Libri di ARISTARCO
I romagnoli all'inferno
Aristarco
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2012
pagine: 80
In occasione di un libro su poeti romagnoli e Dante, alle voci dei nostri poeti si vollero affiancare tre saggi e Aristarco fu coinvolto nell'impresa, addirittura accanto a due studiosi di rango, Marino Biondi e Maurizio Ridolfi. In così dotta compagnia, gli parve che altro non restasse da fare se non distendere una cicalata, improbabile e svagata, intorno a un qualche tema, non importa quale fosse, purché si trattasse di pagine leggere come le piume di un cardellino. E poiché nelle sue ultime purissime mascalzonate si era interessato dei Romagnoli, decise che il tema potesse riguardare il legame che unisce Dante alla Romagna. Ne nacque un breve saggio, del quale tuttavia l'autore tanto si innamorò da volerne fare un libretto, ma alla condizione che si mantenesse le birbonate dell'origine, alle quali, provocatore qual è, Aristarco non sa rinunciare.
Che vigliacaz de rumagnôl spudé
Aristarco
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2009
pagine: 176
Un libro sapido e divertente, ricco di notizie e di personaggi indimenticabili, da Nuvolardo Nuvolardi, gran filosofo di Meldola, a Gandolfo Braghittoni, intellettuale ravegnano di indomito romagnolismo. Sullo sfondo di una storia straordinaria (il passaggio dalla Romagna violenta dell'età delle signorie e dei briganti alla Romagna culla del Novecento politico italiano), il lettore vedrà passare nel libro potenti signori medievali e cardinali in armi, preti e anticlericali, donne e motori, oratori e tenori, esibizionisti trionfanti, avvocatoni di sontuosa teatralità, e poi amori e amorazzi e dicerie sula donna romagnola, sulla lingua della Romagna e sulle origini del Romagnolo: la storia e la commedia insieme, recitate da personaggi storici e da figure di pura e ridente commedia.
Il «pataca». Un eroe romagnolo
Aristarco
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2008
pagine: 104
Le imprese memorabili e i personaggi esilaranti della più celebre figura della Romagna, nella sua grullaggine e nel suo esibizionismo. Senza escludere il bello delle donne, così spesso espresso dalla parola più diffusa e terragna delle province romagnole.