Libri di Andrea Guazzarotti
Crisi dell'euro e conflitto sociale. L'illusione della giustizia attraverso il mercato
Andrea Guazzarotti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 144
Né la moneta unica, né la Carta dei diritti fondamentali per tutti i cittadini europei hanno avuto gli effetti inducenti sperati: omogeneità sociale ed economica appaiono quanto mai lontane nell'UE; l'Unione politica sembra un miraggio. Deflagrate con la crisi, le rigidità e le incongruenze dell'euro hanno innescato il peggio che l'Europa potesse augurarsi: anziché un conflitto sociale (politicamente gestibile) tra chi nella crisi prospera e chi dalla crisi è schiacciato, un pericoloso conflitto tra nazioni dai toni quasi etnici. Né giova alle vittime della crisi invocare i diritti fondamentali della Carta e il proprio status di cittadino europeo. Le ricette messe in campo non smentiscono la filosofia di Maastricht di una competizione tra economie nazionali priva di autentica solidarietà. La solidarietà tra cittadini europei non può instaurarsi senza prima costruire un sistema politico europeo capace di affidarsi alla forza legittimante del conflitto sociale regolato, come già accadde con le costituzioni democratiche del secondo dopoguerra.
Debito e democrazia. Per una critica del vincolo esterno
Andrea Guazzarotti
Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2024
pagine: 182
Aggravate durante la crisi economica e sospese durante la pandemia, le regole della governance economica europea tornano a vincolare gli Stati membri dopo una riforma apparentemente ampia, che in realtà conferma il paradigma di Maastricht e relega nell'eccezione l'indebitamento comune del NGEU. Solo in teoria i vincoli europei mirano alla sostenibilità del debito e a sterilizzare la discrezionalità nella gestione del bilancio, nei fatti servono a privilegiare l'indebitamento privato su quello pubblico e attribuiscono ampia discrezionalità alle istituzioni dell'UE, Parlamento europeo escluso. Esistono riforme alternative che scongiurino ulteriori dosi di (falsa) spoliticizzazione dell'economia e di (vera) neutralizzazione della democrazia? Molto probabilmente sì, ma per la loro praticabilità è necessario un ribaltamento dei rapporti di forza che passi anche per la riconfigurazione dell'idea del debito pubblico e della sua potenziale gestione democratica.
Neoliberismo e difesa dello stato di diritto in Europa. Riflessioni critiche sulla costituzione materiale dell'UE
Andrea Guazzarotti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2023
pagine: 204
Le condizionalità poste dall'UE nelle procedure di adesione hanno offerto fragili puntelli alla democrazia costituzionale di Ungheria e Polonia, allieve modello di ieri e democrazie illiberali di oggi. Col nuovo regolamento 2092 l'Unione torna alla condizionalità per piegare quei Paesi al rispetto dello Stato di diritto, colpendoli nella "borsa". Una vittoria per "l'Europa dei valori" che rischia di essere più apparente che reale. La fuga dei capitali scatenata dalla crisi del 2008, assieme alla drastica migrazione economica, hanno reso lo spazio di competizione dell'UE un luogo pericoloso per le "piccole Nazioni" e per la piccola borghesia che le abita. Alla fragile "costituzione formale" che ha sugellato l'alleanza tra élite liberiste e capitale transnazionale, si è sostituita una più solida "costituzione materiale" che internalizza le esigenze competitive del mercato unico ma ignora i valori non economici dell'UE. Riannodare i fili dell'adesione all'UE, prima, e del contro-movimento dell'involuzione illiberale, poi, serve a riflettere sui guasti del neoliberismo, che ha fatto dello Stato di diritto una moneta di scambio per il successo economico. Il law shopping assecondato dall'UE non è stato un buon viatico: fondare sull'economia il valore del diritto è un rischio per ogni sistema democratico, non solo nell'Europa centrorientale.