Libri di Boris Pasternak
Mia sorella, la vita
Boris Pasternak
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2020
pagine: 208
«...Terza in ordine di pubblicazione, dopo Il gemello tra le nuvole e Oltre le barriere, datate rispettivamente 1914 e 1917, insuperata per splendore nell'opera complessiva di Pasternak, Mia sorella, la vita viene data alle stampe a Mosca nel maggio del 1922, a cinque anni di distanza dall'epoca della sua stesura. La prima edizione, tirata in mille copie, va a ruba, e la popolarità del trentaduenne autore ne riceve un'impennata inaudita, varca i confini della Russia e si propaga in Germania e in Inghilterra, arriva all'orecchio finissimo di Rilke. Un acquazzone di luce, scrive a proposito del libro Marina Cvetaeva nel luglio di quello stesso 1922, da Berlino... Al centro del libro, lo svolgimento poetico di un tema amoroso: la relazione tra Boris e Elena Vinograd, destinata a durare una sola, lunga estate. La giovane donna nella primavera del 1918 sarebbe convolata a nozze con Aleksandr Dorodnov, un industriale tessile. La stessa storia, ormai conclusa, si riverbera anche nelle liriche di Temi e variazioni - che uscirà l'anno successivo - in un rapporto di complementarietà tutt'altro che lineare tra le due raccolte: l'inestricabile groviglio di sentimenti vissuto in quei mesi si rifrange in entrambi i testi, senza spartire esattamente a metà le due facce della liaison - l'adorazione e il rancore, l'esaltazione e il sarcasmo, l'acquazzone e l'ustione - ma mescolandole in proporzioni variabili all'interno di un canzoniere bifronte, frammisto di umori; più avvolgente e solare Mia sorella, la vita, screziato di luci più cupe e nevose Temi e variazioni...» (Dalla prefazione di Paola Ferretti)
Quando rasserena. Testo russo a fronte
Boris Pasternak
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2020
pagine: 128
Primavera 1955. Pasternak sta ultimando quel Dottor Zivago che, nel novembre di due anni dopo, uscirà in prima mondiale per Feltrinelli e godrà subito di notorietà universale, fino al Premio Nobel. Su questo sfondo intricato nasce Quando rasserena, ultima raccolta di uno scrittore che, da più di un decennio ormai, si sta allontanando dal suo stile precedente e orientando verso la cifra e i tratti di- stintivi della sua fase estrema: affabilità di dizione e relativa comprensibilità di contenuti. «Fedeltà alla vita, alla vocazione di scrittore, alla natura animata dall'attività fruttuosa dell'uomo» (sono parole del figlio Evgenij) vengono restituite in uno stile dove è come se Pasternak si fosse definitivamente affrancato dallo sgargiante groviglio metaforico-metonimico delle sue prime raccolte, senza però smarrire la concentrazione dello sguardo e, semmai, schiarendo la sua vena di «preciso e brusco descrittore» (D. Bykov). Quando rasserena appare dunque come la prova poetica testamentaria di un autore propenso a sperimentare (e a offrirci arditamente) ogni risvolto possibile di una «semplicità inaudita» che egli stesso aveva pronosticato a sé decenni addietro; un autore munito del commovente coraggio di mimare l'abbandono al gesto primo della composizione, quali che ne siano gli spunti, come se si trattasse di un esercizio di respirazione dove, dell'aria inalata, egli vuole conservare tutto, dall'impalpabilità alle tossine. E qui spuntano le parole con cui Pasternak era intervenuto il 25 giugno 1935, a Parigi, al Congresso per la difesa della cultura: «la poesia [...] giace nell'erba, sotto i nostri piedi, e bisogna soltanto chinarsi per scorgerla e raccoglierla da terra». (Dalla prefazione di Alessandro Niero)
Sui treni del mattino. Testo russo a fronte
Boris Pasternak
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2019
pagine: 179
