Libri di Davide Zordan
In una stanza buia. Filosofia e teologia in dialogo
Paolo Costa, Davide Zordan
Libro: Copertina morbida
editore: FBK Press
anno edizione: 2014
pagine: 198
Davvero, come sostiene una storiella attribuita a Bertrand Russell, filosofi e teologi sono condannati dalle loro stesse smodate ambizioni a brancolare come ciechi in una stanza buia? Possibile che non esista uno spazio per una conversazione sensata e istruttiva sulle cose ultime, che sappia fare tesoro della tradizione senza rinunciare a gettare uno sguardo sul futuro? In questo libro, scritto a quattro mani da un filosofo e un teologo, ci si interroga sullo stato di salute delle religioni in un'epoca segnata in profondità dalla secolarizzazione. Di fronte alle difficoltà dell'impresa, gli autori scelgono la via feconda della collaborazione interdisciplinare, contando sulla condivisione di uno stato d'animo e di un'intuizione teorica di fondo. Il primo è lo stupore di fronte alla ricchezza, confusione e stranezza del mondo che ci circonda. La seconda è la convinzione che la risposta più adeguata a questo stupore possa scaturire solo da un'estensione dello sguardo e da un rinnovamento degli strumenti d'indagine.
La Bibbia a Hollywood. Retorica religiosa e cinema di consumo
Davide Zordan
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2013
pagine: 112
Il successo commerciale e mediatico della "Passione di Cristo" di Mel Gibson (2004), seguito due anni dopo dall'ampia distribuzione che ha accompagnato l'uscita del film Nativity di Catherine Hardwicke, ha riacceso l'interesse di Hollywood per la figura di Gesù e per i temi della Bibbia. L'attenzione agli immaginari di tipo mitico-religioso nella cultura di massa non è certo una novità per l'industria cinematografica americana, come testimonia la figura del regista e produttore Cecil B. DeMille (1881-1959). Con il grande successo dei "Dieci comandamenti" (1923) e del "Re dei Re" (1927) egli ha infatti notevolmente contribuito a rendere il cinema consapevole delle proprie possibilità come veicolo di mentalità e serbatoio dell'immaginario sociale.
Louis Bouyer
Davide Zordan
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2009
pagine: 216
Teologia e biografia si richiamano fino quasi a sovrapporsi. Se l'asserto vale in generale, vale in forma singolare per l'oratoriano Louis Bouyer (1913-2004): l'originalità del suo pensiero corrisponde all'originalità fino all'isolamento - della sua persona. Convertito dal protestantesimo, si impone al mondo teologico con l'opera Le Mystère pascal che costringe a rimettere al centro della riflessione il mistero dal quale tutti gli aspetti del cristianesimo dipendono. Alla scuola di J.H. Newman e di S. Bulgakov, il teologo francese avvia un percorso di illustrazione del mistero cristiano lontano dalle secche delle trattazioni neoscolastiche, per nutrirsi e nutrire i lettori con le saporose fonti patristiche, soprattutto orientali. Da esse attinge una figura di vita cristiana - denominata "umanesimo escatologico" e che trova la sua realizzazione compiuta nella vita monastica - poco incline al "compromesso" con la cultura dominante del suo tempo, sia essa ecclesiastica o civile. Nei confronti soprattutto della prima giungerà, nell'epoca successiva al Vaticano II, a denunciarne la deriva. Sua preoccupazione fondamentale è in ogni circostanza "'difendere" la novità del cristianesimo, condizione per mostrarne la funzione salvifica per un mondo che agli occhi del dotto contemplativo resta ancora sotto il dominio del maligno.(Giacomo Canobbio)