Libri di Emanuele Macaluso
Comunisti e riformisti. Togliatti e la via italiana al socialismo
Emanuele Macaluso
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 138
Quando Palmiro Togliatti rientra in Italia nel 1944, si trova di fronte a dei passaggi delicatissimi. La Resistenza e la Liberazione, poi l'Assemblea costituente e le prime elezioni repubblicane. Il Pci deve trovare una sua strada tra opposte possibilità che lo accompagneranno per decenni: imporsi come partito insurrezionalista e rovesciare il sistema; oppure lavorare dall'interno del sistema, conquistare i propri obiettivi passo dopo passo contro il massimalismo e affermare la propria appartenenza al tessuto istituzionale italiano per un transito graduale al socialismo. Emanuele Macaluso riflette sulle diverse anime del Pci di Togliatti, e per quella via sulla vocazione sfaccettata e contraddittoria della sinistra italiana. Rifiuta i luoghi comuni e le soluzioni preconfezionate, e intreccia nel suo racconto fili di colori diversissimi. La riflessione storica. La testimonianza di chi ha attraversato da protagonista quell'intera stagione. La tesi di Macaluso è provocatoria. La cosiddetta "doppiezza" di Togliatti coincideva con un'attenta strategia politica, rimasta viva fino a Berlinguer. Dopo l'89 e la svolta della Bolognina, quella strategia fu rimossa insieme alla figura di Togliatti e di altri leader storici, lasciando la sinistra orfana di un progetto. Un'altra strada sarebbe stata possibile. Forse, un'altra strada è ancora possibile.
Portella della Ginestra. Strage di Stato?
Emanuele Macaluso
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2018
pagine: 75
Quali sono le ragioni nascoste dietro la strage di Portella della Ginestra? Quali gli intrecci tra mafia e poteri politici? Con prosa nitida e avvincente, Emanuele Macaluso indaga i retroscena di quella che può essere definita la prima strage di Stato italiana. Lo sbarco degli Alleati in Sicilia nel 1943 risveglia una mafia dormiente che si sostituisce al fascismo come strumento di controllo sociale e politico. La Sicilia del dopoguerra, in preda a turbolenze sociali, è attraversata da correnti separatiste che inglobano tutte le forze antistatali. Crisi sociale, miseria estrema, mercato nero, banditismo: si susseguono morti e feriti, si spara sui cittadini inermi. Testimone diretto delle sparatorie di piazza a Villalba, il 16 settembre 1944, Macaluso vi scorge l’inizio di una storia sanguinosa di cui la strage di Portella è solo un momento: non un atto isolato attribuibile alla sola spietatezza del bandito Giuliano, ma un tassello di un mosaico più ampio che questo libro mira a ricostruire.
Comunisti a modo nostro. Storia di un partito lungo un secolo
Emanuele Macaluso
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 462
Apparentemente ormai conclusa, la vicenda politica del comunismo continua a generare dibattiti e polemiche ogni volta che si cerca di raccontare cosa ha realmente rappresentato quella galassia di uomini e donne eccezionali che fu il Pci. A cento anni dalla sua fondazione, Emanuele Macaluso e Claudio Petruccioli ne ripercorrono sviste e svolte epocali, ricordano le conquiste sociali di cui fu promotore e ipotizzano strade alternative che l'Italia avrebbe potuto imboccare per scongiurare il declino politico e culturale del Paese. Legati a riferimenti ed esperienze politiche diverse, Macaluso, militante già durante gli anni del regime fascista e dirigente di lungo corso, più volte deputato e senatore del Pci, e Petruccioli, che della segreteria del partito fu l'ultimo coordinatore, tentano così un bilancio tra due visioni spesso contrastanti dell'eredità politica del comunismo in Italia: quella che vede per la sinistra del Paese una cesura netta tra un prima e un dopo Pci, e quella per cui le diverse incarnazioni della sinistra post-comunista, pur nella crisi insanabile che i partiti e le istituzioni attraversano dalla fine della Prima repubblica, corrispondono alla naturale evoluzione di una certa idea dell'Italia e degli italiani. Sullo sfondo di questo fitto dialogo si susseguono cinquant'anni di avvenimenti, dal ritorno di Togliatti dalla Russia all'approvazione della Costituzione, dall'occupazione sovietica dell'Ungheria nel 1956 alla rottura mai risanata con i socialisti, passando per la breve ma cruciale stagione di Luigi Longo e gli anni di Berlinguer, il fallimento del compromesso storico e la fine del più ambizioso esperimento politico italiano del secolo scorso.
