Libri di Marshall Sahlins
L'economia dell'età della pietra
Marshall Sahlins
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2020
pagine: 456
In quello che è ancor oggi ritenuto il testo fondativo dell'antropologia economica (o meglio, dell'economia antropologica), Sahlins rivoluziona le vecchie e sorpassate idee sull'economia delle società «primitive», svelando come in realtà esse fossero delle vere e proprie società dell'opulenza. E in effetti, come ci ricorda Roberto Marchionatti, indagare la natura dell'economia e del suo sguardo sul mondo necessita dello stesso tipo di sensibilità antropologica che noi applichiamo allo studio degli altri. Solo così si può comprendere come mai i popoli più «primitivi» del mondo abbiano sì pochi beni, ma non siano poveri. La povertà non coincide con una ridotta quantità di beni ma è prima di tutto uno status sociale e in quanto tale un'invenzione della civiltà. Se dunque Sahlins, in questo classico di sorprendente attualità, si rivolge al passato, attingendo alla sconfinata ricchezza della creatività e della sperimentazione umane che solo l'antropologia è in grado di svelare, lo fa solo per guardare al futuro, per liberarci dai nostri preconcetti e per instradarci verso idee nuove che ci permettano di ripensare questioni oggi vitali per la società umana.
Il potere dei re. Tra cosmologia e politica
David Graeber, Marshall Sahlins
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2019
pagine: XII-629
Due tra i più importanti antropologi affrontano un tema centrale: da dove viene il potere? Perché anche nelle società più semplici alcuni uomini prendono il sopravvento e agiscono come se il potere spettasse loro per qualche ragione sovrannaturale? La filosofia politica ha cercato nelle infrastrutture (il modo di produzione, tipicamente) le ragioni della stratificazione del sociale, proiettando sul piano religioso la messa in scena “simbolica” di quel potere “reale”. Gli dei sarebbero cioè la trasfigurazione del potere dei re. In questo libro rivoluzionario Graeber e Sahlins rovesciano la catena causale e fanno dei re gli imitatori di un potere sovraumano che stabilisce una gerarchia cosmologica universale: i re cercano di riprodurre con i loro mezzi il potere ultra-mondano posseduto dagli dei. Prefazione all'edizione italiana di Piero Vereni.
La parentela: cos'è e cosa non è
Marshall Sahlins
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2018
pagine: 126
In questo saggio, Sahlins affronta il tema antropologico per eccellenza, ovvero la natura della parentela. E lo fa elaborando un'originale prospettiva basata sull'idea di «reciprocità»: i parenti sono tali non tanto perché sono consanguinei, ma perché condividono affettivamente e simbolicamente gli uni le vite (e le morti) degli altri. Lungi dal rimandare alla semplice procreazione, l'idea di parentela è una relazione transpersonale basata su una comune esperienza esistenziale. Per quanto rilevanti siano il sangue, il latte, il seme, la carne, o qualsiasi altra cosa intervenga nella procreazione, questi non sono soltanto fenomeni fisiologici, ma eredità sociali, dotate di significato, che collocano il bambino all'interno di un terreno relazionale molto più esteso e strutturato. Siamo cioè di fronte a una costruzione simbolica del concetto di appartenenza ben più complessa della semplice consanguineità.
Isole di storia. Società e mito nei mari del Sud
Marshall Sahlins
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2016
pagine: 213
Nessuna comunità umana, per quanto all'apparenza statica, confinata, isolata, può essere considerata a ragion veduta "fredda" o "fuori della storia". Lo evidenzia qui Marshall Sahlins, presentando i suoi studi su alcuni popoli del Pacifico, in particolare gli Hawaiani, presso i quali, avendo violato lo status rituale attribuitogli dagli indigeni, trovò la morte il famoso navigatore James Cook, meglio noto come capitano Cook. Sahlins sottolinea appunto che quelle "isole" (oltre alle Hawaii, le Figi e la Nuova Zelanda) hanno la loro storia che si intreccia con quella europea e, parallelamente, critica il modo "insulare" di pensare di molti studiosi occidentali, che hanno creato false dicotomie fra passato e presente, fra struttura ed evento, fra individuo e società, e sono stati a lungo indotti a ignorare le storie degli altri.
