Libri di Dante Virgili
La distruzione
Dante Virgili
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2016
pagine: 318
Un uomo repellente e luciferino, abbandonato a se stesso nell'orrore di un'estate milanese, sogna l'apocalisse nucleare e rimpiange il Terzo Reich. È stato interprete per le SS, ha amato e perduto una donna di nome Bianca. Adesso che la guerra è finita, lavora come correttore di bozze per un giornale, insegue giovani cameriere e garzoni spinto da un'ossessione sadomasochista e da ciò che resta di una turpe volontà di potenza. È il 1956, la crisi di Suez gli sembra il preludio alla Terza guerra mondiale, una guerra che agogna, igiene di un Occidente immondo che odia, come odia se stesso. "La distruzione", primo romanzo italiano apertamente nazista, apparve per Mondadori nel 1970, mentre il mondo celebrava l'illusione di un futuro di pace e di palingenesi collettiva. Nei due anni precedenti, alcuni dei maggiori intellettuali italiani - tra loro Sereni, Giudici e Parazzoli - valutarono l'opportunità della sua pubblicazione. Doveva essere una bomba a orologeria, accendere polemiche, stanare benpensanti, rivitalizzare come un elettroshock la scena letteraria nazionale con l'irruenza di Celine o de Sade. Non se ne accorse nessuno. Da allora, però, l'opera di Virgili riemerge ciclicamente come un incubo, interrogando con le sue sinistre profezie, con la sua bruciante inattualità. Prefazione di Roberto Saviano.
Come muore una democrazia. La fine della Repubblica di Weimar
Hjalmar Schacht
Libro: Libro in brossura
editore: Oaks Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 194
Se la storiografia del nazionalsocialismo si è trasformata in demonologia, gli anni della Repubblica di Weimar sono diventati una specie di Arcadia democratica che non ha potuto sopravvivere alla bufera hitleriana, un paradiso perduto a causa delle arti malvagie del serpente totalitario. Questo libro, scritto da un testimone e protagonista di quegli eventi, è uno dei primi e più autorevoli tentativi di rimettere le cose al loro posto, di illustrare e spiegare insieme la morte della Repubblica di Weimar e la nascita del Terzo Reich, cioè gli errori e gli orrori di una democrazia con tendenze suicide. Hjalmar Schacht può ricostruire il collasso economico della Germania pre-hitleriana perché fu l'autore del suo risanamento economico, riuscendo ad arginare l'inflazione a gettare le basi della grande industria tedesca e, ciononostante, ad essere assolto al Processo di Norimberga.
Metodo della sopravvivenza
Dante Virgili
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2007
pagine: 232
È arduo trovare un'intesa con l'altro da sé. Forse l'unico rapporto tra esseri umani di qualche soddisfazione è quello sessuale, affidato all'incontro dei corpi. Questo è per Dante Virgili il "Metodo della sopravvivenza". Nessun legame che non passi attraverso la carnalità sembra capace di interrompere la solitudine del protagonista, un professore di tedesco non più giovane che consuma le sue giornate nella Milano estiva del 1990. Nessun evento particolare, non una trama. Solo pensieri, ricordi d'incontri con corpi di uomini e donne, desideri di nuove avventure. È una celebrazione dell'erotismo, che esplode in una sessualità sfrenata, non usuale, in cui il corpo si fa altare del piacere, attraverso il dolore spasmodico, che prelude all'urlo dionisiaco del nichilismo ad alzo zero. Il professore vive da solo. Pochi i contatti con il mondo esterno, teatro di eventi eccezionali, che come un'eco arrivano nel suo salotto borghese, attutiti dalla penombra, come la calura estiva. Sui giornali si festeggia la riunificazione tedesca, la caduta del muro di Berlino, mentre la televisione trasmette le semifinali dei mondiali di calcio.
Metodo della sopravvivenza
Dante Virgili
Libro: Libro in brossura
editore: ITALIA Storica Edizioni
anno edizione: 1996
pagine: 182
Duecento pagine in cui si rincorrono disordinatamente (apparentemente) temi politici nazionali e internazionali, quotidianità allucinate e citazioni dal tedesco. Nessuna trama. Solo pensieri, annotazioni, incontri sessuali in bilico tra la realtà e la fantasia. Il protagonista è un professore di tedesco in pensione, un «misero Ulisse corrotto inabissato nella perversione». È l’estate del 1990 a Milano. L’anno del mondiale di calcio giocato in Italia. «Il gioco più idiota che l’umanità abbia inventato» ruggisce la voce narrante, sia pure senza potere fare a meno di tifare per la Germania. «Nell’anno della riunificazione sarebbe un grande dono. Se la Germania vince chiudo in bellezza. Ormai le fortune sono affidate al calcio – osserva con il solito rimpianto – mentre un tempo l’obiettivo era l’Europa». Già, Hitler! «E ora apprendo che il condottiero è Matthäus…». Si compiace nel vedere sventolare la bandiera tedesca sotto il Duomo, anche se si tratta della solitaria bancarella di un ambulante. L’Italia perde e lui ghigna: «Se gli azzurri avessero vinto, un’esaltazione ulteriore del calcio avrebbe allontanato ancor più l’italiano dai problemi».
La distruzione
Dante Virgili
Libro: Copertina morbida
editore: Pequod
anno edizione: 2003
pagine: 247
Un ex interprete delle SS, che dopo la caduta del Terzo Reich soffre di nostalgia della volontà di potenza, lavora come correttore in un quotidiano filo-governativo. Crede ancora nel nazismo come igiene del mondo e cerca di vivere il suo ideale hitleriano di vita sadico e crudele sia nella sfera erotica che in quella sociale senza alcun pudore, finendo per identificarsi con Hitler e col desiderare un autodafè collettivo dell'intera stirpe umana.