Libri di Boris Pahor
Necropoli
Boris Pahor
Libro: Libro in brossura
editore: Fazi
anno edizione: 2008
pagine: 280
Campo di concentramento di Natzweiler-Struhof sui Vosgi. L'uomo che vi arriva, una domenica pomeriggio insieme a un gruppo di turisti, non è un visitatore qualsiasi: è un ex deportato che a distanza di anni è voluto tornare nei luoghi dove era stato internato. Subito, di fronte alle baracche e al filo spinato trasformati in museo, il flusso della memoria comincia a scorrere e i ricordi riaffiorano con il loro carico di dolore e di rabbia. Ritornano la sofferenza per la fame e il freddo, l'umiliazione per le percosse e gli insulti, la pena profondissima per quanti, i più, non ce l'hanno fatta. E come fotogrammi di una pellicola, impressa nel corpo e nell'anima, si snodano le infinite vicende che parlano di un orrore che in nessun modo si riesce a spiegare, ma insieme i tanti episodi di solidarietà tra prigionieri, di una umanità mai del tutto sconfitta, di un desiderio di vivere che neanche in circostanze così drammatiche si è mai perso completamente.
Qui è proibito parlare
Boris Pahor
Libro: Libro in brossura
editore: Fazi
anno edizione: 2009
pagine: 397
Principale porto dell'impero austroungarico, Trieste aveva visto coabitare per secoli culture diverse. Integrata nel Regno d'Italia alla fine della Grande Guerra, fu qui che, per la prima volta e anticipando scenari futuri di quello che sarebbe stato il fascismo non solo sul suolo italiano ma anche in Europa, fu messa in atto una campagna di pulizia etnica: tutto quello che era sloveno, lingua, cultura, gli stessi edifici, doveva sparire. E in questo clima, così cupo e oppressivo, che Ema, giovane slovena originaria del Carso, si aggira piena di rabbia in una luminosa estate degli anni Trenta. Alle spalle ha una storia familiare dolorosa, e ora, a Trieste, cerca un lavoro che le permetta di vivere in modo indipendente, ma le difficoltà che trova e il rancore per un mondo che sente ostile non fanno che accrescere in lei un senso di dolorosa esclusione. Sarà l'incontro con Danilo sul molo del porto a segnare la svolta nella sua vita. Maturo e determinato, l'uomo guiderà i passi della ragazza nel difficile e pericoloso cammino della resistenza al fascismo e della difesa della cultura slovena, e su quello non meno tortuoso dell'amore. Abbandonandosi a una passione che si fa sempre più viva e legandosi a Danilo in un'intesa profondissima, Ema riuscirà finalmente a trovare la forza di prendere in mano la propria vita, di darsi senza remore alla lotta per il riscatto del popolo sloveno e di affrontarne con coraggio tutte le conseguenze.
Triangoli rossi. I campi di concentramento dimenticati
Boris Pahor
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2015
pagine: 230
"Ogni Giorno della memoria si ripete sempre nello stesso modo: si parla molto di Auschwitz, si parla di Birkenau o Treblinka, di Buchenwald o di Mauthausen, ma quasi mai di Dora-Mittelbau, di Natzweiler-Struthof e altri campi riservati ai Triangoli rossi, i deportati politici. E spesso mi risentivo, qualche volta a voce alta, non perché sono stato un Triangolo rosso anch'io, bensì perché avere sul petto, sotto il numero che sostituiva il nome e il cognome, il triangolo rosso, significava che ero stato catturato perché come soldato non mi ero presentato all'autorità militare nazista, ma avevo scelto di oppormi in nome della libertà. Ecco, questa era la ragione del mio risentimento: bisognava ricordare come l'opposizione nei diversi paesi si fosse organizzata anche in resistenza attiva, certo soprattutto clandestina, ma non solo." (Boris Pahor). Con la collaborazione di Tatjana Rojc.
Quello che ho da dirvi. Dialogo tra generazioni lontane un secolo
Boris Pahor
Libro: Libro in brossura
editore: nuovadimensione
anno edizione: 2015
pagine: 110
La sfida: un gruppo di diciottenni a dialogo con Boris Pahor, un'anima più che centenaria, lucidissima, straordinariamente vitale. Un confronto fra chi si sta affacciando alla vita da cittadino di un'Europa rinnovata, e chi di quell'Europa ha calpestato più volte le ceneri, le contraddizioni, ma anche la sfolgorante storia, la ineguagliabile bellezza. La voce dei giovani ha chiesto, sollecitato, stimolato le risposte del "grande vecchio". Pahor, come un libro prezioso, si è lasciato sfogliare, dando vita a una fitta trama di storie e di nomi, a un interminabile flusso di coscienza senza concedersi silenzi né reticenze. Ha toccato i temi più eterogenei, quali l'identità, la lingua, la scrittura, la vita, la guerra, l'anima, le donne. Ne è uscito un libro dall'alto valore civile, etico e umano. Novant'anni di differenza separano Boris da Sharon, Sofia, Alexa, Mila, Lorenzo e Matteo. Colmati nel lampo di uno sguardo, nell'intensità arguta di un sorriso, nell'ironia di una battuta. Prefazione di Angelo Floramo.
Una primavera difficile
Boris Pahor
Libro: Copertina morbida
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2016
pagine: 404
Maggio 1945, Radko Suban è un reduce sloveno dall'orrore dei campi di concentramento nazisti. Le sofferenze del lager hanno segnato il suo corpo, indebolito dalla tubercolosi, ma non hanno piegato il suo spirito, alimentato dalle sue letture. Dopo un lungo viaggio in treno, Radko riceve le cure in un sanatorio alle porte di Parigi, dove conosce l'infermiera Arlette. L'incontro con la donna risveglia i sentimenti di Radko, che riscopre la vita nella primavera più attesa di sempre, in cui i ricordi e i desideri leniscono il dolore di una guerra che ha lasciato nuove frontiere. Da uno dei più grandi testimoni del Novecento, un romanzo sulla riscoperta della libertà, sulle ferite e le resurrezioni della nostra storia, sulle passioni che ci rendono vivi.