Un grosso sbaglio. L'idea occidentale di natura umana
Marshall Sahlins
Libro: Copertina morbida
editore: Elèuthera
anno edizione: 2009
pagine: 127
Homo homini lupus. Molto prima di Hobbes e fino ai nostri giorni, fra miti, religioni, filosofia e scienza, la civiltà occidentale è stata ossessionata dallo spettro di una natura umana così avida e litigiosa, cosi "bestialmente" egoista, che deve essere tenuta a bada da un pugno di ferro istituzionale da cui traggono la loro giustificazione gerarchie e diseguaglianze sociali. Questa visione presuppone una contrapposizione fondante tra natura e cultura che antropologia e paleontologia invece contraddicono. La natura dell'Homo sapiens è la sua cultura, anzi le sue culture. E la stessa idea che siamo schiavi delle nostre inclinazioni animali non è altro che una creazione socio-storica, cioè culturale. Un'idea non proprio felice, visti i risultati.
Nonostante Tucidide. La storia come cultura
Marshall Sahlins
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2023
pagine: 424
Questa riflessione antropologica sulla storiografia parte dalla madre di tutte le storie, La guerra del Peloponneso di Tucidide, e con un’operazione alquanto «ardita» la mette in parallelo a una guerra lontana nel tempo e nello spazio, La guerra della Polinesia. Benché la prima sia avvenuta in Grecia nel V secolo a.C. e la seconda a metà Ottocento nel Pacifico, le similitudini non mancano, a partire dal fatto che in entrambi i casi lo scontro era tra una potenza terrestre (Sparta in Grecia, Rewa nelle Figi) e una potenza marittima (Atene in Grecia, Bau nelle Figi). Da qui Sahlins prende le mosse per trovare altri parallelismi, analizzando i rispettivi sistemi di potere e la compresenza di attori individuali (i «grandi uomini») e attori collettivi (i popoli). E grazie ad alcune incursioni in ambiti inaspettati – una famosa partita di baseball giocata nel 1951, il caso di un bambino naufrago conteso tra USA e Cuba – dimostra, in un’efficace alternanza di narrazione e analisi antropologica, quanto sia cruciale riconoscere lo stretto rapporto esistente tra ordine culturale e contingenza storica… con buona pace di Tucidide che troppo spesso non lo ha fatto.
La nuova scienza dell'universo incantato. Un'antropologia dell'umanità (quasi tutta)
Marshall Sahlins
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2023
pagine: 224
Dal punto di vista della modernità occidentale, l'umanità abita un universo disincantato. Dèi, spiriti e antenati non vivono più tra noi e non sono più coinvolti nei vari aspetti della vita quotidiana, dal triviale al tragico. Eppure, la quasi totalità delle civiltà nella storia umana ha trattato gli spiriti come persone reali. Ancora oggi, in quasi tutte le culture, gli umani non costituiscono che una piccola parte di un universo incantato, a torto inquadrato nelle categorie trascendenti di "religione" e "soprannaturale". Sahlins mostra qui come l'antropologia debba ripensare queste culture dell'immanenza e studiarle nei propri termini.
Un grosso sbaglio. L'idea occidentale di natura umana
Marshall Sahlins
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2023
pagine: 168
Molto prima di Hobbes e fino ai nostri giorni, la civiltà occidentale - se si guardano da vicino i suoi miti e le sue religioni, la sua filosofia e la sua scienza - è stata ossessionata dallo spettro di una natura umana descritta come avida e litigiosa, una natura così «bestialmente» egoista che solo un pugno di ferro istituzionale può tenerla a bada. Homo homini lupus, dunque. Questa concezione, che ha di fatto legittimato gerarchie e diseguaglianze sociali, presuppone una contrapposizione tra natura e cultura che antropologia e paleontologia invece contraddicono. La natura dell'Homo sapiens è la sua cultura, o meglio le sue culture. L'idea stessa che siamo schiavi delle nostre inclinazioni animali è una creazione socio-storica, ovvero culturale. Un'idea non proprio felice, visti i risultati.
