Libri di Ernesto N. Rogers
Il senso della storia, continuità e discontinuità-The sense of history, continuity and discontinuity
Ernesto N. Rogers, Luciano Semerani
Libro
editore: Unicopli
anno edizione: 2003
pagine: 95
Ernesto Nathan Rogers. Esperienza dell'architettura
Ernesto N. Rogers
Libro
editore: Skira
anno edizione: 2002
pagine: 348
Editoriali di architettura
Ernesto N. Rogers
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2009
pagine: 298
"Architettura è, concettualmente, sinonimo di vita, e non solo di quella che sperimentiamo in noi, ma di quella che testimonia il nostro passaggio tra i vivi presenti per i vivi futuri: realizzare un'architettura è "presentificare" il passato e "infuturare" il presente. