Libri di Adele Grisendi
La mia vita con Giampaolo Pansa
Adele Grisendi
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 414
"«Dottor Pansa, lei non mi conosce. Mi chiamo Adele Grisendi e sono una comunista sofferente. Posso farle una domanda?». È iniziata così la mia vita con Giampaolo Pansa. Una storia d'amore intensa ed esclusiva. Per trent'anni e un mese ci siamo donati l'uno all'altra con fiducia assoluta, senza negarci nulla di quel che eravamo. Ci siamo protetti sempre. E amati con gioia, con ottimismo e allegria, godendo ogni attimo che il Padreterno ci regalava, divertendoci come ragazzi senza età. Insieme siamo diventati grandi, nel senso che siamo cresciuti, migliorati. Uniti abbiamo infranto il muro eretto dai Gendarmi della memoria e abbiamo affrontato l'odio e le volgarità che ne sono seguiti. Uniti abbiamo visto vecchi amici voltarci le spalle e, nel nome della reciproca umanità, ne abbiamo conosciuti di nuovi. Scrivere per Giampaolo era la vita. Desiderava che la nostra storia la scrivessimo insieme. Ma un libro dopo l'altro, il tempo è passato e quel progetto non l'abbiamo realizzato. Adesso sono io a scrivere di lui, del nostro incontro e delle giornate piene d'impegni, vissute sempre con serenità. Una serenità mai venuta meno, neppure quando è stato messo al bando dai suoi vecchi giornali e ha dovuto cambiare senza però rinunciare alle sue idee. Scrivo di lui bambino della guerra tornato di continuo agli anni tra il 1940 e il 1945, alla guerra civile tra italiani raccontata senza nascondere le verità scomode che pesano sui vincitori. Di lui attento osservatore dell'Italia per sessant'anni. Un'Italia divenuta sempre più irriconoscibile. Sempre più sull'orlo del burrone. Con lui ho condiviso tutto".
La figlia di Nora
Adele Grisendi
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2025
pagine: 384
La scia di sangue seguita all'occupazione tedesca e alla Resistenza sembra non finire mai. È il 31 ottobre 1946 quando Nora Conforti viene uccisa in un agguato, come è successo l'anno prima al padre Agostino, vittime entrambi di un odio spietato contro la ricca borghesia agraria emiliana. L'omicidio di Nora chiudeva il romanzo "I tre inverni della paura", scritto nel 2008 da Giampaolo Pansa, racconto delle vicende della famiglia Conforti nei due anni cruciali della guerra civile. Adele Grisendi, compagna di vita del grande giornalista, riprende il filo di quella storia per narrarci la vita della figlia di Nora, Giulia, rimasta orfana a poco più di tre anni, quando il suo fratellino Genio è ancora nella culla. A occuparsi di loro a villa Anita, la grande casa di Monticelli di Quattro Castella, ci sono il padre Nelson, un uomo ferito ma capace di risollevarsi, lo zio Carlo, che dalla morte di Agostino vive a Monticelli, e la tata Angiòla, una seconda madre, presenze che aiutano la piccola a curare il dolore e a crescere. Seguendo i passi di Giulia, la sua infanzia e la sua formazione di giovane donna, Adele Grisendi mette in scena una saga famigliare dal profondo valore civile, dove tutti provano a lasciarsi alle spalle gli orrori del passato. L'Italia, intanto, si trasforma e a villa Anita si accendono discussioni quando i punti di vista divergono di fronte ai cambiamenti politici e sociali. A mediarne le asprezze, come sempre, è Nelson, l'uomo del Po, che con i figli ormai grandi potrà finalmente sentire «il cuore sgombro perché la guerra è finita per tutti loro». "La figlia di Nora" è il racconto di un universo famigliare, ma anche uno spaccato della storia d'Italia dalla fine della guerra agli anni Ottanta. Un romanzo delicato, struggente.
