Libri di Andrea Aureli
Siamo il 99%
Noam Chomsky
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2020
pagine: 128
Nove anni dopo Occupy, le preoccupazioni sollevate dagli attivisti in merito al sistema sanitario sono diventate un problema di sicurezza nazionale con l'emergenza del Covid-19. Quanto alla crisi ecologica, procede placidamente. Se il movimento Occupy non è riuscito fino a ora a deviare il corso della Storia non significa tuttavia che sia stato un fallimento. In un mondo in cui a poco a poco crollano molte infrastrutture di welfare che davamo per scontate, è necessario che la società civile si doti di strutture sue proprie per garantire le funzioni fondamentali in grado di assicurare la partecipazione e la socializzazione. In questo senso Zuccotti Park era davvero un'avanguardia, un tentativo di "occupare" in qualche modo quegli spazi vuoti che il capitalismo lascia esistere. Come oggi fanno molto efficacemente le minoranze etniche e religiose. Perché per quanto inevitabile appaia l'ordine economico del mondo, sintatticamente ben formato secondo le leggi che si è dato, a esso manca sempre qualcosa: un senso. Prefazione Raffaele Alberto Ventura.
Nonostante Tucidide. La storia come cultura
Marshall Sahlins
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2023
pagine: 424
Questa riflessione antropologica sulla storiografia parte dalla madre di tutte le storie, La guerra del Peloponneso di Tucidide, e con un’operazione alquanto «ardita» la mette in parallelo a una guerra lontana nel tempo e nello spazio, La guerra della Polinesia. Benché la prima sia avvenuta in Grecia nel V secolo a.C. e la seconda a metà Ottocento nel Pacifico, le similitudini non mancano, a partire dal fatto che in entrambi i casi lo scontro era tra una potenza terrestre (Sparta in Grecia, Rewa nelle Figi) e una potenza marittima (Atene in Grecia, Bau nelle Figi). Da qui Sahlins prende le mosse per trovare altri parallelismi, analizzando i rispettivi sistemi di potere e la compresenza di attori individuali (i «grandi uomini») e attori collettivi (i popoli). E grazie ad alcune incursioni in ambiti inaspettati – una famosa partita di baseball giocata nel 1951, il caso di un bambino naufrago conteso tra USA e Cuba – dimostra, in un’efficace alternanza di narrazione e analisi antropologica, quanto sia cruciale riconoscere lo stretto rapporto esistente tra ordine culturale e contingenza storica… con buona pace di Tucidide che troppo spesso non lo ha fatto.
La cultura dell'egoismo
Cornelius Castoriadis, Christopher Lasch
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2023
pagine: 80
Non capita spesso di leggere a distanza di anni le lungimiranti previsioni di chi sa leggere il suo tempo e così anticipare l’esito dei processi in atto. Ed è appunto quello che fanno due pensatori disincantati come Castoriadis e Lasch in questa conversazione del 1986 sulla modernità e i suoi costi. Una modernità già ostaggio di quella logica capitalista che ha invaso l’intero campo dell’esistenza umana, tanto che a essere messe in discussione sono soprattutto le ricadute morali, psicologiche e antropologiche di quel capitalismo di tutti i giorni che si è tradotto in una nuova cultura dell’egoismo. In un mondo abitato da estranei chiusi nella loro intimità, ha avuto libero gioco il processo di atomizzazione sociale che ha sancito la fine tanto dei legami comunitari quanto di uno spazio pubblico in cui esercitare una democrazia non corporativa. Nulla di cui stupirsi, ci avvertono con decenni di anticipo gli autori: sono gli esiti necessari e prevedibili di un mondo in cui l’anima umana è plasmata dal capitalismo. Postfazione di Jean-Claude Michéa.
