Libri di Dante Livio Bianco
Guerra partigiana
Dante Livio Bianco
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: 156
Alla conclusione della guerra, nei giorni compresi fra la smobilitazione e l'inizio della restaurazione, Livio Bianco affidò alle pagine di questo libro l'eccezionale esperienza che aveva vissuto in qualità di comandante di una pattuglia della Resistenza piemontese. C'era in lui la consapevolezza che la stagione della speranza era finita, e occorreva tracciare un primo bilancio, sia pure ancor caldo di passione civile. Le annotazioni diaristiche diventano storia, nasceva - sono parole di Nuto Revelli - «il documento conclusivo di un'epoca grandiosa e irripetibile, l'atto di fede di un uomo che non vuole arrendersi».
«Diario delle gite in sci»
Dante Livio Bianco
Libro
editore: Ass. Primalpe Costanzo Martini
anno edizione: 2023
pagine: 114
Guerra partigiana
Dante Livio Bianco
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2006
pagine: 152
Alla conclusione della guerra, nei giorni compresi fra la smobilitazione e l'inizio della restaurazione Livio Bianco affidò alle pagine di questo libro l'esperienza che aveva vissuto in qualità di comandante di una pattuglia della Resistenza piemontese. C'era in lui la consapevolezza che la stagione della speranza era finita, e occorreva tracciare un primo bilancio, sia pure ancor caldo di passione civile. Le annotazioni diaristiche diventano storia, nasceva "il documento conclusivo di un'epoca grandiosa e irripetibile, l'atto di fede di un uomo che non vuole arrendersi" (Nuto Revelli).
Un'amicizia partigiana. Lettere 1943-1945
Giorgio Agosti, Dante Livio Bianco
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2007
pagine: 430
Giorgio Agosti, magistrato, durante la Resistenza fu commissario regionale delle formazioni Giustizia e Libertà; Dante Livio Bianco, avvocato, fu dapprima comandante della I Divisione GL che operava nel Cuneese, poi comandante regionale, sempre delle GL. Protagonisti assoluti della lotta partigiana in Piemonte, Giorgio Agosti e Dante Livio Bianco attraversarono in posizioni di grande rilievo politico anche gli anni del tormentato dopoguerra; fino alla morte di Livio, in un incidente in montagna, il 12 luglio 1953. Proprio nel cuore della lotta armata, tra il novembre 1943 e il i marzo 1945, i due amici si scrissero un centinaio di lettere; ne sono rimaste 91, 52 di Giorgio, 39 di Livio, e sono quelle che vengono qui ripubblicate. Il carteggio è anzitutto una testimonianza della dimensione umana dei suoi protagonisti di cui lascia affiorare sentimenti, emozioni, gelosie, slanci affettuosi, chiusure ombrose, un intero universo morale modellato dai tempi del ferro e del fuoco. Ma oltre che lungo i sentieri della soggettività, questo epistolario conduce alla scoperta di importanti risvolti storiografici, legati a questioni ancora oggi di scottante attualità: il dibattito sull'interpretazione della Resistenza anche come guerra civile, le radici etiche della scelta tra fascismo e antifascismo, l'alternativa netta tra democrazia e totalitarismo, la quotidianità della vita "di banda", i problemi di organizzazione di una guerriglia che nasceva senza punti di riferimento.