o non ancora indotto a doversi confessare di non potere mai essere in grado di valutarne le manifestazioni, miracoli». E tutto questo indubbiamente continua ad avvenire per noi, nella irripetibile avventura poetica e nei fantastici simboli suggestivi di queste Visioni.
Canti dell'innocenza e dell'esperienza. Che mostrano i due contrari stati dell'anima umana
William Blake
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 172
"Se si segue lo spirito di Blake nelle varie fasi del suo sviluppo poetico è impossibile considerarlo un naif, un selvaggio, il selvaggio prediletto degli ipercolti. Svaporata la stranezza, la sua peculiarità si dimostra quella di tutta la grande poesia: qualcosa che si trova (non sempre) in Omero, in Eschilo, in Dante e in Villon, e profondo e nascosto nell'opera di Shakespeare; e anche, sotto forma diversa, in Montaigne e in Spinoza. Si tratta, semplicemente, di una peculiare onestà, un'onestà che, in un mondo troppo timoroso di essere onesto, risulta particolarmente terrificante. È un'onestà contro cui cospira tutto il mondo, perché è sgradevole. La poesia di Blake ha la sgradevolezza della grande poesia. Niente che si possa dire morboso o anormale o perverso, niente di tutto ciò che testimonia la malattia di un'epoca o una moda, ha queste qualità; la possiedono solo quelle cose che, dopo uno straordinario travaglio di semplificazione, rivelano l'essenziale debolezza o la forza essenziale dell'animo umano." (Thomas Stearns Eliot)
Libri profetici
William Blake
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2019
pagine: 180
"La natura della mia opera è visionaria e profetica" scrisse William Blake. Sebbene i suoi riferimenti siano la Bibbia e la Cabbala, Swedenborg, gli studi esoterici, e quindi una visione eterodossa rispetto a quella - non solo religiosa - che caratterizzava il suo tempo, Blake intese perfettamente che le "oscure fabbriche di Satana" del paesaggio industriale contemporaneo erano costruite a immagine di una filosofia meccanicistica che negava il sacro e distruggeva ogni forma di trascendenza. L'acceso simbolismo, la spiritualità, la tensione religiosa dei "libri profetici", pazientemente composti a mano negli anni più difficili della Rivoluzione francese, mitizzano con drammatico impeto ma anche con lucidissima intuizione critica, problemi ancora vivi e irrisolti.
Milton
William Blake
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2025
pagine: 192
"«La Natura della mia Opera è Visionaria e Immaginativa» scrisse Blake. E ancora: «I profeti, nel senso moderno del termine, non sono mai esistiti. Giona non fu un profeta nel senso moderno, poiché la sua profezia di Ninive non si avverò. Ogni onest’uomo è un Profeta; egli enuncia la propria opinione su questioni private & pubbliche... Un Profeta è un Visionario, non un Dittatore Arbitrario». [...] Apparentemente privo di una trama riconoscibile, Milton non si sviluppa in modo consequenziale fino al raggiungimento dell’esperienza visionaria, non consente immediatamente di comprendere la soluzione della quest, ma procede rilevando volta a volta le convergenze, le deviazioni, le opposizioni ideologiche e retoriche del meccanismo stesso della ricerca – che è il tipico modo di Blake di «copiare l’Immaginazione». Anche le tavole «illuminate» lo testimoniano. I raccordi con le opere precedenti, il loro trapassare l’uno nell’altro, sono molteplici. Tutto converge, in Blake, a una definizione ultima ma non ultimativa seguendo il principio della dialettica dei contrari. Ciò che si deve subito sottolineare è che l’artista sta tentando di mettere in scena con limpida coerenza una nuova versione della Caduta; una versione che attraverso la sollecitazione del Bardo impone al soggetto, all’«eroe», di farsi nuovamente uomo, di accettare una presenza nel mondo e con tale presenza gli urti inevitabili fra positivo e negativo, la loro contemporaneità, e che coglie il momento della catàbasi non come annientamento in una dimensione mondana e mortale ma come necessario passaggio al superamento, dando così al concetto d’apocalisse una connotazione tragicamente ottimistica. È come se Blake avesse intuito, dopo il fascino esercitato su di lui dal Paradise Lost miltoniano, e insieme alle controversie rispetto a un testo che finiva per riproporre una religione