Un grosso sbaglio. L'idea occidentale di natura umana
Marshall Sahlins
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2023
pagine: 168
Molto prima di Hobbes e fino ai nostri giorni, la civiltà occidentale - se si guardano da vicino i suoi miti e le sue religioni, la sua filosofia e la sua scienza - è stata ossessionata dallo spettro di una natura umana descritta come avida e litigiosa, una natura così «bestialmente» egoista che solo un pugno di ferro istituzionale può tenerla a bada. Homo homini lupus, dunque. Questa concezione, che ha di fatto legittimato gerarchie e diseguaglianze sociali, presuppone una contrapposizione tra natura e cultura che antropologia e paleontologia invece contraddicono. La natura dell'Homo sapiens è la sua cultura, o meglio le sue culture. L'idea stessa che siamo schiavi delle nostre inclinazioni animali è una creazione socio-storica, ovvero culturale. Un'idea non proprio felice, visti i risultati.
Clima, storia e capitale
Dipesh Chakrabarty
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2021
pagine: 160
I due saggi di Dipesh Chakrabarty raccolti in questo volume sono stati, come scrivono i curatori Matteo De Giuli e Nicolò Porcelluzzi nell’appassionata introduzione, un punto di riferimento essenziale per il confronto tra le scienze umane e quello che, con urgenza sempre crescente, i geologi e altri scienziati della natura hanno definito Antropocene: l’epoca segnata dalla drammatica “impronta ecologica” degli umani – divenuti “potenza geologica” – sul pianeta. La crisi antropogenica del sistema terrestre problematizza le visioni moderne del mondo impostate ed esportate dall’Occidente, mettendo in discussione “la nozione stessa di comprensione storica”: per Chakrabarty è necessario che il pensiero storico e politico-economico inserisca tra gli elementi in gioco non più solo il tempo breve e documentato delle società umane, ma quello profondo dei cambiamenti che hanno segnato (e segnano) la Terra e l’evoluzione di tutti i suoi abitanti, umani e non. Da quest’approccio derivano una serie di domande decisive: in che modo la storia del capitalismo e dei suoi limiti ecologici strutturali si sovrappone a quella ben più lunga – e non antropocentrica – della vita sul nostro pianeta? Come si intrecciano, cioè, il “globale” e il “planetario”? Come pensare e agire su una scala “non-umana o in-umana” (nella prospettiva aperta dalla crisi, gli umani sono incidentali) con i mezzi di cui disponiamo, sviluppati su una dimensione temporale a noi familiare? L’emergenza planetaria ha aperto “crepe e lacune” sotto i nostri piedi, mostrando come la Terra sia altro da noi. Un presupposto di enorme portata e difficoltà, ma indispensabile a ogni politica complessiva del cambiamento climatico.
L'asino
Jill Bough
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2018
pagine: 252
Gli asini, storicamente noti per svolgere le attività più dure affidategli dagli uomini, sono tra gli animali addomesticati più utili. Eppure nella cultura popolare sono stati anche lungamente denigrati, tanto che attorno all'asino si è sviluppato lo stereotipo di animale stupido e testardo, associato alle categorie più marginalizzate delle società umane. Jill Bough ricostruisce la storia naturale di quest'animale e quella della sua convivenza con gli uomini, analizzando i significati sociali, culturali e religiosi che esso ha incarnato, senza trascurare la sua rappresentazione letteraria e artistica. Una storia tutta da scoprire, che ispirerà rispetto e ammirazione per questa creatura fuori dal comune, nonostante i cliché.
Scrivere le culture. Poetiche e politiche dell'etnografia
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2016
pagine: 383
A quasi vent’anni anni di distanza dalla sua prima pubblicazione in America, questo libro continua a essere un testo chiave, un punto di riferimento per chiunque si chieda oggi in che modo gli studiosi occidentali possano rappresentare le culture "altre". Nato dall'incontro di dieci studiosi - otto antropologi, uno storico e un critico letterario - svoltosi a Santa Fe, nel New Mexico, nell'aprile del 1984, per organizzare un seminario sulla "costruzione del testo etnografico", “Writing Culture” è una critica radicale del mondo accademico nordamericano e dell'Occidente "evoluto". Se la scrittura riflette inevitabilmente il contesto istituzionale e politico di chi se ne avvale, è possibile rappresentare "fedelmente" e "autenticamente" culture e realtà diverse dalla propria? Con quale diritto e quale autorità? Le risposte degli autori, profondamente conflittuali con le regole fino a quel momento condivise da etnografi e antropologi, costituiscono da allora un riferimento teorico per ogni studioso di scienze umane.
