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Libri di Andrea Cozza

Enrico VIII

William Shakespeare

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2010

pagine: 320

"Enrico VIII (1612-13)" – l'ultimo dramma di Shakespeare – segna il ritorno ai grandi temi della storia nazionale affrontati sin dagli anni d'esordio nelRe Giovanni e costituisce la più che degna conclusione della ricca stagione dei chronicle plays che trattano le vicende del regno inglese dal 1398 al 1521. Rappresentazione celebrativa della grandezza dell'Inghilterra, ha al centro la figura forte e vincente, ma anche tirannica e voluttuosa, di Enrico che vuole riaffermare l'autorità della corona e riscattarla dalle ingerenze della chiesa di Roma attraverso il divorzio da Caterina d'Aragona e le nozze con Anna Bolena. L'opera offre memorabili e nobili esempi di fermezza d'animo di fronte all'avverso destino e si chiude con fervidi accenti di patriottismo rievocando la nascita e il battesimo di Elisabetta, figlia di Enrico e sua erede al trono, di cui si profetizzano i futuri trionfi di gloria: un vero e proprio omaggio alla sovrana da poco scomparsa, che il pubblico di Shakespeare ricordava con orgoglio e nostalgia. Introduzione di Nemi D'Agostino Prefazione, traduzione e note di Andrea Cozza.
12,00 11,40

I due gentiluomini di Verona. Testo inglese a fronte

William Shakespeare

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2009

pagine: LXIII-256

Valentino e Proteo sono uniti da fraterna amicizia ma divisi dalla passione per la stessa donna, Silvia, la figlia del duca di Milano. Valentino è un vero gentiluomo, Proteo invece è indegno di quel nome: impulsivo e incostante, infrange ogni codice d'onore tanto quanto il primo vi aderisce con ingenuo fervore, e per conquistare l'amata non esita a tradire l'antico patto di lealtà con l'amico-rivale e a rinnegare le promesse di fedeltà fatte a un'altra donna, Giulia, cui è da tempo legato. Intrecciando i destini delle due coppie di amanti, ne I due gentiluomini di Verona (1594 ca) uno Shakespeare ancora in fase di apprendistato artistico ma già consapevole dei propri mezzi espressivi anticipa le soluzioni drammaturgiche che saranno tipiche delle più tarde commedie romantiche coniugando grazia, fantasia e inventiva con un'acuta riflessione sulla complessità e ambiguità dell'agire umano. Introduzione di Nemi D'Agostino. Prefazione, traduzione e note di Andrea Cozza.
12,00 11,40

Riccardo II. Testo inglese a fronte

William Shakespeare

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2005

pagine: 288

Riccardo II è il dramma della caduta di un re: un re che non domina ma subisce gli eventi, inetto al governo di un grande regno, del tutto privo di senso politico e abilità strategica; un monarca sordo alle istanze dei saggi consiglieri e succube di adulatori corrotti; un personaggio volubile, fantasioso, emotivo, i cui talenti sono quelli di un artista mancato; un uomo lacerato da un insanabile dissidio fra la propria realtà di individuo e il ruolo in cui la sorte l'ha imprigionato: quello di re per diritto divino. Nello scontro col suo antagonista, Henry Bolingbroke, l'«uomo forte», una sorta di principe machiavellico, duro, realista e senza illusioni, capace di cogliere al volo la fortuna e di farsela alleata, Riccardo è destinato a soccombere. La ragion di stato esige l'abdicazione e la morte del sovrano: l'unto del Signore si spoglia di ogni attributo regale, rinuncia alla sacralità della corona e, novello Cristo, affronta in solitudine il suo calvario.
12,00 11,40

Igiene. Dall'igienia settecentesca all'igiene attuale
12,00

Enrico V. Testo inglese a fronte

William Shakespeare

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2006

pagine: 320

Con Enrico V, in cui celebra il vittorioso epilogo della guerra dei cent'anni contro la Francia, Shakespeare corona l'ambizioso disegno di consegnare ai posteri un secolo di storia inglese attraverso un ciclo di otto drammi senza soluzione di continuità. Scritta e rappresentata nel 1599, l'opera completa una tetralogia che comprende Riccardo II e le due parti di Enrico IV, e si ricollega, quale anello mancante, alle tre parti di Enrico VI e a Riccardo III. Se in altri drammi storici gli eventi bellici fanno da sfondo all'azione scenica, in Enrico V sono la sostanza stessa del racconto, che costringe a domandarsi: esiste un conflitto che possa dirsi giusto? Accanto all'epica delle sonanti disfide e delle bandiere al vento, Shakespeare rievoca la tragedia degli uomini costretti a combattere: fango e pioggia, fame e fatica, attese snervanti, miseria e squallore, spreco insensato di vite. La battaglia finale di Agincourt, momento culminante del dramma, è resa realisticamente in modo frammentato e confuso: nessuno capisce come veramente stiano andando le cose. Nemmeno il re, che non sa di aver vinto.
9,00 8,55

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