Libri di Carlo Levi
Quaderno a cancelli
Carlo Levi
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: 376
Torna, restaurata filologicamente, l'opera più strana, ma forse per questo tanto affascinante, di Carlo Levi: diario ospedaliero, autobiografia, libro di sogni e riflessioni a 360 gradi. Levi la scrisse nel 1973 in condizione di cecità, quando era in clinica per un doppio intervento alla retina. Per questo si fece fare un quaderno con una griglia metallica che lo aiutava a tenere allineata la scrittura (da cui il titolo). La malattia e la percezione di una fine non lontana lo portavano a ripercorrere ricordi di infanzia che si intrecciano però con i sogni, in una situazione in cui notte e giorno, sonno e veglia, non avevano molte distinzioni. Il libro uscì postumo nel 1979. Ora viene riproposto recuperando alcune parti perdute e l'ordinamento originario d'autore. "Il Quaderno non è un'opera progettata a tavolino, nasce piuttosto da una prassi quotidiana volta a esorcizzare con la luce della scrittura il buio della malattia. Le stesse condizioni materiali in cui versa l'autore orientano più che mai l'opera, a tal punto che in alcuni passaggi le carte manoscritte attestano come egli si sia addormentato scrivendo, così come al contrario altre volte si sia risvegliato e abbia prontamente appuntato un sogno. Il carattere diaristico e quotidiano dell'opera si mescola allo sguardo onirico e interiore a cui lo costringe la cecità. In molti suoi romanzi, Levi intreccia una componente finzionale a eventi della propria biografia, e il risultato di questo impasto ha talvolta ingenerato equivoci circa lo statuto delle sue opere. Anche il Quaderno non si sottrae a tale caratteristica, qui tuttavia i dati concreti sono davvero esigui: l'operazione, il ritorno a casa, una seconda operazione in aprile e il successivo periodo di convalescenza sono parti della cornice entro cui sprofonda l'abnormità del mondo onirico, vero tratto distintivo di questo diario che non deve essere necessariamente letto pagina per pagina, ma che può anche essere attraversato con incursioni trasversali." (dalla prefazione di Riccardo Gasperina Geroni)
Paura della libertà
Carlo Levi
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2018
pagine: 154
Sulla spiaggia di Le Baule, mentre le divisioni corazzate tedesche corrono le pianure della Polonia e si preparano a invadere la Francia, l’autore trentasettenne cerca di fissare lo sguardo sulla crisi della cultura europea e di interrogare le ragioni che hanno condotto un’intera civiltà al suo esito catastrofico. Con una scrittura insieme fresca e ambiziosa, Levi sottopone a una critica implacabile la religione (che trasforma il sacro in sacrificio), lo Stato (l’idolo sociale per eccellenza, da cui la politica occidentale in tutte le sue forme non riesce a liberarsi), la guerra, il sangue, la massa, l’amore e l’arte. Ed è solo a partire dalla libertà dischiusa da questo percorso allucinato e quasi profetico che le opere successive di Levi, da "Cristo si è fermato a Eboli" a "L’orologio" acquistano il loro vero senso, che è quello di una testimonianza che non riguarda il passato, ma il nostro presente.
L'invenzione della verità. Testi e intertesti per «Cristo si è fermato a Eboli»
Carlo Levi
Libro
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 1998
pagine: 186
Cristo si è fermato a Eboli
Carlo Levi
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: VIII-272
"Eboli - dicono i lucani tra cui Levi fu mandato al confino dal fascismo - e l'ultimo paese di cristiani. Cristiano è uguale a uomo. Nei paesi successivi, i nostri, non si vive da cristiani, ma da animali". Dice Italo Calvino in uno dei due testi che introducono questo volume: "La peculiarità di Carlo Levi sta in questo: che egli è il testimone della presenza di un altro tempo all'interno del nostro tempo, è l'ambasciatore d'un altro mondo all'interno del nostro mondo. Possiamo definire questo mondo il mondo che vive fuori della nostra storia di fronte al mondo che vive nella storia. Naturalmente questa è una definizione esterna, è, diciamo, la situazione di partenza dell'opera di Carlo Levi: il protagonista di "Cristo si è fermato a Eboli" è un uomo impegnato nella storia che viene a trovarsi nel cuore di un Sud stregonesco, magico, e vede che quelle che erano per lui le ragioni in gioco qui non valgono più, sono in gioco altre ragioni, altre opposizioni nello stesso tempo più complesse e più elementari".
Le parole sono pietre. Tre giornate in Sicilia
Carlo Levi
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: 161
"Cercate in questo libro cose semplici e modeste: il racconto di tre viaggi in Sicilia", nei primi anni Cinquanta, "e delle cose di laggiù come possono cadere sotto l'occhio aperto di un viaggiatore senza pregiudizi", ci suggeriva l'autore. La forza delle pagine di Carlo Levi è concentrata in un'unica parola: amore. Come scrive Vincenzo Consolo nella sua Prefazione, "l'amore per tutto quanto è umano, acutamente umano, vale a dire debole e doloroso, vale a dire nobile. Da qui quella sua straordinaria capacità di guardare, leggere e capire la realtà, capacità di leggere la realtà contadina meridionale, di comunicare con essa. Da questo suo amore poi, l'ironia e l'invettiva contro il disumano, contro i responsabili dei mali, e la risolutezza nel ristabilire il senso della verità e della giustizia".