Lo Stato. Breve storia del leviatano
Harold B. Barclay
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2013
pagine: 144
Come mai lo Stato è riuscito a conformare non solo lo spazio sociale ma anche quello immaginario tanto da apparire "universale" ed "eterno"? Barclay ripercorre gli ultimi cinquemila anni di storia per individuare le cause molteplici che hanno concorso alla comparsa del Leviatano, ovvero di un'istituzione gerarchica basata sul rapporto comando/obbedienza e in grado di rivendicare l'uso esclusivo della violenza legittima. E di converso rintraccia anche la comparsa della "servitù volontaria", descritta da Etienne de la Boétie, che era invece sconosciuta alle società egualitarie. Ma proprio perché lo Stato ha un'origine, ci dice Barclay, come per tutte le cose umane se ne può prefigurare anche la fine.
Il tallone di ferro
Jack London
Libro: Libro in brossura
editore: Nova Delphi Libri
anno edizione: 2016
pagine: 280
Con un’ampia introduzione firmata da Valerio Evangelisti riproponiamo finalmente in una nuova traduzione e in versione integrale una delle opere più intense di Jack London. La degenerazione di un sistema di oppressione generalizzata rivive in questo testo dalla incredibile capacità profetica che aprirà la strada, negli anni successivi, ad altri capolavori di fantapolitica come 1984 o Fahrenheit 451. In appendice uno scritto di Lev Trockij.
La cultura dell'egoismo. L'anima umana sotto il capitalismo
Cornelius Castoriadis, Christopher Lasch
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2014
pagine: 72
Non capita spesso di leggere a distanza di anni le lungimiranti previsioni di chi sa leggere il suo tempo e così anticipare l'esito dei processi in atto. Ed è appunto quello che fanno due pensatori disincantati come Castoriadis e Lasch in questa conversazione del 1986 sulla modernità e i suoi costi. Una modernità già ostaggio di quella logica capitalista che ha invaso l'intero campo dell'esistenza umana, tanto che a essere messe in discussione sono soprattutto le ricadute morali, psicologiche e antropologiche di quel capitalismo di tutti i giorni che si è tradotto in una nuova cultura dell'egoismo. In un mondo abitato da estranei chiusi nella loro intimità, ha avuto libero gioco il processo di atomizzazione sociale che ha sancito la fine tanto dei legami comunitari quanto di uno spazio pubblico in cui esercitare una democrazia non corporativa. Nulla di cui stupirsi, ci avvertono con decenni di anticipo gli autori: sono gli esiti necessari e prevedibili di un mondo in cui l'anima umana è plasmata dal capitalismo. Postfazione di Jean-Claude Michéa.
Siamo il 99%
Noam Chomsky
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2012
pagine: 152
Nel settembre del 2011, negli Stati Uniti è esploso Occupy, il movimento di contestazione e disubbidienza civile contro il potere ormai fuori controllo del capitalismo finanziario, che ha trascinato in una crisi senza precedenti l'economia statunitense e mondiale. La forza di questo libro, che raccoglie alcuni interventi di Noam Chomsky ad assemblee e dibattiti promossi dal movimento, è che il lettore italiano lo sentirà "familiare" fin dalle prime righe. Perché i problemi politici, economici e sociali affrontati dallo studioso sono analoghi a quelli che assillano il nostro paese in questo momento critico: il deficit pubblico, la finanziarizzazione diffusa che soppianta l'economia produttiva, l'aberrante concentrazione della ricchezza nelle mani dell'1% della popolazione, l'acuirsi di disuguaglianze che producono una drammatica sfiducia nel futuro, la disoccupazione, il precariato, la recessione. Chomsky abbraccia le istanze antagonistiche di Occupy, sostenendo la costruzione dal basso di un nuovo concetto di partecipazione democratica e di cittadinanza attiva, e incoraggiando un'idea alternativa della crescita, che superi i circoli viziosi e antidemocratici delle politiche neoliberali. Un pamphlet per ridare energia a un Occidente sprofondato nella depressione.