Libri di Alessia Facineroso
Il cavaliere errante. Pasquale Calvi tra rivoluzione ed esilio
Alessia Facineroso
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2013
pagine: 240
Il mito della rivoluzione e il dramma della sua sconfitta, il sogno della Nazione e la ragion di Stato: su questi contrasti si snoda la trama dell'Unità d'Italia, così come quella dei suoi protagonisti. Pasquale Calvi è uno di loro: ministro del governo siciliano nel 1848 ed esule a Malta nel decennio successivo, l'uomo vive in prima persona il trionfo dei democratici, nel 1860, e il loro declino politico negli anni successivi. È una storia complessa, la sua, in cui non mancano brusche inversioni di tendenza, rivalità ostinate, decisioni sbagliate o intempestive. È un racconto appassionante e a tratti amaro, dal quale traspare l'immagine di un "cavaliere errante" poco incline alla conciliazione, critico implacabile di oppositori e compagni, condannato ad una sorte da eterno outsider e destinato a rappresentare i successi e le disfatte dell'unificazione. La sua vita diviene così la cartina di tornasole dell'intera generazione del Risorgimento e della sua avventurosa esistenza.
Un altro brigantaggio? Bande armate, transizioni istituzionali e criminalità nella Sicilia del XX secolo
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2025
pagine: 150
Elemento caratterizzante della Sicilia moderna e contemporanea, il banditismo vive stagioni diverse e assiste ciclicamente a crisi e rinascite, il più delle volte coincidenti con le cesure periodizzanti della storia dell'isola. Dopo la dura repressione post-unitaria, culminata nella cattura dei più feroci e celebri briganti, le masnade sembrano inabissarsi, salvo poi riapparire all'alba del XX secolo, quando i mutati equilibri politici provocano un'ulteriore recrudescenza del fenomeno, destinata a protrarsi almeno fino alla scomparsa di Salvatore Giuliano. Il volume ripercorre questa lunga vicenda alla luce del binomio continuità/innovazione: in quest'ottica, i contributi si interrogano sull'evoluzione di prassi e linguaggi delle bande, sui rapporti controversi con la mafia, sulle forme di repressione attuate da istituzioni e forze dell'ordine, ora grazie a dispositivi giuridici "nuovi", ora in virtù di corpi speciali, accomunati dal ricorso a procedure extra-legali. Un altro focus riguarda l'eredità e le persistenze del brigantaggio isolano, tanto in termini di know-how criminale, quanto rispetto alla memoria dei suoi eventi e protagonisti: la riscoperta consapevole di questi temi rappresenta, oggi, un originale strumento di public history, contraltare a falsificazioni e revisionismi dilaganti.
La regina «contesa». Maria Cristina fra Borbone e Savoia
Alessia Facineroso
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
pagine: 194
Il volume ricostruisce la biografia di Maria Cristina di Savoia, nata da Vittorio Emanuele e Maria Teresa d'Asburgo. Nel 1832 la donna sposa Ferdinando II di Borbone, trasformandosi nel trait d’union fra le due principali monarchie della penisola, che a distanza di un trentennio dall’unificazione sono ancora accomunate da obiettivi condivisi di politica interna e internazionale. Maria Cristina è lo strumento di questa alleanza dinastica, ma è soprattutto la protagonista di una queenship moderna, sostenuta dal rapporto diretto con i sudditi e da un grande slancio caritatevole. Questi elementi, all’indomani della sua morte, pongono le premesse per l’avvio delle pratiche di beatificazione: le “sorti celesti” della regina finiranno per rispecchiare quelle politiche della Nazione, dando vita ad un capitolo avvincente e ancora poco noto della storia d’Italia fra Risorgimento e Repubblica.
Il ritorno del giglio. L'esilio dei Borbone tra diplomazia e guerra civile 1861-1870
Alessia Facineroso
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 250
Attraverso l'intreccio di una vasta documentazione archivistica, il volume ricostruisce le strategie operative messe in atto dal governo borbonico in esilio, una compagine ministeriale presieduta dal re Francesco II, che ha sede a Roma e che si avvale di un'estesa rete diplomatica ancora fedele alla dinastia e di numerosi contatti con i comitati antiunitari creati all'indomani del 1860 sia in Italia (soprattutto nel Mezzogiorno continentale e in Sicilia) sia in Europa (tra i più importanti quelli di Malta, Marsiglia, Parigi, Londra, Vienna, Barcellona). A lungo trascurate – o comunque sottovalutate – dalla storiografia “risorgimentista”, le trame cospirative dei Borbone dopo l'Unità rappresentano una prospettiva eloquente attraverso cui leggere il difficile processo di State e Nation building italiano e il controverso incontro tra il Nord e il Sud della penisola: al di là degli esiti fallimentari dei tentativi di revanche della dinastia decaduta, gli strumenti di cui essa si avvale riescono a toccare i punti deboli dell'unificazione, facendo leva sulle istanze frustrate che promanano dal Mezzogiorno e contribuendo a creare un “discorso pubblico” di opposizione alla Destra storica, che di lì a qualche anno, sfrondato delle sue connotazione eversive, darà corpo alla spinosa Questione Meridionale.