naturale nel suo distinguere fra Dio e Satana, paradiso e inferno, umano e divino, che un nuovo poema sulla Caduta non avrebbe potuto avere altri eroi al di fuori del poeta narratore di quell’evento, poeta che ri-creando quell’evento e mostrandolo secondo una nuova verità se ne rende protagonista e sfida il Caos proprio perché la sua funzione è ricomporre un ordine sulla base di un’interpretazione eccentrica e, diciamolo pure, rivoluzionaria. E che non può fare a meno di investire nel medesimo tempo il problema della funzione profetica del Genio Poetico, lasciando intuire anche quanto sia ardua la funzione profetica quando non sia possibile un riferimento a una concezione dell’ordine divino che consenta di intendere l’incontro, la coesistenza delle due eternità della morte e della vita, della caduta e della salvezza." (Dallo scritto di Roberto Sanesi)
Inferno. William Blake e la ricerca di un'ecologia cristiana
Timothy Morton
Libro: Libro rilegato
editore: Timeo (Palermo)
anno edizione: 2025
pagine: 370
Una rivelazione può nascondersi ovunque. Nella coda di un pavone o nei cocktail psicotropi delle serate jungle della Londra anni Novanta. E la rivelazione è questa: l’Inferno che ci circonda è l’idea di Paradiso che l’Occidente è riuscito a calare in Terra. Un sogno avverato, fatto di violenza ed esclusione, oppressione e prevaricazione... l’imposizione al mondo di una misura che quel mondo rifiuta. Poiché il mondo, la biosfera, che noi siamo e che è in noi, è una cosa sola: illogica manifestazione di pura bellezza. Priva di telos e di ragione, è la Second Summer of Love della materia senziente. In queste pagine Timothy Morton intona la sua voce, più personale e sfolgorante che mai, alla visionaria poesia di William Blake, per iniziarci allo splendore di un universo musicale, filosofico, microbiologico e narrativo in cui l’mdma incarna la fenomenologia, il synth pop si intesse al Romanticismo inglese e la sessualità, la mutazione, la simbiosi sono le voci rivelatorie delle acque di un Lete psicoattivo.
Libri profetici
William Blake
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2024
pagine: 208
«La natura della mia Opera è Visionaria e Immaginativa» scrisse William Blake. E ancora: «Un Profeta è un Visionario, non un Dittatore Arbitrario». Per questo nei complessi e «oscuri» poemetti di Lambeth, così fortemente toccati da una fascinazione gotica pur restando ancorati alle strutture del neoclassicismo (come la pittura di Blake testimonia), ciò che traspare immediatamente è la messa in crisi della tendenza ordinatrice e normativa della ragione e il ricorso a un serrato processo dialettico nel rovesciamento polemico degli stessi termini etici di Bene e Male. «La stessa Legge per il Leone e per il Bue è Oppressione». Il senso dell'atteggiamento profetico risulta chiaro anche dalla complementarità degli aspetti visivi e fonici che i poemetti esibiscono, dall'accentuazione retorica delle parole come delle figure, dalla costruzione di una mitologia privata – e tuttavia Blake sembra rifiutare sempre di assumere su di sé un ruolo da oracolo totalmente irrazionale. I suoi modi non si associano né a quelli del profeta biblico né a quelli della Sibilla. Nel tentativo di interpretare il destino dell'uomo egli legge il passato secondo archetipi, ma lo interessa il presente. Il raccordo è con la realtà dei fatti. Si può pensare a uno dei frammenti postumi di Nietzsche: «come uno spirito d'uccello profetico, che guarda all'indietro quando racconta ciò che verrà», Blake fece coincidere apocalisse e rivoluzione: fu un giacobino. Malgrado i suoi riferimenti siano la Bibbia e la Cabbala, Swedenborg, Böhme, gli studi esoterici, e quindi una visione eterodossa rispetto a quella che caratterizzava ufficialmente il suo tempo, Blake intese perfettamente che «le oscure fabbriche di Satana» del paesaggio industriale contemporaneo erano costruite a immagine di una filosofia meccanicistica di cui erano il prodotto, e fu nel suo giudizio più «illuminato» di qualche troppo rigoroso illuminista. L'acceso e tortuoso simbolismo dei «libri profetici», pazientemente composti a mano negli anni più difficili della Rivoluzione francese, mitizza con drammatico impeto neoromantico, ma anche con lucidissima intuizione critica, problemi ancora vivi e irrisolti.