Piombo e sangue. Da Piazza Fontana a Marco Biagi: violenza e terrorismo nelle cronache di un grande giornalista
Giampaolo Pansa
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2024
pagine: 396
Ho trascorso gran parte della mia giovinezza e della mia maturità occupandomi, e scrivendo, del terrorismo italiano. Qualche lettore penserà che sono stato uno sciocco o che non ho saputo impiegare meglio il mio tempo. Ma per un giornalista come me, attivo negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, era quasi fatale che andasse così.” Per più di trent’anni con il suo lavoro di cronista Giampaolo Pansa ha raccontato in presa diretta le stragi terroristiche che hanno segnato la vita politica italiana degli ultimi decenni: da piazza Fontana alla strage di Brescia, dalla vicenda dell’anarchico Pinelli al rapimento di Aldo Moro, dalla morte del commissario Calabresi fino agli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi firmati dalle nuove Brigate rosse. Anno dopo anno Giampaolo Pansa osserva, cerca di capire, interpreta, si indigna con i carnefici, si emoziona di fronte alle vittime innocenti, componendo con i suoi articoli appassionati un vero e proprio racconto di ciò che stava accadendo. Questo libro è un esempio di come il grande giornalismo possa scrivere pagine che diventano storia con gli strumenti del mestiere. Pagine che, come scrive Marco Damilano nella sua postfazione, “si possono oggi tramandare ad altre generazioni, perché quello che è stato non si ripeta”.
Piombo e sangue. Da Piazza Fontana a Marco Biagi: violenza e terrorismo nelle cronache di un grande giornalista
Giampaolo Pansa
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 396
Pansa c’era. C’era alla fine degli anni Sessanta, nella Milano della contestazione studentesca e del ribellismo violento. C’era il 12 dicembre 1969, pochi istanti dopo l’esplosione della bomba di piazza Fontana, nella Banca dell’Agricoltura, ad accompagnare con i suoi occhi e la sua scrittura il lettore nell’inferno, tra i corpi dilaniati dalla strage. Tra i cittadini in lutto, ai funerali delle vittime. C’era con le sue cronache sulle indagini, le interviste ai testimoni, il dolore della moglie di Pinelli e il ritratto dell’anarchico Valpreda, la pista nera che porta a Treviso e a Padova, la campagna contro il commissario Calabresi e la sua uccisione. Per più di trent’anni con il suo lavoro di cronista, rigoroso ma non neutrale testimone dei fatti, Giampaolo Pansa ha raccontato in presa diretta una stagione di sangue, in cui per la violenza politica si conteranno decine di morti e di feriti, magistrati, poliziotti, carabinieri, dirigenti d’azienda, giornalisti, professori e l’assalto alle istituzioni democratiche. Pansa c’è sempre, a Brescia in piazza della Loggia e a Genova dove le Brigate rosse sequestrano e uccidono; a Bologna nel 1977 per il convegno sulla repressione organizzato dalla sinistra extraparlamentare, un reportage attento, spietato, ironico; a Torino, per registrare senza censure la reazione degli operai della fabbrica Mirafiori quando le Br uccidono il vice-direttore della «Stampa» Carlo Casalegno. Nel 1978 i 55 giorni del rapimento di Aldo Moro, l’epilogo tragico. La polemica con Giorgio Bocca da cui lo divide il giudizio sulla natura di sinistra del terrorismo brigatista, mentre i giornalisti sono al centro del dibattito pubblico (e nel mirino dei terroristi, come Walter Tobagi, e lo stesso Pansa). Un odio che arriverà fino agli anni Duemila, con gli omicidi di Massimo D’Antona e Marco Biagi, firmati dalle nuove Brigate rosse. Anno dopo anno Giampaolo Pansa osserva, cerca di capire, interpreta, si indigna con i carnefici, si emoziona di fronte alle vittime innocenti. Fino a comporre con i suoi articoli il racconto più intenso di quegli anni. Questo libro è un esempio di come il giornalismo, il grande giornalismo, può scrivere pagine che diventano storia con gli strumenti del mestiere. Pagine che, come scrive Marco Damilano nella sua Postfazione, «si possono oggi tramandare ad altre generazioni, perché quello che è stato non si ripeta».
