Libri di Bruno Fonzi
Padre e figlio. Studio di due temperamenti
Edmund Gosse
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 1993
pagine: 256
La famiglia Moskat
Isaac Bashevis Singer
Libro: Libro rilegato
editore: Longanesi
anno edizione: 2010
pagine: 666
La famiglia del vecchio patriarca Meshulam Moskat attraversa gli anni che dall'inizio del Novecento scendono fino alla seconda guerra mondiale e alla "soluzione finale" messa in atto dal regime nazista. Ma il vero protagonista di questo possente romanzo è l'Ostjudentum, la società ebraico-orientale - in particolare quella di Varsavia - con la sua complessa e densa cultura. Nel racconto di Singer la ricchezza immensa di quella civiltà rivive, con minuzia realistica e visionaria, col respiro delle vicende private e il soffio della storia. Magistrale affresco di un periodo cruciale della storia europea, "La famiglia Moskat" è una delle più alte testimonianze di quel mondo che scomparve tra gli orrori dell'Olocausto. Introduzione di Giorgio Montefoschi.
Yoshe Kalb
Israel Joshua Singer
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2016
pagine: 281
Chi è l'uomo, assente e impenetrabile, che alla domanda "Chi sei?" dei settanta rabbini appositamente convenuti a Nyesheve dalle grandi città della Polonia russa e della Galizia risponde solo, con voce remota: "Non lo so"? Il sensibile, delicato Nahum, genero dell'onnipotente Rabbi Melech ed esperto di Qabbalah, tornato pressoché irriconoscibile a Nyesheve dopo quindici anni di un misterioso errare? O, come invece sostengono i nemici di Rabbi Melech, il più miserabile e deriso dei mendicanti di Bialogura, Yoshe il tonto, che per placare una spaventosa epidemia è stato unito in matrimonio a Zivyah, la figlia idiota dello scaccino? È un asceta, un santo, degno di succedere all'ormai anziano rabbino di Nyesheve e di guidare i hassidim, o un peccatore, uno spergiuro? Mai la comunità ebraica è stata tanto lacerata e divisa - al punto da istituire un tribunale che risolva il caso -, mai ha conosciuto una così sanguinosa faida, quasi che le sue sorti fossero appese all'esile filo di una vacillante identità e di un incomprensibile vagabondare. E mai come in quest'uomo l'impossibilità di decidere del proprio destino, l'esilio - da se stessi, anzitutto -, l'angosciosa ricerca di una patria inesistente hanno trovato una più arcana, struggente, memorabile incarnazione.
I fratelli Ashkenazi letto da Moni Ovadia. Audiolibro. CD Audio formato MP3
Israel Joshua Singer
Audio: CD-Audio
etichetta: Salani
anno edizione: 2020
pagine: 8
Una lunga fila di emigranti è in marcia verso la città polacca di Lodz: fra loro una variopinta comunità di ebrei ortodossi che intende guadagnarsi da vivere con la tradizionale filatura a telaio. Sarà il seme dal quale nasceranno grandi industrie tessili capaci di imporre le loro merci in tutta l'Europa. In questo piccolo e operoso mondo, dove il tempo è scandito dal lavoro e dalle pratiche religiose, nascono i due figli del pio Reb Abraham Hirsch Ashkenazi, opposti nel carattere fin dalla prima infanzia: Jakob Bunin, vitale e generoso, rappresenta la forza naturale e l'istinto gioioso di vivere, mentre Simcha Meier, introverso e abile negli affari, riversa la sua febbrile inquietudine nell'imprenditoria. La parabola dell'esistenza porterà Jakob ad affermarsi con il suo talento di comunicatore, mentre Simcha toccherà le vette del capitalismo industriale grazie a un miscuglio di cupidigia e lungimiranza che tutto travolge in nome del profitto. Attorno a loro, tra la fine dell'Ottocento e il primo conflitto mondiale, si svolgono le grandi vicende della Storia e gli eventi minimi di una folla di personaggi uniti dalla comune spiritualità ebraica, che sfocia in conflitti generazionali, al punto di indurre i giovani a un progressivo allontanamento dalla tradizione dei padri, fino a esperienze estreme come la rivoluzione, la negazione degli affetti familiari e l'affermazione dell'individualismo assoluto. Per Jakob e Simcha, divisi per quasi tutta la loro vita, il risultato è il distacco dal giudaismo, con la conseguente perdita della propria identità per costruirsi una rispettabilità borghese. Ma tutto è inutile, destinato al fallimento. Insieme al capitalismo si sgretolano i destini di uomini e donne travolti dal tempo e dalla Storia. Dei fratelli Ashkenazi, riuniti in un ultimo, disperato abbraccio, non resterà che l'infinita vanità del tutto. Israel Joshua Singer racconta la grandiosa e feroce epopea borghese degli ebrei polacchi in un romanzo insieme corale e individuale, nel solco del grande realismo ottocentesco ma percorso dalle inquietudini del Novecento.