Storie originali dalla vita vera. Testo inglese a fronte
Mary Wollstonecraft
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2024
pagine: 272
Viene tradotta per la prima volta in italiano l’unica opera completa di letteratura per bambini dell’autrice inglese, pioniera del femminismo, Mary Wollstonecraft. Pubblicato nel 1788, il libro racconta dell’educazione di due giovani di buona famiglia, Mary e Caroline, da parte della loro insegnante, anche saggia e benevola figura materna, la signora Mason. Wollstonecraft sosteneva che le donne sarebbero state in grado di diventare adulte razionali se fossero state adeguatamente educate da bambine – una convinzione non molto diffusa nel XVIII secolo – e riteneva, inoltre, che la nascente etica borghese fosse superiore alla cultura di corte rappresentata dalle fiabe e dai valori del caso e della fortuna presenti nei racconti per i poveri.
Libri profetici
William Blake
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2022
pagine: 208
«La natura della mia opera è visionaria e profetica» scrisse William Blake (1757-1827). Sebbene i suoi riferimenti fossero la Bibbia e la Cabbala, Swedenborg, gli studi esoterici, e quindi una visione eterodossa rispetto a quella che caratterizzava il suo tempo, Blake intese perfettamente che le «oscure fabbriche di Satana» del paesaggio industriale erano costruite a immagine di una filosofia meccanicistica che negava il sacro e distruggeva ogni forma di trascendenza. L’acceso simbolismo, la spiritualità, la tensione religiosa dei Libri profetici mitizzano, con drammatico impeto e con lucidissima intuizione critica, problemi ancora vivi e irrisolti.
I canti dell'innocenza. Con in appendice gli Oracoli degli Innocenti
William Blake
Libro: Libro in brossura
editore: Poliniani
anno edizione: 2022
pagine: 118
Nel 1794 William Blake pubblica il suo imponente lavoro "Songs of innocence and of experience: showing the two contrary states of the human soul": si tratta di due raccolte di poesie accomunate dall'essere rispettivamente rappresentazioni delle due fasi dell'animo umano, per convenzione spesso anagrafica la prima e la seconda, ossia l'innocenza (infanzia) ed esperienza (età adulta). Il presente volume prende in esame unicamente la fase dell'innocenza, e si arricchisce in appendice con gli "Auguries of innocence" (gli "Oracoli degli innocenti") tratti dal "Pickering manuscript", un quaderno che lo stesso Blake vergò agli inizi del secolo decimonono. Prefazione di Eleonora Cavallini.
Inferno. Tradotto in prosa moderna
Dante Alighieri
Libro
editore: Latorre
anno edizione: 2021
pagine: 478
La Divina commedia precorre tutta la letteratura occidentale, in particolare tutti i romanzi d'avventura che verranno. Perché racconta la vicenda umana di un giovane uomo che affronta l'impossibile. Essa va letta come il diario di un viaggio verso una meta che alla ragione appare non raggiungibile. Eppure "bisogna" farlo. Dante "il viaggiatore" prefigura Frodo "il portatore". Affronteranno entrambi il male in ogni sua forma, subiranno sconfitte, morti e rinascite, guidati tutti e due da un amico fidato, Virgilio e Sam, che nei momenti peggiori saranno capaci, con calma e buon senso, di soccorrere il protagonista in pericolo fatale. L'Inferno è il primo pezzo di strada da percorrere, il peggiore, quello che mette a prova durissima il coraggio e la resistenza del pellegrino Dante. Ma c'è un angelo nella sua vita. È lei che ha mandato Virgilio a soccorrere chi l'ama. Perché la Divina commedia, prima di ogni altra cosa, è il romanzo di un amore avventuroso.
I miei quadri
William Blake
Libro: Libro rilegato
editore: Casimiro
anno edizione: 2021
pagine: 96
William Blake esibì le sue opere una sola volta mentre era in vita. Nel 1804, Blake concepì l'idea di ritrarre i protagonisti de I racconti di Canterbury, di Geoffrey Chaucer, e si rivolse al rivenditore Robert Cromek per mettere in commercio una delle sue incisioni. Sapendo che Blake era troppo eccentrico per produrre un'opera popolare, Cromek incaricò prontamente l'amico di Blake, Thomas Stothard, di eseguire lo stesso progetto. Quando Blake si accorse di essere stato raggirato, organizzò una mostra indipendente nella merceria di suo fratello, al 27 Broad Street di Soho. L'esposizione fu progettata per commercializzare la sua versione delle illustrazioni di Canterbury insieme ad altre opere. Per l’occasione, Blake scrisse un catalogo descrittivo delle opere esposte.