Il mio cuore bianconero
Adele Grisendi
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2019
pagine: 215
"Può una bambina innamorarsi di una squadra di calcio? È accaduto a me quando il mio nonno paterno fece entrare nella nostra casa di contadini emiliani un apparecchio televisivo. Fu allora che vidi per la prima volta una partita di pallone. Ad attrarmi furono i giocatori con la maglia a righe bianche e nere che spiccava sullo schermo. E mi piaceva il nome della loro squadra: Juventus, gioventù. Nell'autunno del 1957, una coppia di calciatori trasformò la curiosità in passione. Uno era un gigante biondo, alto, grande e grosso: John Charles, un inglese del Galles. L'altro era piccoletto, i capelli ispidi e neri, un monello di un'agilità che stordiva gli avversari. Un maghetto poco più che ventenne, con i calzettoni sempre abbassati alle caviglie: Omar Sivori. Veniva da un Paese lontano, l'Argentina, nato da genitori italiani emigrati come tanti in cerca di fortuna. Se il mio cuore di tifosa è da sempre bianconero lo devo a quel gigante biondo e al funambolo con i polpacci nudi. Furono loro a colpire la mia fantasia di bambina, facendo scoccare la scintilla accesa ancora oggi. Sono passati tanti anni da quel 1957 e ho ormai compiuto un lungo tratto della mia esistenza. Ho avuto anch'io alti e bassi, ho vinto e ho perso nel gioco della vita. A tratti sono stati interessi diversi a prevalere, ma non è mai svanita la passione di me bambina per la maglia a righe bianche e nere. Passione tornata prepotente dopo la sventura occorsa nel 2006 alla Juventus: Calciopoli. Dopo l'inferno della serie B, della Juve non ho più perso una partita e l'ho seguita nel percorso per tornare grande. Grazie alle tv a pagamento, ho allargato il mio interesse alla Premier inglese. Così come ascolto interviste e programmi sportivi, e leggo con avidità cronache e commenti di veri o presunti intenditori. Ho scritto libri, però mai avrei pensato di scriverne uno con la Juventus protagonista. Poi ho deciso di raccontarla per come l'ho vista nell'ultimo decennio. Durante i primi tre anni faticosi e dopo, quando ci ha fatto vivere la lunga stagione delle vittorie esaltanti e di alcune cadute dolorose. Antonio Conte e Massimiliano Allegri sono stati i condottieri sul campo, facendoci gioire e imprecare. Però il vero numero uno è stata la società. Guidata da Andrea Agnelli non è più soltanto una società di calcio, bensì un'impresa dell'intrattenimento sportivo. Al momento, senza eguali in Italia." (L'autrice)
La banca del tempo. Come organizzare lo scambio di tempo: i valori, i principi, i soggetti
Rosa Amorevole, Adele Grisendi, Grazia Colombo
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1998
pagine: 112
Questo libro è una vera e propria guida. Attraverso la voce di chi già scambia il proprio tempo, le autrici di questo volume offrono le indicazioni indispensabili per organizzare e far funzionare una banca del tempo.
