Libri di Alain Bentolila
La scuola contro la barbarie
Alain Bentolila
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2021
pagine: 176
Quella che emerge con evidenza dalle pagine di questo libro è l'esigenza di una inversione della linea evolutiva (che, al momento, è soprattutto involutiva) attraverso la quale si viene definendo il profilo di bambini e ragazzi. Bentolila indica il percorso da seguire, che appare in negativo solo ad una lettura sommaria. Contrapporsi alla barbarie, riaffermare il primato della ragione, potenziare il linguaggio per consentire l’espressione di un pensiero originale e autonomo sono i primi, fondamentali passi da compiere. Prefazione di Benedetto Vertecchi.
La parola contro la barbarie. Insegnare ai nostri bambini a vivere insieme
Alain Bentolila
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2007
pagine: 144
Imparare a parlare, e poi a leggere e scrivere: è l'avventura affascinante e impegnativa che ogni bambino intraprende ripercorrendo, in pochi anni, la strada che i primi uomini hanno impiegato un'infinità di tempo a tracciare. E in questa ricerca, nella quale egli costruisce la sua lingua e non riproduce semplicemente quella altrui, ha bisogno di essere accompagnato da mediatori la sua famiglia dapprima, poi la scuola - a un tempo benevoli ed esigenti, in grado di illuminare il suo cammino, di indicargli le strade senza uscita, ma anche di incitarlo a non accontentarsi dei limiti confortevoli della 'prossimità'. Perché, è la tesi sostenuta in questo libro, la lingua non è fatta per parlare con un altro me stesso, con chi la pensa come me, vive dove vivo io, crede nel mio stesso dio. Utilizzando un efficace paradosso, Alain Bentolila afferma che la lingua non è fatta per parlare a coloro che amiamo, ma per parlare a coloro che non amiamo, per dire loro cose che risulteranno forse spiacevoli, ma che ci permetteranno di riconoscerei e rispettarci. Non si ha bisogno di parole con chi ci è più vicino. Le parole diventano invece necessarie quando si ha di fronte l'altro nella sua alterità, nella sua intelligenza così simile ma così diversa dalla nostra, quando la 'comunione' deve cedere il passo alla 'comunicazione'.