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Libri di Alberto Camerotto

Utopia (Europa). Ovvero del diventare cittadini europei

Utopia (Europa). Ovvero del diventare cittadini europei

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2019

pagine: 210

Il pensiero di un’Europa unita è un’idea grande, però non c’è Europa se non ci sono i cittadini. Ecco, abbiamo bisogno di diventare cittadini europei. Di imparare a guardare lontano, perché “Europa”, una parola greca, forse significa proprio “occhi grandi”. Ma come si fa? Un’Europa dell’economia non basta, un’Europa del privilegio non ha senso. Ci vuole un’Europa dei pensieri, un’Europa della paideia: ci vogliono cittadini che vivono insieme e che si confrontano, in una coscienza plurale e collettiva fatta di molte lingue e diverse culture, ma che sanno anche riconoscere qualche fondamento importante in comune. Proviamo allora a intuire che cosa può essere l’Europa e che cosa significa essere cittadini europei. Per riflettere prenderemo come spunto il concetto espresso in Utopia di Thomas More, che compie ora i suoi cinquecento anni: sarà un buon libro per meditare sulla nostra utopia europea che nasce dopo le due guerre mondiali del ’900. Per capire meglio saranno indispensabili i nostri tremila anni di pensieri, proprio a cominciare dai classici antichi, che forse possono aiutarci. Se l’Europa unita, per come è costruita oggi, si sta rivelando sempre più un’utopia, forse proprio rimeditare le tensioni ideali che hanno animato gli antichi può spingerci a perseverare in un ideale che sembra sotto scacco.
16,00

Menippo o la negromanzia. Testo greco a fronte

Menippo o la negromanzia. Testo greco a fronte

Luciano di Samosata

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2020

pagine: 297

Scendere all’Ade è un bell’impegno. Certo, non è cosa da tutti. I miti e i poeti antichi lo sanno dire in molti modi. È un luogo altro nel cosmo, il più lontano possibile da tutto ciò che conosciamo. Sta in un altrove per definizione, con tante potenzialità, perfino egualitarie e democratiche. Per questo lo chiamano l’altro mondo, che per noi suona, ovviamente, abbastanza sinistro. Lo strano filosofo Menippo di Gadara, l’inventore della satira menippea e l’eroe satirico delle opere di Luciano di Samosata, si assume il compito di scendere da vivo nell’Aldilà. Segue per questo, a suo modo, le tracce degli eroi più illustri del mito, quali Eracle, Orfeo, Odisseo, protagonisti dell’impresa più dura e difficile. Perché solo là, dove non contano più la ricchezza, il potere, il successo, c’è la possibilità di trovare una risposta alle nostre aporie etiche, ovvero all’arroganza, all’iniquità e alle vane follie della vita degli uomini sulla terra. Sarà, naturalmente, una risposta paradossale, perfino imbarazzante, un po’ sovversiva, tra l’assemblea dei morti e la voce del saggio Tiresia.
26,00

Dike. Ovvero della giustizia tra l'Olimpo e la terra

Dike. Ovvero della giustizia tra l'Olimpo e la terra

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2020

pagine: 216

Immersi in una società in cui scorgiamo troppe ingiustizie e diseguaglianze, siamo abituati quotidianamente ad accapigliarci sulle leggi, a dibattere il modo di amministrare il diritto, a invocare un riequilibrio ultraterreno degli squilibri umani. Cos'è giusto fare dinanzi a una catena di delitti di cui si è dimenticata l'origine, dinanzi a una legge palesemente inumana, dinanzi a chi propaganda un'idea che mette in dubbio le nostre certezze, dinanzi a una richiesta d'asilo che mette a rischio la comunità? Dike, figlia di Zeus e Themis, crocevia di pensiero religioso e razionale, è teodicea, ordine e volere degli dèi, nemesi di creature soprannaturali, punizione dei torti e ratio di un destino assegnato. Ma è anche un fatto umano, diritto scritto e amministrato nelle città, portato nei tribunali ateniesi in forma di raffinato dibattitoe poi lasciato in eredità alla più salda e sistematica codificazione dei Romani, che seguiranno il loro demone per fondare il sistema tuttora alla base di molte delle nostre società. Sulla scena attica, Dike deborda, grida, sfolgora, geme, colpisce. Nelle dikai di Lisia o di Licurgo, la retorica e il testo dei decreti concertano arringhe paradigmatiche. Dalla lite su un riscatto nello scudo di Achille nell'Iliade alla controversa vicenda dell'invalido ateniese in Lisia, dalla favola esiodea dello sparviero e dell'usignolo alle incrollabili certezze di Antigone, dall'eunomía (buon governo) di Solone alla hybris (superbia) punita di Eschilo, il mondo greco ha prodotto una gran mole di pensiero sulla e per la giustizia: non c'è quasi problema della giustizia del nostro tempo che non possa essere codificato – in senso mitico o come parallelo storico – nei termini antichi e dunque rivitalizzato e meglio compreso.
20,00