«Quel che per i contemporanei era evidente e ancora oggi costituisce il nucleo irriducibile dell'opera di Boris Pasternak è una prodigiosa e taumaturgica forza sorgiva che egli riesce a liberare persino nei momenti più bui della storia del suo Paese. Si può dire che Pasternak sia sempre interno al flusso della vita, viaggi con esso e catturi i momenti del giorno che meglio la animano e la risvegliano, come indica il titolo della poesia che dà il nome a questa raccolta: Sui treni del mattino. Non soltanto il treno sarà un tropo ricorrente nei suoi versi, uno strumento della modernità attraverso cui penetrare le ampiezze della Russia e conoscerne gli abitanti dalla periferia, ma sarà anche un treno rannij, equivalente in italiano di "prime ore del giorno", "mattino presto", quando si avverte il passaggio da uno stato assopito all'ipersensibilità percettiva. È cruciale per il poeta cogliere lo stato liminare dei fenomeni... A differenza di Majakovskij, Achmatova, Cvetaeva, Blok, a dispetto di ogni affiato romantico, l'io lirico del poeta è secondario, è dissolto nei versi, non sappiamo quasi nulla di lui, sebbene le poesie siano piene di corporeità, di impulsi sensoriali e sensuali. La natura è presente nel suo essere materia, acquista un corpo, mentre l'io cerca una fuga all'infuori di sé.» (dalla prefazione)
Temi e variazioni. Testo russo a fronte
Boris Pasternak
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2018
pagine: 185
«A un secolo dalla sua composizione, la raccolta 'Temi e variazioni' di Boris Pasternak ci appare ancora oggi smagliante di una vita intensa e inafferrabile, percorsa da vibrazioni emotive che il lettore è chiamato a condividere in tutta la loro immediata suggestione. Apparsa nel 1923, l'opera riunisce liriche messe a punto per lo più tra il 1917 e il 1918, cui si aggiungono nuclei poetici successivi. Il lustro di sfasatura temporale che intercorre tra stesura e stampa si spiega con i tempi turbolenti, le pagine convulse della storia di quegli anni. L'uscita - nella Berlino 'russa' degli intellettuali emigrati - è favorita dalla scia travolgente di cui è avvolto il nome di Pasternak da quando, l'anno prima, ha visto la luce la raccolta di versi 'Mia sorella la vita', dal fulgore irresistibile per Vladimir Majakovskij e Marina Cvetaeva. Temi e variazioni germina nello stesso volgere di mesi, a ridosso della Rivoluzione e a margine della stessa storia sentimentale, quella allacciata con Elena Vinograd e protrattasi per circa un anno, nell'arco del 1917. Come sintetizza Marina Cvetaeva, in una lettera datata 11 febbraio 1923: 'Il vostro libro brucia. Quello era un acquazzone, questo - una 'ustione'... Il principio musicale che presiede alle liriche di 'Temi e variazioni' fissa un momento preciso della biografia di Pasternak, quello in cui l'addio al pianoforte come professione si è già consumato ma la nostalgia di quella passione continua a risuonare nelle composizioni poetiche...» (Dalla prefazione di Paola Ferretti)
Le poesie di Jurij Zivago. Testo russo a fronte
Boris Pasternak
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 131
Come spiegano Clara e Vittorio Strada nella prefazione della nuova traduzione delle poesie, la caratteristica più evidente della struttura de "Il dottor Zivago" è che si compone di una parte in prosa e di una in versi. Le poesie del protagonista non sono un'appendice, bensì un complemento del racconto che li precede. Anzi, il rapporto tra le parti del romanzo può essere rovesciato: i versi finali come momento essenziale, rispetto ai quali la narrazione costituisce, a modo di introduzione, la biografia del loro autore, Jurij Zivago. O di Boris Pasternak? Le poesie del dottor Zivago diventano infatti l'estremo frutto della creatività di Pasternak, l'estremo approdo della sua visione di sé e del mondo, e sono da lui donate al suo eroe.