Cosmologie del capitalismo. Storie d'altri
Marshall Sahlins
Libro: Copertina morbida
editore: Meltemi
anno edizione: 2022
pagine: 318
Il volume raccoglie quattro saggi - Metafore storiche e realtà mitiche, II ritorno dell'evento, L'economia del Develop-man nel Pacifico, Cosmologie del capitalismo -, tutti attraversati dal medesimo obiettivo: liberare l'antropologia dalle ristrettezze del positivismo e dello strutturalismo per restituirla alla costellazione della storia, a una sintesi tra storicità e struttura culturale. Indagando diversi fatti storici - tra i quali l'arrivo del capitano James Cook alle Hawaii il 17 gennaio 1779, la lunga guerra tra Pau e Rewa che sconvolse le Figi all'inizio dell'età moderna e il singolare rapporto col capitalismo nell'area del Pacifico -, Marshall Sahlins restituisce un'analisi nitida di come l'oggetto dell'antropologia sia l'evento, il rapporto tra un incidente e una struttura, tra un caso particolare e il contesto culturale in cui si verifica. Per Sahlins sono gli eventi a originare le grandi trasformazioni del mondo: le azioni dei soggetti storici sono interpretate secondo modelli culturali, ma questi stessi modelli si modificano nel corso del tempo e in relazione a determinati eventi, spesso di rottura.
Aspettando Foucault
Marshall Sahlins
Libro: Copertina morbida
editore: Asterios
anno edizione: 2012
pagine: 64
La parentela: cos'è e cosa non è
Marshall Sahlins
Libro: Copertina morbida
editore: Elèuthera
anno edizione: 2015
pagine: 128
In questo saggio, Sahlins affronta il tema antropologico per eccellenza, ovvero la natura della parentela. E lo fa elaborando un'originale prospettiva basata sull'idea di "reciprocità": i parenti sono tali non tanto perché sono consanguinei, ma perché condividono affettivamente e simbolicamente gli uni le vite (e le morti) degli altri. Lungi dal rimandare alla semplice procreazione, l'idea di parentela è una relazione transpersonale basata su una comune esperienza esistenziale. Per quanto rilevanti siano il sangue, il latte, il seme, la carne, o qualsiasi altra cosa intervenga nella procreazione, questi non sono soltanto fenomeni fisiologici, ma eredità sociali, dotate di significato, che collocano il bambino all'interno di un terreno relazionale molto più esteso e strutturato. Siamo cioè di fronte a una costruzione simbolica del concetto di appartenenza ben più complessa della semplice consanguineità.
La parentela: cos'è e cosa non è
Marshall Sahlins
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2014
pagine: 126
In questo saggio, Sahlins affronta il tema antropologico per eccellenza, ovvero la natura della parentela. E lo fa elaborando un'originale prospettiva basata sull'idea di "reciprocità": i parenti sono tali non tanto perché sono consanguinei, ma perché condividono affettivamente e simbolicamente gli uni le vite (e le morti) degli altri. Lungi dal rimandare alla semplice procreazione, l'idea di parentela è una relazione transpersonale basata su una comune esperienza esistenziale. Per quanto rilevanti siano il sangue, il latte, il seme, la carne, o qualsiasi altra cosa intervenga nella procreazione, questi non sono soltanto fenomeni fisiologici, ma eredità sociali, dotate di significato, che collocano il bambino all'interno di un terreno relazionale molto più esteso e strutturato. Siamo cioè di fronte a una costruzione simbolica del concetto di appartenenza ben più complessa della semplice consanguineità.