Il rogo nel porto
Boris Pahor
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2020
pagine: 304
“Tutta Trieste stava a guardare l’alta casa bianca dove le fiamme divampavano a ogni finestra. Fiamme come lingue taglienti, come rosse bandiere. (...) Gli uomini neri intanto gridavano e ballavano come indiani che, legata al palo la vittima, le avessero acceso sotto il fuoco. Ballavano armati di accette e manganelli." Con gli occhi di Branko ed Evka, due bambini di origine slovena che crescono nella Trieste del primo dopoguerra, Boris Pahor ripercorre con l'arte del racconto uno dei capitoli più drammatici della storia europea del Novecento. In una città uscita divisa dalla prima guerra mondiale, in cui italiani e slavi si guardano con diffidenza, Branko ed Evka crescono tra i giochi e le paure dei loro coetanei, immersi nelle lingue e nelle culture della Mitteleuropa. Finché, il 13 luglio del 1920, le squadre fasciste incendiano la Casa della cultura slovena di Trieste, il Narodni dom: inizia la caccia allo straniero, e anche i giochi dei bambini devono cambiare.
Così ho vissuto. Biografia di un secolo
Boris Pahor
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2013
pagine: 492
Il Novecento è il secolo di Boris Pahor: ne ha vissuto gli orrori e le conquiste, facendosene testimone per eccellenza. Il racconto della sua esperienza esistenziale è, dunque, un racconto etico e vivo, denso di avvenimenti e aneddoti che seguono un tracciato cronologico ma mai banale o scontato. La sua biografia si sviluppa attraverso questo racconto, fatto da Pahor in prima persona, e contestualizzato dalla curatrice. Non si tratta solo di una autobiografia ma anche di una storia di Trieste, storia in cui si specchia la storia del novecento europeo. Così, accanto alla storia viva, in presa diretta di Trieste, della comunità slovena e delle altre comunità che arricchivano e in parte arricchiscono, la città; accanto alla cronaca della disgregazione dell'impero asburgico, della Grande guerra, dello squadrismo e del fascismo, Boris Pahor racconta la sua crisi esistenziale, l'esperienza della guerra in Africa, l'adesione al fronte di liberazione sloveno e la conseguente deportazione nei lager, il difficile ritorno alla libertà e alla vita.
La villa sul lago
Boris Pahor
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2024
pagine: 272
Lago di Garda, immediato dopoguerra. Mirko, architetto sloveno di Trieste, decide di tornare nel paesino dove aveva fatto il servizio militare prima di essere catturato dai nazisti e internato nei campi di concentramento. Vi ritrova la signora Amalia, ancora legata al ricordo di Mussolini e fin troppo indulgente nei confronti del Ventennio. Ripensa con nostalgia al poeta Enrico, con il quale si divertiva a sbeffeggiare il regime, ma è dal rispetto che Luciana, figlia della signora Amalia e operaia nella filanda lì vicino, porta ancora nei confronti del Duce che Mirko si rende conto, sconcertato, che la Storia ha ben poco da insegnare. E, durante una passeggiata in quel paesaggio, punteggiato di uliveti e aranceti e avvolto in una calda luce, scopre la villa dove era solito alloggiare Mussolini e ha un confronto verbale piuttosto teso con lei. Ma una notte tutto cambia e Luciana, spinta dal nascente sentimento per Mirko, giunge a una nuova consapevolezza.
Pogled iz jamborovega kosa
Boris Pahor
Libro
editore: Goriska Mohorjeva
anno edizione: 1998
pagine: 358
Necropoli. Graphic novel
Boris Pahor
Libro: Cartonato
editore: Asterios
anno edizione: 2023
pagine: 160
Necropoli è una graphic novel basata sull'omonimo romanzo autobiografico dello scrittore sloveno Boris Pahor (1913-2022). È il viaggio intenso e drammatico di un deportato che, a distanza di anni, ritorna nel campo di concentramento dove era stato internato. L'artista e illustratore triestino Jurij Devetak (1977) reinterpreta lo spirito dell'opera narrativa con un personale e convincente riadattamento visivo, permettendoci di seguire il protagonista fino in fondo all'abisso degli orrori del Novecento.
Grmada v pristanu. Per le Scuole superiori
Boris Pahor
Libro
editore: Mladika
anno edizione: 2009
pagine: 272
Piazza Oberdan
Boris Pahor
Libro: Libro rilegato
editore: nuovadimensione
anno edizione: 2010
pagine: 223
"Ho immaginato di passeggiare per Trieste, arrivando a piazza Oberdan, luogo dove convergono i ricordi dolorosi del Novecento". Una serie di testimonianze, racconti, aneddoti, memorie e biografie; un indice puntato sulle ingiustizie e sui soprusi, sulla cancellazione della identità e l'annientamento di un popolo; sulle colpe impunite del regime fascista che in nome della nazione italiana perseguitò la comunità slovena mettendone al bando la lingua e devastandone le istituzioni culturali. Episodi poco conosciuti della tormentata storia della Venezia Giulia. L'autore ha aggiunto per l'edizione italiana di Piazza Oberdan alcuni documenti storici che danno testimonianza della capillare organizzazione antifascista slovena. Citando la "Süddeutsche Zeitung" non c'è modo di evitare lo sguardo coraggioso e diretto di Boris Pahor. Il suo nome è stato giustamente accostato a quello di Primo Levi, Imre Kértesz e Robert Antelme.