Non è storia senza i vinti. La memoria negata della guerra civile
Giampaolo Pansa
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2022
pagine: 320
«Se Giampaolo Pansa è stato un giornalista stimato per la sua onestà, un giornalista “democratico e di sinistra”, se i suoi libri e i suoi articoli sulla Resistenza gli hanno procurato persino il riconoscimento di Grande Ufficiale della Repubblica da parte del presidente Ciampi, come è possibile che, per aver completato la verità sul “biennio fatale 1943-45”, si sia trasformato in un falsario o, per i suoi peggiori detrattori, nientemeno che in un fascista?». "Non è storia senza i vinti" nasce dalla volontà di trovare una risposta a questo quesito, espresso in modo quanto mai diretto nell'introduzione di Adele Grisendi Pansa. Perché quanto accaduto nel dibattito storico-politico del nostro Paese in seguito ai libri cosiddetti «revisionisti» di Pansa necessita di essere riproposto. In queste pagine si cerca di farlo pubblicando, insieme ad alcune pagine che compongono il suo «ciclo dei vinti», una parte delle recensioni e delle interviste che i maggiori giornali italiani – di diverso orientamento – hanno dedicato a "I figli dell'Aquila" (2002), a "Il Sangue dei vinti" (2003), a "I tre inverni della paura" (2008) e alle altre opere pansiane che, nei primi anni Duemila, hanno svelato per intero quanto accaduto tra il 1943 e il 1945, comprese le responsabilità dei «resistenti». In una guerra civile fatta anche di crimini e vendette e uccisioni da entrambe le parti, di omicidi mirati proseguiti almeno fino al 1948. La «lezione» di Pansa, così influente sotto il profilo storico quanto della memoria collettiva, trova qui la sua evoluzione a partire dai primi anni Duemila. Riusciamo così a seguire l'accendersi del dibattito sulle «scomode» verità di un giornalista decisamente antifascista, e le reazioni spesso veementi e sdegnate degli ormai ex «compagni» e dei movimenti che cercarono – inutilmente – di silenziarne la voce. Al tempo stesso, cogliamo la sintonia dei tanti, intellettuali e semplici lettori, che hanno trovato nel coraggio di Giampaolo Pansa la restituzione all'Italia di un pezzo di memoria fino ad allora negata.
Non è te che sceglierò
Adele Grisendi
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2012
pagine: 362
Elena è una giovane donna cresciuta in un podere nel Reggiano, a pochi chilometri dal Po. Dalla famiglia ha preso la vitalità del legame con la terra, con la natura e con il calendario immutabile delle stagioni. Ma anche l'asprezza della vita quotidiana sui campi, che le generazioni passate hanno vissuto garantendo agli Adorni il benessere attuale. Una ricchezza che le consente di essere oggi una ragazza libera, al passo coi tempi, non una semplice contadina: Elena infatti legge, va al cinema, a teatro, all'opera. Ha il carattere forte e deciso del nonno Evaristo, tanto che, quando i due fratelli maggiori scelgono di diventare avvocati, Elena sarà la prima donna a prendere le redini dell'azienda di famiglia. Una trasgressione alle leggi non scritte della terra che salva la continuità del patrimonio. Nella vita privata ha le idee altrettanto chiare: il matrimonio non fa per lei e, lasciato a vent'anni il suo primo e unico fidanzato, sembra aver cancellato completamente l'amore dalla sua vita. Finché un incontro inaspettato la mette di fronte a un bivio: continuare a negarsi la felicità o riconoscere che dal germe ribelle che l'ha sempre guidata può nascere un amore autentico, anche se proibito? "Non è te che sceglierò" è una saga familiare che dal primissimo Novecento arriva ai giorni nostri ma soprattutto la storia di una donna coraggiosa, in bilico tra i valori della tradizione e il bisogno di riconoscere la parte più vera di sé.
