Libri di Edgardo Bartoli
La civiltà del malumore. Roma e l'eterno conformismo italiano
Edgardo Bartoli
Libro: Libro in brossura
editore: Elliot
anno edizione: 2013
pagine: 124
Riflessione illuminante e insieme memoir, "La civiltà del malumore" - opera postuma del grande inviato Edgardo Bartoli - mette insieme i decenni dal dopoguerra a oggi della storia italiana e di Roma con le vicende di un piccolo gruppo di nomini liberi che non si riconoscevano nel dibattito ideologico degli anni Cinquanta e Sessanta e il cui ideale centro era "Il Mondo" di Pannunzio. Attraverso la lente della capitale e di un drappello di intellettuali, cultori dell'intelligenza del malumore, Bartoli ci conduce in una passeggiata narrativa nei caratteri eterni dell'essere italiani, con i suoi vizi (molti) e le sue virtù (spesso quasi sconosciute), in una meditazione a cavallo tra passato e futuro, anche se a Roma, come nota l'autore con un sorriso, "non c'è posto per altro futuro che quello segnato dal calendario appeso in cucina".
Milord. Avventure dell'anglomania italiana
Edgardo Bartoli
Libro
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2007
pagine: 240
Quando Nicolò Carandini, plenipotenziario della nuova Italia nata dal crollo del fascismo, arrivò a Londra circondato dai suoi collaboratori, il funzionario di modesto rango incaricato di riceverlo con la massima freddezza possibile, fu colto da un attimo di sgomento. Elegantissimo, alto, bello, il conte Carandini non rientrava affatto nei modelli mediterranei in cui gli anglosassoni avevano ristretto gli italiani, in categorie abbastanza offensive, di qualsiasi provenienza e ceto fossero. Sembrava - e in fondo lo era - un lord, più vero di quelli che frequentavano la camera dei pari: qualcosa che per un inglese non poteva esistere in natura. Così al funzionario non rimase altro che pronunciare una sola parola, rimasta celebre: "Impossible". Se Carandini era chiamato scherzosamente alla Farnesina "Lord Carandini", l'autore di questo libro, un notissimo giornalista, era chiamato "Sir Edgardo" nei giornali in cui ha lavorato come corrispondente e come inviato da Londra - il "Corriere della Sera" e "La Repubblica". Chi meglio di lui avrebbe potuto scrivere questo libro che tratta principalmente, ma non solo, di una malattia contagiosa, ma con effetti quasi sempre benefici, quando non si aggravava, diffusa nelle classi dirigenziali europee, l'anglofilia, e di come questa sia andata con il tempo modificandosi in anglomania e, scendendo dai propositi iniziali, si sia trasformata in un'ossessione un po' ridicola per tutto quello che portava un marchio inglese.
Ricettario controriformista
Maria Carla Bartoli, Edgardo Bartoli
Libro: Copertina morbida
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2006
pagine: 231
La chiamano cucina internazionale, ma il suo nome giusto dovrebbe essere cucina multinazionale oppure supermercato dei sapori, con i pomodori pelati su una scansia, il curry e il chutney su un'altra. La sua regola è: mettere insieme tutto con tutto senza seguire nessuna regola. Con risultati sovente fatali. Questo ricettario è in opposizione a tale sconsiderata riforma della cucina. E, appunto, un ricettario controriformista. Non suggerisce innovazioni e suggestioni, ma dogmi. I dogmi della cucina in cui le salsicce secche si conservano negli orci di terracotta; i formaggi, il pecorino e il formaggio di fossa, sono piccole forme rotonde che formano colonne ben allineate nella dispensa; e il bollito non si chiama bollito ma "lesso".