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Libri di Daniele Aucone

La questione della comunità tra filosofia e teologia

La questione della comunità tra filosofia e teologia

Daniele Aucone

Libro: Libro in brossura

editore: Nerbini

anno edizione: 2015

pagine: 184

La riflessione sulla comunità è una questione aperta a diversi livelli dell'esperienza contemporanea: essa investe tanto l'ambito dei rapporti sociali quanto la problematica politica della convivenza nelle società plurali, come pure il dibattito su come costruire un'esperienza comunitaria all'interno della vicenda ecclesiale. La ricerca che viene pubblicata in questo libro affronta l'interrogativo sulla comunità inserendolo nel contesto del dibattito filosofico contemporaneo. L'autore evidenzia diversi approcci al tema individuandoli sia nelle voci di filosofi collocabili nell'ambito della post-modernità sia in quelle di teologi cristiani. Il lavoro si situa quindi sul confine tra mondi e pensieri diversi, svolgendo una lettura analitica e critica di diverse proposte, ed evidenziando elementi di contatto e dialogo possibili. In tal senso si inserisce bene nel quadro della collana "Sul confine": la ricerca dell'autore, infatti, viene condotta sul confine tra filosofia e teologia nel tentativo di approfondire percorsi che possono apparire distanti e individuare vie di dialogo e di scambio. Si situa sul confine anche perché l'ascolto di queste voci è guidato dal tentativo di superare una distanza d'indifferenza, incomprensione e talvolta sordità tra pensiero teologico e percorsi della post-modernità. Il volume è introdotto da un saggio di Alessandro Cortesi.
14,00

Non muoio, entro nella vita. Breve escatologia in orizzonte interdisciplinare

Daniele Aucone

Libro: Libro in brossura

editore: Nerbini

anno edizione: 2025

pagine: 112

Cosa c'è dopo la morte? Finisce tutto, oppure si tratta di un nuovo inizio? La domanda è legittima e ha coinvolto gli uomini di ogni epoca e di ogni religione. L'escatologia è letteralmente il "discorso sulle cose ultime", definitive: nella bolla di indizione del Giubileo ordinario del 2025, che esorta i credenti a essere testimoni della «speranza che non tramonta», papa Francesco invita a riscoprire e approfondire le radici dell'attesa escatologica cristiana. In tale ottica, questo volume offre un quadro organico e riflessivo della speranza generata dalla fede, a partire dal suo sfondo biblico e patristico e attraverso la sua elaborazione alla luce dalla tradizione teologica ecclesiale, in ascolto delle sfide culturali odierne. L'approfondimento dell'attesa ultima, a partire dal suo vissuto spontaneo e immediato, rinvia a sua volta a uno stile testimoniale capace di immettere nella ferialità del quotidiano la nostalgia del definitivo iscritta nel desiderio umano.
14,00 13,30

Oltre l'utopia e il disincanto. La speranza cristiana oggi

Daniele Aucone

Libro: Libro in brossura

editore: Angelicum University Press

anno edizione: 2019

pagine: 313

L’invito a “non farsi rubare la speranza”, specialmente in questo tempo di crisi per le società occidentali, è stato espresso con forza da papa Francesco fin dall’inizio del suo ministero petrino, ed è diventata poi nel tempo una costante del suo Magistero. La caduta delle “grandi narrazioni” (Lyotard) che hanno segnato la parabola moderna, investe anzitutto quella fiducia nel progresso e nel futuro con cui la modernità ha sostituito la fede nella Provvidenza. Al vuoto lasciato dall’attesa di un futuro migliore sul piano storico e mondano seguono due atteggiamenti distinti, ma collegati: un senso di rassegnazione a vivere il momento presente e il godimento immediato come unica dimensione del tempo che ancora ci è dato esperire; e l’emergere di “utopie negative” e nuove paure che prospettano presagi di catastrofe o di fine del mondo imminente, come effetto di una crisi globale sul piano ecologico o finanziario, o sulla base di miti o narrazioni pseudo-apocalittiche che circolano a gran numero nell’Occidente postmoderno. Ma proprio questo contesto culturale postcristiano, privo di autentica speranza, può rivelarsi un singolare kairòs, un’opportunità inedita, per l’annuncio del “Vangelo della speranza” (Giovanni Paolo II) al nostro tempo. Spetta alla teologia in quanto coscienza critico-riflessiva della fede, indicare piste e direttrici feconde attraverso cui poter “dire” la speranza al mondo di oggi. Attraverso un percorso che si snoda in vari passaggi e in dialogo con alcune tendenze e voci significative della riflessione teologica contemporanea (Durand, Mendoza-Álvarez, Appel, Theobald) si tratta di mostrare l’eccedenza della speranza teologale del cristiano rispetto alle varie trasposizioni e riposizionamenti operati dall’escatologia secolare moderna. Il punto di approdo di tale percorso sarà il delinearsi di una “speranza migliore” (Eb 7,19) di quella prospettata dalla modernità con la sua fede nel progresso e nel futuro, ma anche del semplice senso di rassegnazione postmoderna con la sua egemonia dell’istantaneo e dell’effimero; una speranza che proprio attraverso il confronto con il contesto culturale contemporaneo può riguadagnare la sua singolarità e la sua irriducibilità rispetto ai transferts operati dal moderno, e lanciare la sua provocazione in termini di nostalgia del definitivo al nostro tempo. Ciò che l’attesa cristiana può offrire al mondo di oggi è forse proprio una rigenerazione dell’esperienza del tempo a partire da un’attesa che è radicata nella memoria resurrectionis e chiama a vivere il presente come anticipazione del Regno che viene.
15,00 14,25

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