L'amore mancato
Adele Grisendi
Libro: Libro in brossura
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 2010
pagine: 229
La depressione dopo il parto. Il rifiuto e l'abbandono dei bambini. Migliaia di mamme e di figli piccoli travolti all'improvviso da un dramma che li accompagnerà lungo l'intera esistenza. Ferite e dolori di solito confinati nel chiuso delle famiglie, e che divengono pubblici quando sfociano in una delle tante tragedie riportate sulle prime pagine dei giornali e destinate a diventare argomento dei talk show televisivi. Se ne discute e se ne dibatte, poi le si dimentica. La vera causa sta nel primo atto: la normalità inascoltata del malessere psicologico che segue il parto. Adele Grisendi, attraverso la sua esperienza e quella della madre Iolanda, racconta una di queste storie senza tempo e da sempre sottovalutate. Una storia che inizia con il presentarsi repentino di una forma grave di psicosi che provocherà l'internamento di Jolanda all'ospedale psichiatrico di Reggio Emilia per quasi un anno. Dopo la guarigione, al ritorno in famiglia, nella cascina della campagna reggiana, la mamma ritroverà la sua bambina di quattordici mesi, ma patirà il trauma di non riconoscerla e di averla dimenticata. Cominceranno allora i giorni e gli anni segnati per entrambe dalla difficoltà di accettarsi. L'autrice offre un libro toccante, di stati d'animo duri e dolci insieme, che rievoca la sofferenza provata nell'infanzia, nell'adolescenza e nell'età più matura. E che ci presenta il "punto di vista" di entrambe le vittime del male oscuro.
La sposa tradita
Adele Grisendi
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2009
pagine: 234
Laura porta con orgoglio la sua luccicante fede nuziale. È una sposa felice. E come potrebbe non esserlo? Ha ventitré anni, un buon lavoro, è indipendente, ma soprattutto ha sposato il ragazzo di cui si è innamorata negli anni delle Superiori. Invece, a pochi mesi dal matrimonio, avverte che con Luigi qualcosa non funziona. Un sospetto, una sensazione... Infine la certezza: c'è un'altra. E un vortice di pensieri attorno alla domanda: lo perdono o ini ribello? Dopo lo sbigottimento e la rabbia. Laura decide di non fare sconti al marito e di riprendersi la sua vita: la dignità prima di tutto. Siamo all'inizio degli anni Settanta, in una cittadina della provincia emiliana. Almeno sulla carta, una sposa tradita è tutelata dalla nuova legge sul divorzio. Quel che Laura ancora non sa è che non basta una legge a cambiare la mentalità di un paese dove continua a prevalere la cultura maschilista. E poi Luigi non ha nessuna intenzione di lasciarla andare, la sua doppia vita in fondo gli fa comodo. Così Laura è costretta a sotterfugi continui pur di ottenere quel che lui le rifiuta. Il prezzo della libertà è altissimo, ma lei è determinata a pagarlo, anche quando il suo corpo sembra cedere e tutto la spinge a seguire le regole di un gioco deciso da altri.
L'amore mancato
Adele Grisendi
Libro: Libro rilegato
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 2007
pagine: 229
La depressione dopo il parto. Il rifiuto e l'abbandono dei bambini. Migliaia di mamme e di figli piccoli travolti all'improvviso da un dramma che li accompagnerà lungo l'intera esistenza. Ferite e dolori di solito confinati nel chiuso delle famiglie, e che divengono pubblici quando sfociano in una delle tante tragedie riportate sulle prime pagine dei giornali e destinate a diventare argomento dei talk show televisivi. Se ne discute e se ne dibatte, poi le si dimentica. La vera causa sta nel primo atto: la normalità inascoltata del malessere psicologico che segue il parto. Adele Grisendi, attraverso la sua esperienza e quella della madre Iolanda, racconta una di queste storie senza tempo e da sempre sottovalutate. Una storia che inizia con il presentarsi repentino di una forma grave di psicosi che provocherà l'internamento di Jolanda all'ospedale psichiatrico di Reggio Emilia per quasi un anno. Dopo la guarigione, al ritorno in famiglia, nella cascina della campagna reggiana, la mamma ritroverà la sua bambina di quattordici mesi, ma patirà il trauma di non riconoscerla e di averla dimenticata. Cominceranno allora i giorni e gli anni segnati per entrambe dalla difficoltà di accettarsi. L'autrice offre un libro toccante, di stati d'animo duri e dolci insieme, che rievoca la sofferenza provata nell'infanzia, nell'adolescenza e nell'età più matura. E che ci presenta il "punto di vista" di entrambe le vittime del male oscuro.