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Libri di Agata Motta

Raccoglievamo le more

Agata Motta

Libro: Libro in brossura

editore: Kalós

anno edizione: 2025

pagine: 344

A cu' appatteni? È questa la domanda che Aurelio si sente rivolgere dal cameriere del bar sulla piazza grande del paese. Già, a chi appartiene? Adesso che anche l'ultima persiana della casa dei Vitale è stata chiusa, lui si ritrova spettatore della fine di un ciclo. Forse, solo ripercorrendo la storia dal principio potrà scoprire da dove viene per ricominciare. Sicilia, anni Quaranta. Rodolfo, Annamaria, Antonio, Emma, Palmina, la mamma Maria, il padre Giovanni, lo zio arciprete, la domestica, il maestro di musica e così via, pagina dopo pagina, si presentano al lettore senza filtri, senza intermediazioni. E i fatti, tratteggiati con immagini che si fanno sempre più vivide, parlanti, vengono raccontati attraverso una narrazione puntuale, precisa che restituisce le intenzioni, gli umori, i pensieri di chi si alterna sulla scena. Un universo di personaggi ruota attorno alla famiglia Vitale in un'epoca in cui il fascismo impera e la guerra è vicina. Il guscio protettivo degli affetti in cui ogni eco giunge attutita comincia a incrinarsi. Il ritmo incalza. Il conflitto esplode e il giovane Antonio ne diviene l'attento cronista, mentre la violenza investe le vite di tutti, esistenze sfilacciate tenute insieme da un'abile regia che assembla frammenti di microstorie a tinte forti spesso attraversate dal soffio tiepido della speranza. Singoli pezzi che nel corso della lettura si ricompongono come in un puzzle dando forma al vissuto di un uomo, di una famiglia e di un paese intero.
20,00 19,00

Altrove

Altrove

Agata Motta

Libro

editore: Tabula Fati

anno edizione: 2020

pagine: 160

Esistono momenti nella vita in cui si avverte inestirpabile il bisogno di un "altrove" che somigli alla fuga, al sogno, al desiderio, alla salvezza. Ma la necessità di restare dove ci ha spinto una mano invisibile - non importa che si chiami destino imponderabile, scelta consapevole, convenzione sociale o ruolo assunto - può produrre esplosioni devastanti o sottili malesseri che rodono incessantemente. "Altrove" è il filo conduttore che lega la produzione drammaturgica, assai diversa per toni e motivi, di circa un decennio (1998/2009) di Agata Motta. "La Croce" mette in scena una discesa agli inferi senza possibilità di redenzione sullo sfondo della problematica realtà delle "scuole a rischio". La vittima designata diventa per un attimo carnefice e ciò segnerà radicalmente il destino di una donna votata al successo e quello di un ragazzo predestinato al male. " La seconda primavera" si ispira ad un fatto di cronaca: l'adolescente Anna venne rinchiusa per disturbi nervosi in manicomio negli anni Quaranta, ma per un errore burocratico ai familiari giunse poco dopo la comunicazione del decesso della ragazza. Sulla nuda cronaca si è costruito l'ipotetico vissuto scaturito da un atroce scherzo del destino. " Viaggio nei tuoi occhi" presenta tre modi diversi di essere e non-essere madri e sviscera alcune tematiche attuali - la gestione dei genitori affetti da demenza, le caparbie maternità tardive e l'uso distorto dei social - in una narrazione che sconfina nel surreale. "Donna felice" narra di una cartomante che regala ai passanti speranze di felicità future, ma lentamente emergerà il tragico passato che ha sbriciolato le sue piccole certezze borghesi.
12,00

Cinema in camicia nera

Agata Motta

Libro: Libro in brossura

editore: Solfanelli

anno edizione: 2016

pagine: 264

È possibile etichettare il cinema compreso tra gli anni Venti e gli anni Quaranta come cinema di regime tout court? È un interrogativo di non facile risposta. In quegli anni, infatti, troviamo un cinema insospettabilmente vario: accanto a pellicole perfettamente funzionali all'enfatizzazione mediatica di un uomo e della sua volontà di plasmare codici e modelli comportamentali, troviamo i narcotizzanti sogni dei telefoni bianchi e le fughe letterarie del calligrafismo. Nel grande affresco ideologico che avrebbe dovuto mostrarsi compatto e senza sbavature, si insinuarono inoltre fermenti e sollecitazioni nuove e vivificanti specie nella fase propriamente bellica. La tentazione sempre più forte del vero e il bisogno di soffermare la macchina da presa sull'interiorità e sulle disillusioni dei personaggi spostarono progressivamente gli interessi dei registi su un piano diverso, innestandovi i primi segnali per una rinascita etica, formale, stilistica e ideologica ormai del tutto scollata da un regime in evidente caduta libera.
18,00 17,10

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