Vedere Venezia

Alberto Camerotto

Libro

editore: De Bastiani

anno edizione: 2020

10,00 9,50

Libertà di parola. Archetipi mitici: eroi, dei, animali

Alberto Camerotto

Libro: Libro in brossura

editore: De Bastiani

anno edizione: 2025

pagine: 236

Le parole greche sono il nostro pensiero, impossibile farne a meno. Parrhesia (παρρησία), ‘dire tutto davanti a tutti’, ovvero libertà di pensiero e di parola, è una di queste. Allora, il mito di Achille, di Prometeo o di Cassandra, o anche solo un verso dell’Iliade o dell’Odissea con i suoi suoni, i segni, i ritmi è subito un buon paradigma della parola libera e della ricerca. Sono tutte sperimentazioni del pensiero, che ci dicono quanto conta per noi questa idea. I nostri miti più antichi servono, sono indispensabili per capirci qualcosa di più su quello che riteniamo un diritto, ma che è anche un dovere, di tutti, per il bene comune. La nostra libertà di parola nella vita di tutti i giorni non sempre la sappiamo difendere, costruire e praticare. È bene che ce lo ricordiamo. Non c’è futuro per una società senza parrhesia, rimane solo l’abisso, la mistificazione, la propaganda, la violenza, la paura, la guerra. Non è vita, non ne vale la pena. Meglio, allora, farsi coraggio e salire sulle barricate, anche a costo di sbagliare.
15,00 14,25

Le metamorfosi della parola. Studi sulla parodia in Luciano di Samosata
144,00

Le metamorfosi della parola. Studi sulla parodia in Luciano di Samosata
72,00

Gli occhi e la lingua della satira. Studi sull'eroe satirico in Luciano di Samosata

Gli occhi e la lingua della satira. Studi sull'eroe satirico in Luciano di Samosata

Alberto Camerotto

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 357

La satira è critica dei costumi, delle convenzioni sociali, della politica, delle fedi religiose, della cultura. Di tutto ciò che siamo e crediamo. Dalle cose più banali della vita quotidiana a quelle più importanti, è satira dei valori condivisi da tutti, come la ricchezza, il potere, la fama, il successo. Ma c'è bisogno di uno sguardo diverso per farci vedere altre verità. Ed è necessario il coraggio della "parrhesia", della libertà del pensiero e della parola, che possono essere scomodi e difficili. La satira e le sperimentazioni letterarie di Luciano di Samosata mettono in gioco, tra l'autore, i suoi alias problematici e gli eroi paradossali, queste e altre virtù. Lo straniero che viene dai margini del mondo greco-romano del II sec. d.C. diverrà così il paradigma della satira dell'Europa moderna tra Leon Battista Alberti, Erasmo da Rotterdam, Cervantes, Swift, Voltaire e Leopardi.
26,00

Uomini contro. Tra L'Iliade e la grande guerra

Uomini contro. Tra L'Iliade e la grande guerra

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2017

pagine: 325

A cent'anni dalla 'Grande Guerra' il distacco è buono per riflettere. Andiamo a rileggere libri, a rivedere immagini, film, a riascoltare musiche: facciamo risuonare insieme tutte queste voci, accostiamo le Tempeste d'acciaio alla città in guerra dello scudo di Achille, le risposte del soldato Svejk al progetto utopico di Lisistrata. I diari delle trincee staranno accanto allo scudo abbandonato di Archiloco, la rotta di Caporetto insieme alla disfatta degli Ateniesi in Sicilia. La strage della Ilioupersis nel grande vaso di Mykonos del VII sec. a.C. potrà dialogare con cadaveri massacrati dei disegni di Otto Dix. È questa la migliore coscienza dell'Europa di oggi. Come un simbolo, gli Uomini contro di Francesco Rosi si intrecciano allora nei nostri pensieri con le Troiane di Euripide. È un dio antico che lo dice, un dio del quale gli uomini non possono più servirsi per giustificare le loro guerre: «Stolto tra i mortali è colui che porta la guerra e distrugge le città, i templi e le tombe degli altri».
22,00

