Libri di Angelo Abis
Sud Est, un'avventura intellettuale tra sardismo e fascismo
Angelo Abis, Giuseppe Serra
Libro: Libro in brossura
editore: Casa Editrice Pagine
anno edizione: 2022
pagine: 263
Antonio Pigliaru, gufino e collaboratore della rivista degli universitari sassaresi «Intervento», si esprime nel suo saggio che tratta della stampa dei Guf. Pigliaru parla di un gran numero di giornali gufini, in particolar modo di «Intervento», ma trascura inspiegabilmente «Sud Est». Di qui l'opportunità di questo lavoro che, esaminando in maniera dettagliata i contenuti di «Sud Est», vuole contribuire a far conoscere idee, sentimenti e progetti...
Neofascisti. Le origini del movimento sociale italiano in Sardegna (1943-1949)
Giuseppe Serra, Angelo Abis
Libro: Libro in brossura
editore: Macchione Editore
anno edizione: 2016
pagine: 196
Gli anni che vanno dal 1943 al 1949 hanno rappresentato per la Sardegna l'inizio di una nuova stagione politica effervescente e dinamica, ricca di tensione morale, fatta di aspri scontri e di dure polemiche, ma solo marginalmente coinvolta nel dramma del la guerra civile, non ancora del tutto cessata, col suo strascico di vendette, rancori e rivalse, che si fece sentire, soprattutto in alta Italia. L'interesse che coinvolse, per la prima volta nella sua storia, pressoché la totalità del popolo sardo, si polarizzo intorno a tre date: il 2 giugno 1946, data del referendum sulla repubblica, il 18 aprile 1948, data che sancì la schiacciante vittoria della DC sul fronte social-comunista e, infine, le prime elezioni regionali, a coronamento dell'istituzione della Regione Autonoma della Sardegna,l'8 maggio del 1949. In questo triennio post-bellico operarono nell'isola un gran numero di forze politiche, tutte, in qualche modo, ben radicate nel territorio e tutte portatrici di istanze, idee e progetti che trovavano eco fra la popolazione e che avevano modo di esprimersi attraverso una miriade di organi stampa.
I sardi a Salò
Angelo Abis
Libro: Libro in brossura
editore: Macchione Editore
anno edizione: 2022
pagine: 248
Non è certo un caso che quasi tutti i sardi che ebbero un qualche ruolo nella R.S.I., da Barracu a Sulis, da Ugo Manunta a Stanis Ruinas, da Luigi Contu a Vincenzo Lai, si ritrovarono in quel vasto schieramento politico e culturale che alla critica più che radicale al cosiddetto “fascismo-regime”, autoritario, conservatore e illiberale, univa la richiesta della libertà di stampa, del pluralismo partitico, l’indizione di una costituente e la socializzazione dell’economia. Come non è certo un caso se Barracu poteva dire alla radio, parlando ai sardi: “...La Sardegna avrà, in base al nuovo ordinamento, l’autonomia necessaria che la sua configurazione, la sua posizione geografica e il suo passato, le hanno dato il diritto di sognare e di avere". A Salò il segno di riconoscimento dei sardi era la lingua sarda. Questo faceva premio su qualunque altro fattore e imponeva una solidarietà e quasi una parentela che andava ben oltre le differenze politiche o ideologiche.