Leonardo Sciascia e i comunisti
Emanuele Macaluso
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2010
pagine: 157
II rapporto di Leonardo Sciascia con la politica è centrale in tutta la sua opera di scrittore e polemista. E su questo rapporto si sono dette tante cose: comunista o no? Anticomunista o meno? La polemica nei suoi confronti si fece rovente nel momento in cui scelse di candidarsi nelle liste del Pci alle elezioni comunali di Palermo nel 1976 e, in senso opposto, quando nel 1978 si dimise dal Consiglio comunale. Polemiche rinnovate quando nel 1979 Sciascia fu eletto deputato nazionale ed europeo nelle liste del Partito radicale. La sua opera letteraria ha suscitato scontri politici: basti pensare alle reazioni di esponenti democristiani e cattolici quando in libreria arrivò "Todo modo". Ma non c'è libro o articolo di Leonardo Sciascia che non abbia provocato discussioni sin da quando nel 1960 pubblicò "Il giorno della civetta" raccontando, non solo all'Italia ma al mondo, cos'era la mafia (parola allora impronunciabile) e cos'era la società in cui operava e dove trovava consensi e anche contrasti di minoranze politiche, sindacali e di isolati servitori dello stato. Negli anni ottanta quando sul "Corriere della Sera" scrive l'articolo "I professionisti dell'antimafia, Sciascia è attaccato dal Comitato antimafia di Palermo e dalla sinistra. Reazioni che su un versante diverso si ripetono quando pubblica "L'affaire Moro". Emanuele Macaluso è stato insieme a Sciascia nel gruppo antifascista di Caltanissetta nel 1941 e nella cellula comunista clandestina di cui Sciascia, non iscritto al Pci, faceva parte.
Politicamente s-corretto. La sinistra dalla Bolognina a oggi nel racconto controcorrente di un protagonista
Emanuele Macaluso
Libro
editore: Audino
anno edizione: 2012
pagine: 96
Emanuele Macaluso, in quest'intervista con Peppino Caldarola, lontana dalla rievocazione memorialistica, svolge un esame critico della storia della sinistra in questi vent'anni che ci separano dalla grande crisi della Prima Repubblica. E se c'è una preoccupazione che veramente lo assilla è la tabula rasa fatta dal '92 in poi nei confronti della tradizione culturale delle grandi forze politiche che hanno costruito la democrazia in Italia. Perché questo, pare a Macaluso, è il motivo principale dell'inadeguatezza attuale delle classi dirigenti. Ripercorrendo questo cammino, l'autore affonda il bisturi proprio sulle pseudocertezze che hanno animato l'attività e l'iniziativa politica degli eredi, loro malgrado, del PCI. Questa classe dirigente post-muro di Berlino, trovatasi all'appuntamento con la storia cioè dimostrare di saper governare il paese, per la prima volta dal dopoguerra -, non ha saputo esserne all'altezza. Coetaneo e amico di Napolitano, entrambi appartenenti alla corrente "migliorista" del PCI - sempre sotto accusa di intelligenza col nemico per l'atteggiamento riformista e non velleitariamente rivoluzionario -, Macaluso, oltre a tracciare una ricostruzione puntigliosa e non conformista di questi anni, fornisce un esempio di analisi lucida e dettagliata degli errori del centrosinistra e dei suoi presunti alleati.
Alessandro Natta. Una vita esemplare fra cultura e politica
Roberto Speciale
Libro: Libro in brossura
editore: De Ferrari
anno edizione: 2017
pagine: 212
Visioni in bianco e nero. Ediz. italiana e inglese
Gianfranco Ayala, Maria Luisa Guerra
Libro: Libro in brossura
editore: 40due Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 176
Caltanissetta a cavallo degli anni cinquanta. Questo è il tema affrontato dall’autore narrando fotograficamente come vivesse la gente nei quartieri popolari, come la strada fosse un elemento fondamentale quasi un’estensione della casa, come i bambini vivessero la strada come l’unico posto d’incontro con i coetanei del vicolo, dove stabilivano tra loro rapporti talmente stretti e duraturi da chiamarsi tutti cugini. L’autore messo a confronto con questa realtà, la fa propria con ovvie difficoltà, perché è nato e cresciuto in un mondo sociale molto differente dalla realtà narrata. Da questo travaglio nasce l’intensità ed il valore espressivo e narrativo esposto nel libro. Anche i grandi eventi sociali, come le feste religiose, la processione del giovedì santo, il natale o meglio la “novena” fino alla fiera degli animali, sono vissuti con la stessa intensità. Prefazione di Emanuele Macaluso.