I fratelli Ashkenazi
Israel Joshua Singer
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2011
pagine: 784
Ogni giorno che il Signore regala al creato, Reb Abraham Hirsh Ashkenazi, commerciante di stoffe e capo della comunità ebraica di Lodz, lo zucchetto in testa e una barba lunga quanto l'esilio, siede alla scrivania del suo piccolo ufficio scuro e medita sui sacri testi cercando di trarne saggezza da dispensare alle schiere di commercianti ebrei che fanno ressa alla sua porta. Poco più di uno shtetl tra i tanti nella Polonia di fine Ottocento dominata dalla Russia, Lodz pullula in quegli anni di mercanti provenienti da ogni parte dell'impero, e tra questi predominano gli ebrei che vi giungono dalla Lituania. La cittadina si sta espandendo, insegnanti e contabili, dentisti e levatrici, tessitori e sarti vi affluiscono, sorgono nuove fabbriche, nelle sinagoghe i rabbini si intonano ai tempi con atteggiamenti genericamente illuministici. Il grembo angusto ma protettivo dello shtetl, fuori del quale il materialismo e il cinismo macinano con indifferenza uomini e tradizioni, si sta rapidamente dissolvendo. In questo piccolo e operoso mondo, dove il tempo è scandito dal lavoro e dalle pratiche religiose, nascono i due figli di Reb Hirsh Ashkenazi, opposti nel carattere fin dalla prima infanzia: Jakob Bunin, vitale e generoso, rappresenta la forza naturale e la gioia di vivere, mentre Simcha Meyer, introverso e abile negli affari, riversa la sua febbrile inquietudine nell'imprenditoria. Il turbine della vita porterà Jakob ad affermarsi con il suo talento di comunicatore, mentre Simcha, miscuglio di cupidigia e lungimiranza che tutto travolge in nome del profitto, sarà protagonista di una spregiudicata ascesa economica. Attorno a loro si svolgono i grandi eventi della Storia, le passioni e le vicende minime di una folla di personaggi uniti dalla comune spiritualità ebraica, che sfociano in conflitti generazionali e talora nel distacco dalla tradizione dei padri. Introduzione di Claudio Magris.
Equivoci e malintesi
Bruno Fonzi
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 452
La commedia di costume che l'autore mette in scena ha per protagonista la borghesia media e alta della capitale, della provincia, ma anche delle città industriali del Nord, rappresentata nella sua dimensione quotidiana di piccole viltà, compromissioni, sogni, velleità. I suoi personaggi rimangono spesso ancorati a una trepidazione di eterni adolescenti, protesi nello sforzo di afferrare un brandello di vita, poco favoriti dalle rivincite del caso o dell'imprevisto; la Storia, nei suoi momenti più epici e memorabili, li lambisce appena, cogliendoli impreparati. In quella zona grigia dove il singolo individuo si nasconde dalle vicende collettive si dispiega tutta la modernità di Fonzi narratore: come in quei racconti ambientati tra la fine della guerra e la Liberazione, dove il confine tra eroi, vittime e colpevoli appare assai labile e confuso. Ampio è il ventaglio delle situazioni e dei tipi umani che l'autore delinea: dalle atmosfere campestri, dove il richiamo della natura è minacciosa sensualità, ai ritrovi di giovani intellettuali nei caffè di una Roma appena liberata e ancora attonita; dalla rappresentazione del mondo cittadino dei diseredati alla satira sottile dei riti mondani. La realtà, sembra voler dire Fonzi, è un rifrangersi di equivoci, un teatrino delle illusioni che produce uno spettacolo sempre nuovo, beffardo, esilarante, crudele. Con un saggio di Massimo Raffaeli.
L'età forte
Simone de Beauvoir
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
"L'età forte" narra la vita di Simone de Beauvoir a partire dalla sua emancipazione intellettuale e sentimentale. Rivivono le prime esperienze d'insegnante a Marsiglia, a Rouen, a Parigi, i lunghi viaggi attraverso la Spagna, la Grecia, l'Italia e il Marocco, gli incontri e le discussioni con gli intellettuali francesi, da Paul Nizan a Merleau-Ponty, da Camus a Queneau. In ognuna di queste esperienze, la Beauvoir ha vicino Sartre, l'uomo con cui ha diviso aspirazioni, difficoltà, problemi.
Ragazzo negro
Richard Wright
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 328
Un racconto aggrappato alla realtà, "vissuto alla giornata": la lenta maturazione d'un giovane solo e arrabbiato, avido di conoscere, affamato di parole e di libri. "Ragazzo negro", quasi un romanzo di formazione, è l'autobiografia simbolica di Richard Wright, scrittore negro nativo del Mississippi, dapprima sguattero, spazzino, spalatore, poi impiegato alle poste, agente di assicurazioni, disoccupato, infine narratore di brevi racconti pagati pochi dollari a cartella. L'esperienza di vivere nelle cose, scoprire le parole come arma di liberazione: il coraggio di progettare la propria esistenza proiettandola verso il viaggio dell'utopia come scelta d'una fuga che non è più passiva sconfitta.
Teatro II. Strano interludio-Il lutto si addice ad Elettra
Eugene O'Neill
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2023
pagine: 224
Tra i massimi drammaturghi del Novecento, Eugene O’Neill ha saputo coniugare nel suo teatro il duro realismo a un’immaginazione poetica quasi romantica, in una creazione artistica quasi sempre «ossessionata dal destino biologico di stirpi condannate dalla spietatezza del capitale». In questa ricca antologia in tre volumi vengono riproposti i suoi testi più importanti: dai primi scritti "Partenza per Cardiff" (1916) e "La luna dei Caraibi" (1918), passando per i Pulitzer "Anna Christie" (1922) e "Strano interludio" (1928), fino alla trilogia "Il lutto si addice a Elettra" (1936), opera che ha consacrato O’Neill tra i più importanti autori della letteratura mondiale.