Il dottor Zivago
Boris Pasternak
Libro: Copertina rigida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 632
Boris Pasternak nacque nel 1890 a Mosca. Il suo ingresso nella vita intellettuale russa coincise con la moda del cubofuturismo e con le più accese esperienze di rinnovamento letterario. Ma per quanto animato da un ansioso bisogno di ricerca, egli non dimenticò mai la più genuina tradizione della sua terra, come testimoniano l'opera poetica e, ancor meglio e di più, il romanzo. La sua poesia, così improduttiva ai fini della propaganda, non lo mise mai in buona luce presso le autorità; egli stesso - non per una ben individuata ragione di ordine politico, ma per un preciso bisogno di salvare la libertà dell'arte e del pensiero - sin dal 1930 visse in disparte nella sua dacia di Peredelkino presso Mosca, dove morì nel 1960. Fu in questa volontaria solitudine che maturò e fu scritto II dottor Zivago. Il premio Nobel per la letteratura, conferitogli nel 1958, e l'eco enorme e l'impressione profonda suscitate in tutto il mondo dal romanzo non valsero a toglierlo dall'isolamento né ad attenuare il gelo ufficiale della politica e della letteratura sovietiche. Unanime, la critica di tutto il mondo riconosce che II dottor Zivago si inserisce - per dirla con le parole di Eugenio Montale -"per l'ampiezza del quadro e per la primordialità delle passioni nella tradizione tolstoiana"; e tuttavia, come scrisse Edmund Wilson, esso "non è affatto un romanzo d'antico stampo ... è un romanzo poetico moderno, il cui autore ha letto Joyce, Proust, e Kafka e ... s'è allontanato dai suoi predecessori per inventare, in questo campo, un genere suo proprio ... l'intero libro è una grandiosa, enorme espressione simbolica della visione della vita dell'autore".
La stella di Natale
Boris Pasternak
Libro
editore: San Paolo Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 16
Una suggestiva poesia dello scrittore russo Boris Pasternak descrive tutto l'incanto della notte di Natale.
Anch'io ho conosciuto l'amore. Poesie 1913-1956. Testo russo a fronte
Boris Pasternak
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2016
pagine: 126
Anche se la sua fama più vasta è legata soprattutto al romanzo "Il dottor Zivago", Boris Pasternak (1880-1960) è stato soprattutto un poeta. Proporre dunque una scelta delle poesie d'amore di Pasternak, come fa questo volume, ha una duplice valenza: in primo luogo, la poesia di Pasternak, dopo la fondamentale antologia curata da Angelo Maria Ripellino per l'editore Einaudi, non ha avuto in Italia tutta l'attenzione che merita; in secondo luogo, come bene sanno i lettori de "Il dottor Zivago", il tema amoroso è profondamente radicato nell'ispirazione del grande poeta georgiano, anche se in forma del tutto originale, perché - come sottolinea Marilena Rea nella prefazione - la rivelazione dell'amore in Pasternak è tanto prepotente quanto 'microscopica': "un bouquet di violette, un nasino arricciato, uno sguardo conficcato nel soffitto, una mano sotto la nuca"... Osservava Evgenij Evtusenko che, dopo Puskin, forse nessuno ha sentito la donna quanto Pasternak, elevando nel contempo la sensualità a livello di culto religioso o di grande fato pagano. E in effetti nella poesia di Pasternak tutto si trasforma in un sentimento panico: le immagini dell'amore trascendono in metafore naturali, così come i gesti e i sentimenti degli amanti si fondono con il sentire della natura: "E i giardini, gli acquitrini, i recinti, / e il cosmo che ribolle di bianche / grida - sono solo gradi della passione, / accumulata dal cuore di un uomo".
Poesie
Boris Pasternak
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Einaudi
anno edizione: 2009
pagine: XXXIX-523
Angelo Maria Ripellino cominciò ad occuparsi di Pasternak nei tardi anni Quaranta, quando già da più parti era stata espressa l'opinione che si trattasse del maggior poeta russo vivente. Non furono però né l'orgoglio di scuola, né le malcelate istanze politiche che affascinarono il giovane Ripellino, semmai la convinzione della eccezionale intensità della sua voce poetica. La selezione di Ripellino, che rappresenta a tutt'oggi la proposta più esauriente per chi in Italia si voglia avvicinare all'opera in versi del grande scrittore russo, si orienta non tanto verso gli esordi cubofuturisti o l'epica dei grandi poemi, ma focalizza l'eccezionale intensità, volendo usare le sue stesse parole, di un "poeta terrestre, avido di assaporare le suggestioni del mondo, pieno di aperta gaiezza e di slancio vitale".
