Libri di Dario Taraborrelli
Guida alle fonti dantesche dell'Archivio di Stato di Ravenna
Gioia Boattini, Daniele Bortoluzzi, Dario Taraborrelli
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2021
pagine: 85
In occasione del settimo centenario dalla morte di Dante Alighieri l'Archivio di Stato di Ravenna, custode della storia e delle memorie cittadine, celebra il Poeta con una guida dedicata alla documentazione di argomento dantesco conservata presso l'Istituto. Il volume è pensato sia come un agile strumento di conoscenza e divulgazione sulla vicenda dell'Alighieri a Ravenna e del rapporto della città con la sua figura, sia come fonte di primo accesso per gli studi di approfondimento sul tema. Il progetto, realizzato dalla cooperativa Hibou e con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, fa da compendio alla mostra "Alla ricerca di Dante: i documenti danteschi dell'Archivio di Stato di Ravenna", organizzata presso l'Istituto nel corso delle celebrazioni del settecentenario dantesco, al fine di esporre parte della documentazione di argomento dantesco conservata. Premessa di Alfredo Cottignoli
Licurgo Fava partigiano 1944-2014
Dario Taraborrelli
Libro: Copertina morbida
editore: Bacchilega Editore
anno edizione: 2014
pagine: 80
Il libro presenta una ricerca sulla vicenda del partigiano medicinese Licurgo Fava (1906-1944), Medaglia d'oro alla memoria, tentando di ricostruire gli eventi e il contesto che dal primo dopoguerra portano all'adesione ai gruppi SAP della Brigata Matteotti, attiva a Medicina durante l'occupazione tedesca fino al tragico settembre del 1944, quando venne arrestato e fucilato dai nazifascisti in piazza a Medicina. Il lavoro raccoglie anche materiali diversi: una scheda storica sulle vicende della 2ª Brigata Matteotti di Pianura, la ripubblicazione dei diari della V Brigata "O. Bonvicini", un estratto dall'opuscolo sul processo a Renato Tartarotti. La speranza è che questo lavoro, in occasione della ricorrenza del 70° da quel tragico 30 settembre del 1944, possa offrire un contributo per riflettere, comprendere meglio e far scaturire nuove ricerche su questo nostro passato al tempo stesso così vicino e lontano, perché crediamo, come ha scritto lo storico Mario Isnenghi, che non è un paradosso ritenere che un passato sia ancora vivo e significativo per le generazioni future, il passato è vivo, se noi lo rendiamo vivo.