Lo specchio. Scritti di critica d'arte
Carlo Levi
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2001
pagine: 169
Paesaggi 1926-1974. Lirismo e metamorfosi della natura
Carlo Levi
Libro
editore: Meridiana Libri
anno edizione: 2001
pagine: 134
Le mille patrie. Uomini, fatti, paesi d'Italia
Carlo Levi
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2015
pagine: 282
Scritti in gran parte fra il 1945 e i primi anni sessanta, e pubblicati su giornali e riviste italiani e stranieri, questi articoli di Carlo Levi ci conducono in un paese che si appresta a vivere un profondo cambiamento, da Nord a Sud. E lo scrittore torinese lo percorre per intero, dal Polesine alluvionato fino alle campagne meridionali, immergendosi nelle "mille patrie" che lo compongono con lo sguardo acuto di chi avverte che è all'opera, in quell'Italia povera che è al centro di gran parte di questi testi, un fiume carsico di lotte contadine che travolgeranno proprio quel Mezzogiorno tradizionale e chiuso raccontato magistralmente nel Cristo si è fermato a Eboli. Sono numerosi e complessi i piani su cui si dispone la scrittura di Levi, tutti però attraversati dalla passione, dalla solidarietà verso gli umili, dalle ragioni dell'arte, da un'istintiva curiosità verso il mondo. Intense sono per esempio le pagine in cui Levi descrive con tono commosso il rapporto degli italiani con le opere d'arte, un rapporto che lo scrittore definisce "quasi esistenziale", "condizione di vita, casa, grembo materno", in cui "le rovine non sono mai morte, rimangono come cose attuali, adoperate, vissute". Prefazione di Guido Crainz.
L'Orologio
Carlo Levi
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 400
Un orologio che si rompe dà l’avvio alla storia di tre giorni e tre notti nel novembre del ’45, che segneranno una svolta epocale per l’Italia. La fine del governo resistenziale di Ferruccio Parri, l’inizio della crisi dei partiti liberale e azionista, l’avvento al potere di Alcide De Gasperi e della Democrazia cristiana, e soprattutto Roma e l’Italia di allora: un complesso intreccio di avvenimenti politici e di condizioni umane, una tensione e un pathos che coinvolgono il lettore, rivelando la temperatura di una stagione traboccante di vitalità e nello stesso tempo vulnerabile di fronte a tutte le illusioni. Introduzione di Francesco Piccolo. Con una postfazione di Mattia Acetoso.
Cristo si è fermato a Eboli
Carlo Levi
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 288
La scoperta del problema meridionale non solo come episodio di una condizione arcaica, intollerabile nella nostra società, ma anche come teatro di una straordinaria civiltà contadina. «“Cristo si è fermato a Eboli” è un cardine della letteratura italiana ed europea. È la scoperta di una diversa civiltà, un “viaggio al principio del tempo”, il racconto di un popolo colonizzato fatto da chi, venuto dalla stirpe dei colonizzatori, si spoglia del proprio privilegio ricevendone in cambio una “lingua nuova”. È un romanzo, un documento, un resoconto, un memoriale, un libro antichissimo sbocciato nel cuore della modernità. Ed è un'evocazione, un discorso corale, un ponte tra mondi non riconciliati. Nessun lettore può inoltrarsi nei suoi capitoli e restare indifferente» (Nicola Lagioia). Con una postfazione di Riccardo Gasperina Geroni. In appendice scritti di Italo Calvino, Carlo Ludovico Ragghianti e Jean-Paul Sartre. Introduzione di Nicola Lagioia.
Il futuro ha un cuore antico
Carlo Levi
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 336
«Lo sguardo su un momento della parabola storica che arriva fino a noi» (Stefano Levi della Torre). In occasione dell’edizione in lingua russa di “Cristo si è fermato a Eboli”, tra ottobre e novembre del 1955 Carlo Levi visita l’Unione Sovietica: Mosca, Leningrado, Kiev, poi Armenia e Georgia. Da questa esperienza nasce “Il futuro ha un cuore antico”, il suo secondo libro di viaggio, reportage e poema ricco di dettagli e descrizioni, fotografia di un mondo allo stesso tempo antiquato e giovane. Intorno a lui e all’inseparabile interprete Stjopa è una continua giostra di figure, dettagli, immagini rapide e totali, di cui Levi è sempre attento a cogliere i risvolti umani. Come se ogni incontro con lo sconosciuto avesse la temperatura del colloquio, qualcosa di reciproco. E l’incontrare fosse anche un essere incontrati. Introduzione di Stefano Levi della Torre. Con una postfazione di Mattia Acetoso.