I santuari. Mafia, massoneria e servizi segreti: la triade che ha condizionato l'Italia
Emanuele Macaluso
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2021
pagine: 95
«"La Triade e i santuari hanno gestito le cose con il partito crociato [...]. Questo partito aveva un solo avvenire basato sull'asse Moro-Mattarella, la cui resistenza sarebbe stata possibile soltanto con l'accordo con i comunisti sulla pelle della Triade e dei santuari". Emanuele Macaluso, storico dirigente del Pci, in questo libro — un racconto a chiave, uscito per la prima volta nel 1981 in allegato a Panorama — accompagna il lettore nell'Italia degli anni Settanta. Un Paese dove la mafia, la massoneria e i servizi segreti danno vita a un "superpartito" che gestisce le leve del potere e quelle dell'economia. Il tema di fondo del "giallo" e del saggio che lo accompagna è una riflessione sul ruolo delle classi dirigenti. Di cui Macaluso dà un giudizio severissimo. E preoccupato. Perché oggi, con la scomparsa dei grandi partiti di massa, la politica è più debole, e quindi i "santuari" sono più forti. "Gli anni di cui parla il racconto sono quelli in cui i grand commis di Stato e i boiardi del parastato legati a Fanfani passarono in blocco ad Andreotti. Parecchi di loro portandosi dietro la tessera della P2"...» (Dalla Prefazione di Massimo Bordin)
La politica che non c'è. Un anno di em.ma su Facebook
Emanuele Macaluso
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2021
pagine: 185
Un novantaduenne su Facebook. La penna di Emanuele Macaluso si è trasferita, da tempo ormai, dove non ci si aspetterebbe di trovarla, sul più popolare dei social network. Questo libro raccoglie, selezionati e ordinati per grandi temi, più di un anno dì corsivi quotidiani di Emanuele Macaluso sulla pagina em.ma in corsivo. Molte le questioni toccate, dall'attualità politica italiana a quella europea e internazionale, dalle grandi questioni della crisi del sistema politico e del Pd al Sud e alla storia del Pci, ma anche ai giovani, in cui Macaluso ripone molte speranze. E ancora: i diritti civili, il sindacato, l'ultimo film di Checco Zalone, la figura di Gianni Rodari, fino ad alcune note più intime e personali. La scrittura graffiante di Macaluso non risparmia nessuno, e ne emerge il desolante quadro di un Paese, l'Italia, che ha smarrito la sinistra, la politica, i partiti, e con essi la capacità di organizzare la partecipazione del popolo alle decisioni collettive. Eppure Macaluso non smette di riflettere con sobrietà e di seminare, ogni giorno, proposte, idee, critiche e osservazioni, uniche per indipendenza e per originalità di giudizio.
Comunisti a modo nostro. Storia di un partito lungo un secolo
Emanuele Macaluso, Claudio Petruccioli
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2022
pagine: 464
Apparentemente ormai conclusa, la vicenda politica del comunismo continua a generare dibattiti e polemiche ogni volta che si cerca di raccontare cosa ha realmente rappresentato quella galassia di uomini e donne eccezionali che fu il Pci. A cento anni dalla sua fondazione, Emanuele Macaluso e Claudio Petruccioli ne ripercorrono sviste e svolte epocali, ricordano le conquiste sociali di cui fu promotore e ipotizzano strade alternative che l'Italia avrebbe potuto imboccare per scongiurare il declino politico e culturale del Paese. Legati a riferimenti ed esperienze politiche diverse, Macaluso, militante già durante gli anni del regime fascista e dirigente di lungo corso, più volte deputato e senatore del Pci, e Petruccioli, che della segreteria del partito fu l'ultimo coordinatore, tentano così un bilancio tra due visioni spesso contrastanti dell'eredità politica del comunismo in Italia: quella che vede per la sinistra del Paese una cesura netta tra un prima e un dopo Pci, e quella per cui le diverse incarnazioni della sinistra post-comunista, pur nella crisi insanabile che i partiti e le istituzioni attraversano dalla fine della Prima repubblica, corrispondono alla naturale evoluzione di una certa idea dell'Italia e degli italiani. Sullo sfondo di questo fitto dialogo si susseguono cinquant'anni di avvenimenti, dal ritorno di Togliatti dalla Russia all'approvazione della Costituzione, dall'occupazione sovietica dell'Ungheria nel 1956 alla rottura mai risanata con i socialisti, passando per la breve ma cruciale stagione di Luigi Longo e gli anni di Berlinguer, il fallimento del compromesso storico e la fine del più ambizioso esperimento politico italiano del secolo scorso.
Giulio Andreotti tra Stato e mafia
Emanuele Macaluso
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 1995
pagine: 212
Mafia senza identità. Cosa Nostra negli anni di Caselli
Emanuele Macaluso
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 1999
pagine: 128
Mafia: un fenomeno che ormai attraversa verticalmente le grandi imprese, le piccole attività, il popolo minuto dei quartieri, la politica e l'amministrazione. Per capirne le dimensioni e l'incidenza nella vita del nostro Paese, l'autore ripercorre le diverse fasi che hanno contraddistinto il fenomeno in Sicilia, puntando l'attenzione su alcuni casi eclatanti: dall'assassinio di Falcone al processo Andreotti, dagli anni di Caselli alle strategie antimafiose del governo.