Libri di Cristiana Franco
L'antico e il nuovo. Il rapporto tra città e architettura contemporanea
Alessandro Massarente, Cristiana Franco, Marco Trisciuoglio
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2012
pagine: 256
Il mito di Circe. Immagini e racconti dalla Grecia a oggi
Maurizio Bettini, Cristiana Franco
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: 402
Figlia del Sole e di una ninfa, ambiguamente oscillante fra dea e maga, femmefatale e dama soccorrevole, amante vendicativa e divinità benigna, prostituta e madre di eroi, signora della natura selvaggia e maestra di raffinati lussi, da secoli la figura di Circe si modula sulla doppia natura dei pharmaka cui è affidato il suo potere. Essi sono veleni potenti in grado di produrre qualunque trasformazione: lugubri degradazioni in cui l'umanità della vittima rimane imprigionata in un corpo bestiale, ma anche luminose sublimazioni, capaci di rendere l'individuo migliore (più giovane, più forte, più bello) o addirittura di trasformarlo in dio, donandogli l'immortalità. Molteplici e singolari sono le identità che il mito di Circe ha assunto nei secoli. Maurizio Bettini e Cristiana Franco la seguono lungo l'intera tradizione mitologica che la vede protagonista nel corso dei secoli, dall'antichità al Novecento di Joyce, H. Mann e Margaret Atwood, passando attraverso alla figura di maga seduttrice dell'epica rinascimentale e alla deformazione in infelice amante che la potente dea subisce nella cultura barocca.
Senza ritegno. Il cane e la donna nell'immaginario della Grecia antica
Cristiana Franco
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2003
pagine: 376
Nell'immaginario greco la storia del contatto simbolico tra cane e natura femminile comincia con Pandora, progenitrice e primo esemplare di quella 'razza delle donne' che vanterà tra le sue fila una lunga teoria di figure dai tratti canini. Nel volume viene proposto un identikit culturale del cane, dal fedele Argo a Cerbero. Inoltre analizzando la posizione del cane, l'autrice propone una spiegazione dell'apparente paradosso per cui, in Grecia come in altre civiltà del passato e del presente, attorno a un animale così vicino, apprezzato e coinvolto nella vita sociale fiorisca in genere un immaginario di segno negativo.