Libri di August Kopisch
Gesung zur tarantella. Ediz. italiana e tedesca
August Kopisch
Libro
editore: ilfilodipartenope
anno edizione: 2021
pagine: 32
Gesung zur tarantella. Con Leporello fotografico
August Kopisch
Libro
editore: ilfilodipartenope
anno edizione: 2021
pagine: 32
La scoperta della grotta azzurra
August Kopisch
Libro: Libro rilegato
editore: Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento
anno edizione: 2021
pagine: 64
Come si può scoprire una delle più note bellezze naturalistiche al mondo? Lo spiega in questo scritto del 1838 August Kopisch, che insieme al pittore Ernesto Fries, al marinaio Angelo Ferraro e al locandiere Pagano esplorò questo antro oscuro sul versante nord-occidentale dell’Isola di Capri. In realtà Kopish non “scoprì” la grotta, che era giù nota fin dal tempo dell'Imperatore Tiberio, tanto da essere considerata il ninfeo marittimo della cosi detta villa romana di Gradola, ma certamente contribuì alla sua “riscoperta” e alla sua definitiva “affermazione” anche dal punto di vista turistico. Fino a quel momento, infatti, la grotta era considerata un antro maledetto infestato dagli spiriti, dove chi entrava perdeva il senno. Con Kopish invece la grotta viene ribattezzata con il nome che noi tutti oggi conosciamo “Grotta Azzurra” e inizia quel percorso di “riabilitazione” che attraverso i viaggiatori romantici del Grand Tour arriva fino ai nostri giorni.
La scoperta della grotta azzurra. Cronaca della nascita del mito di Capri
August Kopisch
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Intra Moenia
anno edizione: 2016
“La scoperta della Grotta Azzurra” nasce dal breve soggiorno caprese di Kopisch nel 1826. Lo scrittore tedesco segnalò immediatamente la “scoperta” vergando una nota nel registro degli ospiti dell’albergo Pagano a Capri: “Agli amici delle bellezze meravigliose di natura fo conoscere che… scopersi la Grotta la quale una timorosa superstizione per molti secoli impedì di visitare. Fin ora essa è accessibile solo ai buoni nuotatori; se il mare è affatto calmo, è agevole entrarvi anche in un piccolo canotto, ma è pericoloso perché il minimo vento che s’eleva rende impossibile l’uscirne. Noi la chiamammo Grotta Azzurra perché la luce della profondità del mare rischiara d’azzurro il suo ampio spazio…”.