Libri di Bruno Babando
I ragazzi dello zoo di Torino. Piccolo bestiario di città in gabbia
Bruno Babando
Libro: Copertina morbida
editore: Marcovalerio
anno edizione: 2008
pagine: 224
Lo zoo di Torino come metafora per raccontare la città. Da quasi vent'anni lo zoo è chiuso, ma il bestiario torinese continua a fare mostra di sé. Impietosamente Babando descrive la cupola sabauda, che a ben vedere non è un'entità unica, ma piuttosto una rete di relazioni opache tra maggiorenti politici, economici, universitari e quel che resta della Grande Famiglia, in una sorta di tappo che ha impedito la modernizzazione. Salotti polverosi, circoli incartapecoriti, associazioni più o meno scoperte, e consigli di amministrazione, di società pubbliche o parapubbliche, si pongono un unico obiettivo: resistere ad oltranza. Malgrado numerosi spunti di orgoglio subalpino e l'interessante affresco dedicato agli eretici, uomini di grande talento ma fieramente marginali, emerge una città stanca, e soprattutto sembra incredibile per la storia di Torino - assistita. Tra "figli di" e raccomandati la capitale sabauda ha smarrito la propria identità: bella senz'anima, olimpica ma rassegnata alla sconfitta. Dov'è la borghesia? Ha disertato, trasformando in una caricatura le sue ambizioni di governo. Più che un romanzo di Thomas Mann pare un reality show. L'ennesimo.
Torino, provincia di Milano. Da capitale a dépendance della Madonnina?
Bruno Babando
Libro
editore: Marcovalerio
anno edizione: 2007
pagine: 256
Antipatico, polemico, provocatore, Bruno Babando, giornalista de Il Domenicale, già direttore di GRP Televisione, torna a denudare i presunti monarchi di una Torino che continua a presentarsi come capitale dell'auto, del libro, della tecnologia, del futuro, e di quant'altro, ma che decade e si riduce a sobborgo lombardo. Una denuncia documentata dell'insipienza della classe dirigente subalpina. Torino si muove. Destinazione Milano. All'ombra della Madonnina sono emigrate le principali istituzioni finanziarie (ieri la Cassa di Risparmio, oggi il Sanpaolo) e ogni giorno oltre 100mila torinesi si recano per lavoro, studio o affari nella capitale meneghina. Due città che distano a malapena un centinaio di chilometri, ma separate da decenni di livore e diffidenza, costrette loro malgrado a una sempre più stretta convivenza. Sarà questo l'approdo ineluttabile della lunga transizione dell'ex one company town italiana, diventare provincia dell'impero economico di rito ambrosiano? Stordito dalla giostra di eventi che, dalle Olimpiadi invernali in poi, configurerebbe una sorta di "rinascimento subalpino", il capoluogo piemontese sembra aver smarrito la propria identità. Fuori dalla consolante retorica di una classe dirigente inetta e irresponsabile, Torino deve tornare a fare i conti con la realtà. E con un futuro tutt'altro che scontato.
Non sei tu l'Angelo Azzurro. Una tragedia del Settantasette torinese
Bruno Babando
Libro: Copertina morbida
editore: Marcovalerio
anno edizione: 2008
pagine: 189
Torino. 1977. Primo ottobre. Pochi minuti prima di mezzogiorno. Il corteo di Lotta Continua scatena l'assalto all'Angelo Azzurro, un bar del centro. Roberto Crescenzio brucia vivo. Morirà dopo due giorni di agonia. Dove sono i protagonisti di quelle ore convulse? Documenti inediti, fotografie uscite dagli archivi, interviste e atti giudiziari ricostruiscono, dopo trent'anni, la tragedia che segna la fine del Movimento studentesco e la nascita del terrorismo.