Libri di André Gide
A Napoli
André Gide
Libro
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2002
pagine: 45
"A Napoli" è una delle ultime conferenze che il grande scrittore francese tenne nel secolo scorso. Sull'onda dei ricordi, in particolare dei suoi viaggi in Italia, Gide esprime tutta la sua simpatia e ammirazione per la città del Vesuvio, per i suoi abitanti e in genere per l'Italia.
L'immoralista-La porta stretta
André Gide
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2008
pagine: 255
"L'immoralista" e "La porta stretta" sono due romanzi di ammirevole fattura stilistica che affrontano, da punti di vista differenti, lo stesso problema: nel primo l'esigenza di autorealizzazione di Michel e il suo nichilismo finiscono per uccidere la giovane moglie; nel secondo, Alissa percorre l'opposta strada della rinuncia e dell'ascesi spirituale fino ad annullarsi nella morte. La contraddizione tra le due opere rispecchia esemplarmente il conflitto interiore di Gide e il loro senso finale sembra essere che tanto l'immoralismo, quanto la virtù conducono alla dannazione dell'aridità. Saggiamente, lo scrittore rinuncia a risolvere il contrasto optando per l'ambiguità.
I falsari
André Gide
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2016
pagine: 460
Primo e unico vero romanzo di André Gide e allo stesso tempo antiromanzo per eccellenza, “I falsari”, pubblicato nel 1925, è un atto d'accusa nei confronti della letteratura per la mancanza di coraggio, per lo scarso approfondimento, per l'oscura coscienza, per essere complice nella costruzione della menzogna, dello psicologismo facile e assolutorio. Sorprendente e affascinante, diverso da qualsiasi altra cosa eppure forte di una struttura perfettamente riconoscibile, mette in scena le vicende di un gruppo di personaggi disparati, moltiplicando i punti di vista, i generi e le linee narrative secondarie, distaccandosi così dalla tradizione del tradizionale romanzo lineare. Per mostrare i limiti delle pretese del romanzo di riprodurre il mondo Gide concerta quest'opera come una sinfonia, sviluppando i temi a lui più cari: i tormenti dell'adolescenza, i disturbi dell'identità e soprattutto la falsità e la menzogna, quella mancanza di autenticità che i romanzieri, i veri e propri falsari, sono i primi a creare e diffondere nella loro sciocca illusione di poter aderire perfettamente alla realtà. Scritto in quella prosa cartesiana che è la vera cifra stilistica di Gide, “I falsari”, antesignano del Nouveau Roman e di tanto postmodernismo, rimane un testo fondamentale per capire la Francia di ieri, ma anche l'intera Europa scomparsa nel fuoco dell'ultimo grande conflitto.
Se il grano non muore
André Gide
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2017
pagine: 352
Provocante resoconto autobiografico dei primi ventisei anni del grande scrittore francese, Se il grano non muore prende avvio dall’infanzia di Gide, mettendone in evidenza le difficoltà relazionali, l’oppressiva figura materna, il puritanesimo di un’educazione claustrofobica, e ne segue poi la crescita e la continua lotta contro questa rigida impostazione, in nome di una fedeltà inflessibile a se stesso e alla propria, anche contraddittoria, autenticità. Dalla scoperta della propria omosessualità all’amore platonico per la cugina-moglie Madeleine, dalle crisi etiche all’equilibrio tra estasi e purezza morale, Gide in questo libro, parallelamente a quanto andava facendo nei Diari, fa di se stesso un personaggio letterario, un personaggio però che, a differenza delle creazioni romanzesche, non può essere tacciato di falsità.
I sotterranei del Vaticano
André Gide
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2019
pagine: 240
Un gruppo di cattolici della provincia francese si lascia convincere da una banda di truffatori, tra i quali spicca il giovane protagonista Lafcadio, forse il personaggio più riuscito ed emblematico dell'intera opera di Gide, ad accorrere a Roma per liberare Papa Leone XIII, che sarebbe stato rinchiuso nei sotterranei del Vaticano dalla Massoneria e lì languirebbe in prigionia, mentre un usurpatore avrebbe preso il suo posto. Pubblicato per la prima volta in forma anonima nel 1914, accolto subito da vivaci polemiche e divenuto ben presto l'opera più famosa del grande scrittore francese, I sotterranei del Vaticano è una farsa abilmente travestita da romanzo d'avventura, una satira irriverente che prende di mira i vizi e le debolezze della borghesia cattolica e allo stesso tempo un disturbante ritratto dell'"atto gratuito"...
La porta stretta
André Gide
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Clandestine
anno edizione: 2021
pagine: 127
"La porta stretta" è incentrato nel sentimento d'amore che Jéròme, il protagonista, percepisce per la cugina Alissa, sentimento destinato a rimanere casto e platonico. La fanciulla, infatti, si mostra combattuta tra l'abbandonarsi a una passione a suo dire 'impura' e l'imboccare la strada della rinuncia e dell'ascesi personale. "Dio geloso, che mi avete spodestato, prendete dunque il mio cuore. Tutto il calore ormai lo abbandona e nulla potrà più destare il suo interesse. Aiutatemi a vincere questa tristezza che domina il mio spirito. Questa casa, questo giardino incoraggiano in modo intollerabile il mio amore. Voglio fuggire in un luogo dove non potrò vedere altri che Voi". Un romanzo fortemente autobiografico, in cui emerge tutta la rigidità del perbenismo morale a cui Gide fu costretto a sottostare durante la sua infanzia e adolescenza.
Ricordi della corte d'assise
André Gide
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Clandestine
anno edizione: 2021
pagine: 96
"Ricordi della Corte di Assise" è una raccolta di impressioni e di cronache, estratta dagli appunti che l'autore prese durante la sua esperienza come giurato alla Corte d'Assise di Rouen nel 1912, esperienza che lo segnò profondamente. "I tribunali hanno sempre esercitato su di me un fascino irresistibile. Quando viaggio, in una città, quattro cose mi attirano: i giardini pubblici, il mercato, il cimitero e il tribunale. Oggi so per esperienza che una cosa è ascoltare un verdetto, un'altra è aiutare di persona a render giustizia. Quando uno è fra il pubblico può crederci ancora. Seduto sul banco dei giurati, ripete a se stesso la parola di Cristo: "Non giudicate". Certo, sono persuaso che una comunità non può fare a meno di tribunali e giudici; ma a che punto la giustizia umana sia dubbia e precaria, l'ho potuto sentire per dodici giorni consecutivi, sino all'angoscia. E ciò, spero, apparirà un po' da queste note". In queste pagine, Gide svela con amara obiettività la duplice violenza subita dalle vittime: quella dell'aggressore o del ladro e quella, non meno brutale, della corte, che, invece di ergersi a paladina dei deboli e degli oppressi, pare avallare inesorabilmente la loro oppressione.