Libri di Enrico Perilli
Il perturbante nell'espansione urbana. Elementi di psicologia dei luoghi
Enrico Perilli
Libro: Libro in brossura
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 97
L'epoca ipermoderna, con le sue città enormi, altamente popolate, spersonalizzate e spersonalizzanti, è una fucina dei non-luoghi, dove si è costretti a vivere, ma che è impossibile abitare. Quali sono le conseguenze, sul piano psichico, di vivere in un luogo che è impraticabile, che evoca immagini di dolore, di evasione, che costituisce una minaccia, dove è impossibile rivelare la propria identità e la propria natura? Nella loro smisurata crescita le città hanno finito per perdere forma e identità, trasformandosi da luoghi comunitari in aggregati multiformi e dando spazio e nutrimento al perturbante urbanistico: periferie degradate, abbandono, miseria, sovrappopolamento, assenza di servizi e condizioni di vita difficili. Depressione, solitudine, senso di estraneità, perdita di identità e frammentazione sociale saranno i correlati psicologici dell'attuale modello di sviluppo, che costruisce luoghi privi di anima. Le ombre gettate dal perturbante dei luoghi prendono la forma di un'anestesia nei confronti dell'anima mundi, provocando la scissione tra Tecnica e Psiche, che così drammaticamente segna la nostra epoca.
Il suicidio «fuori di sé». Una ricerca multidisciplinare
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2016
pagine: 304
"Il suicidio è spesso definito come un momento estremo in cui si esce fuori di sé. Nell'Università degli Studi dell'Aquila, dopo tragici casi di colleghi, amici, studenti nel dipartimento MeSVA (Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell'ambiente) è stata svolta una ricerca sull'ipotesi che ogni suicidio abbia una fase ideatoria e preparatoria sulla quale sarebbe possibile intervenire. Attraverso la ricerca sono state messe a confronto competenze professionali relative a vari ambiti disciplinari. Inoltre, il volume mette in luce profili tematici poco esplorati: è soprattutto un tentativo per stimolare conoscenza e responsabilizzazione. Contro i comportamenti autodistruttivi le istituzioni possono fare molto in termini di comprensione e di prevenzione." (Marco Recchioni)