Autobiografia
Boris Pasternak
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2007
pagine: 127
"L'Autobiografia" fu inizialmente concepita da Pasternak come introduzione a una nuova raccolta di poesie inedite e disperse. Il racconto, formato da cinque capitoli e due conclusioni, inizia con la descrizione dell'infanzia nella vecchia Mosca di fine Ottocento e si conclude con una serie di ritratti di scrittori (Majakovskij, Esenin, Ehrenburg, Marina Cvetaeva) durante il periodo della rivoluzione. Nella prima conclusione, l'autore dichiara quali erano i suoi propositi e perché si è fermato agli anni venti: "Non intendevo scrivere la storia di un cinquantennio, basta quello che ho scritto a illuminare come, nella mia storia personale, la vita sia diventata creazione artistica, e come questa sia nata dal destino e dall'esperienza". Nella seconda conclusione, l'autore, amareggiato dalle polemiche suscitate in Urss dalla pubblicazione all'estero de "Il dottor Zivago", si scaglia contro la letteratura "vile e spudorata" del suo paese.
Il dottor Zivago
Boris Pasternak
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2020
pagine: 640
Boris Pasternak nacque nel 1890 a Mosca. Il suo ingresso nella vita intellettuale russa coincise con la moda del cubofuturismo e con le più accese esperienze di rinnovamento letterario. Ma per quanto animato da un ansioso bisogno di ricerca, egli non dimenticò mai la più genuina tradizione della sua terra, come testimoniano l'opera poetica e, ancor meglio e di più, il romanzo. La sua poesia, così improduttiva ai fini della propaganda, non lo mise mai in buona luce presso le autorità; egli stesso - non per una ben individuata ragione di ordine politico, ma per un preciso bisogno di salvare la libertà dell'arte e del pensiero - sin dal 1930 visse in disparte nella sua dacia di Peredelkino presso Mosca, dove morì nel 1960. Fu in questa volontaria solitudine che maturò e fu scritto II dottor Zivago. Il premio Nobel per la letteratura, conferitogli nel 1958, e l'eco enorme e l'impressione profonda suscitate in tutto il mondo dal romanzo non valsero a toglierlo dall'isolamento né ad attenuare il gelo ufficiale della politica e della letteratura sovietiche. Unanime, la critica di tutto il mondo riconosce che II dottor Zivago si inserisce - per dirla con le parole di Eugenio Montale -"per l'ampiezza del quadro e per la primordialità delle passioni nella tradizione tolstoiana"; e tuttavia, come scrisse Edmund Wilson, esso "non è affatto un romanzo d'antico stampo ... è un romanzo poetico moderno, il cui autore ha letto Joyce, Proust, e Kafka e ... s'è allontanato dai suoi predecessori per inventare, in questo campo, un genere suo proprio ... l'intero libro è una grandiosa, enorme espressione simbolica della visione della vita dell'autore".
Il dottor Zivago. Ediz. 70° anniversario
Boris Pasternak
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 672
C’è chi, non a torto, ha definito "Il dottor Živago" il primo bestseller internazionale dell’editoria contemporanea. E se la vicenda che racconta è di per sé altissima letteratura, la storia della sua pubblicazione è, di fatto, un romanzo a sé. Siamo nel 1957, e Pasternak è ormai certo che il suo libro non verrà pubblicato, quando alla sua porta si presenta Sergio D’Angelo, corrispondente in Russia per la neonata Giangiacomo Feltrinelli Editore. È l’inizio di un’amicizia che, fra tentennamenti e minacce da parte del Kgb, porterà Giangiacomo a dare alle stampe il manoscritto, divenendone garante e primo editore nel mondo. Il romanzo ha un successo immediato e il suo protagonista diventa in poco tempo un’icona. Diviso tra l’amore per la fedele Tonja e la passione travolgente per la crocerossina Lara, Živago attraversa la Rivoluzione russa e lo scoppio della Seconda guerra mondiale, portandosi dietro, a cascata, una riflessione disincantata e per nulla lusinghiera sulla vita sotto il regime sovietico. È così che, insieme al successo, arrivano le recriminazioni. Il Pci allontana Giangiacomo dal partito, mentre Pasternak vive sotto la minaccia incombente di possibili ritorsioni. Ma il fenomeno Živago è ormai esploso, e l’anno dopo Pasternak riceve il Nobel per la letteratura, a testimonianza del fatto che esistono storie, là fuori, in attesa che qualcuno le scopra, pronte a sconvolgere per sempre il nostro modo di vedere il mondo.