Libri di Enzo Forcella
Plotone di esecuzione. I processi della prima guerra mondiale
Enzo Forcella, Alberto Monticone
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2014
pagine: 329
"Che se io potesse a far vendetta da avvelenarli quei birbanti che hanno voluta la guerra io morirei contentissimo": è il brano tratto da una lettera di un fante ventenne, che procurò al suo autore una condanna a due anni di reclusione per "lettera disfattista". Non è che uno dei tanti documenti raccolti da Enzo Forcella e Alberto Monticone, ma ce ne sono di ben più agghiaccianti: condanne alla fucilazione per autolesionismo e per fuga dinanzi al nemico; lunghi anni di carcere per 'propaganda sovversiva, per "disfattismo", per banali espressioni di insofferenza. "Maledetta la guerra, maledetto chi la pensò", "Non voglio morire per la patria", "Caro padre la guerra è ingiusta": non si può capire la tragica realtà dell'Italia della Grande Guerra ignorando le manifestazioni di disfattismo in trincea e l'attività repressiva dei tribunali militari. Una raccolta, questa, che ha dato l'avvio a nuove strade di ricerca e aperto a una corretta e completa memoria nella cultura civile.
La resistenza in convento
Enzo Forcella
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1999
Roma settembre 1943 - giugno 1944: il racconto dei nove mesi dell'occupazione tedesca di Roma, il ruolo decisivo e segreto del Vaticano, i tedeschi, Badoglio e Graziani, i politici nascosti nei conventi, i retroscena, gli inganni e le verità che decisero il futuro del nostro paese. La ricostruzione di Forcella poggia su una documentazione precisa, attenta e su uno stile limpido, veloce e narrativo.
Millecinquecento lettori. Confessioni di un giornalista politico
Enzo Forcella
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2004
pagine: 109
Nel 1959 un giornalista politico è inviato da un quotidiano nazionale a seguire i lavori del congresso di un importante partito. Ne risulta una serie di articoli obiettivi e indipendenti, nessuno dei quali sarà pubblicato. Il giornalista si dimette immediatamente e, qualche tempo dopo, pubblica su "Tempo Presente" una disamina lucida e raggelante sul mondo della stampa e dei suoi rapporti con il potere. "Un giornalista politico - sostiene Forcella può contare su millecinquecento lettori: i ministri e i sottosegretari, dirigenti di partito, i parlamentari, sindacalisti, alti prelati e qualche industriale. Il resto non conta".