La satira del successo. La spettacolarizzazione della cultura nel mondo antico (tra retorica, filosofia, religione e potere)

La satira del successo. La spettacolarizzazione della cultura nel mondo antico (tra retorica, filosofia, religione e potere)

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2017

pagine: 520

Nel mondo antico possiamo dire che quasi tutto è spettacolo. Omero canta di fronte a un pubblico, inaugurando così la via della condivisione della paideia. La lirica corale è azione spettacolare nelle feste e nella vita della Grecia arcaica, negli orecchi e negli occhi di tutti. Il teatro è al centro della vita della polis democratica, con parola, musica, danza e azione. Ma è nell'impero greco-romano del I e II secolo d.C. che assistiamo, nel bene e nel male, a una spettacolarizzazione della cultura che per tanti aspetti richiama ciò che avviene nel nostro mondo dei media, del mercato e della globalizzazione. La cultura al tempo della Seconda Sofistica è fatta di performances nelle città, di retori e di filosofi di successo. Le categorie dello spettacolo valgono ovunque, per la religione, per il potere, per gli assetti della società, tra l'ostentazione della ricchezza e il teatro dei ruoli e delle posizioni sociali. Per questo lo sguardo critico della satira di Luciano di Samosata (Il sec. d.C.) può essere una prospettiva particolarmente utile per comprendere ciò che avviene. Tuttavia, per avere a disposizione un quadro più ampio, dobbiamo risalire indietro alla commedia, tra lo spettacolo sulla scena, la disposizione satirica e la riflessione metateatrale. E poi altri segnali notevoli ci vengono dagli sviluppi delle filosofie ellenistiche fino alle provocazioni del romanzo di Petronio. Infine, tra i lavori del nostro cantiere aperto sulla satira del successo, c'è lo spazio anche per qualche proiezione moderna fino a Pasolini e a un Satyricon2.0.
29,00

Xenia. Migranti, stranieri, cittadini tra i classici e il presente

Xenia. Migranti, stranieri, cittadini tra i classici e il presente

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2019

pagine: 273

Xenía è un fondamento della nostra vita da Omero a oggi. È una questione di civiltà, che tocca la vita della polis e della democrazia. Per sapere cosa fare di fronte al dramma dei migranti le risposte sono impegnative. Ma da tremila anni le abbiamo. Basta rileggere Omero, basta ascoltare le parole delle Supplici di Eschilo. Xenía significa “ospitalità”, ma è una parola antica che contiene accoglienza, rispetto, attenzione, amicizia, generosità. Ma significa anche saper pensare, saper progettare, senza paure, senza mistificazioni. Per una Europa disorientata i classici tornano a parlare in nome di un agathòn koinón, un bene comune. In questo libro li interroghiamo e ascoltiamo le loro critiche.
22,00

Eris. Archeologia del conflitto

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2024

pagine: 252

Nel mondo anestetizzato del “super” e del “wonderful”, si può anche pensare di espellere Eris dalle nostre vite, di considerarla al massimo come “sana concorrenza”, di nascondere il conflitto e di neutralizzarlo da quelli che pensiamo essere le nostre gioie e i nostri successi. Potrebbe però non essere una buona idea: sotto forma di stasis, sotto forma di echthra, sotto forma di polemos, Eris spunta sempre, e quando nessuno le bada lancia una mela e cambia le sorti della storia. Più sensato – anche se più faticoso – provare ad affrontarla, l’Eris cattiva, a trasformarla in buona per quanto si può, a indagare i sensi dello zelos, tra gelosia, invidia ed emulazione; e a capire – senza infingimenti – per quali inesorabili dinamiche l’anthropos è portato naturaliter a misurarsi coi propri simili anche a costo di sopraffarli, o di sopprimerli. Eris, in tutte le sue manifestazioni, tra la contesa, lo scontro, il conflitto, l’agone, il confronto, può tentare di avere qualche significato. L’eris può essere la violenza senza limiti, può essere l’odio e il disprezzo, ma può anche avere regole e codici, può fondarsi sul riconoscimento dell’altro. L’avversario, il nemico è probabilmente parte di noi stessi, siamo noi, ovvio, da una parte e dall’altra. Bisognerebbe pensarci un po’ meglio.
24,00 22,80

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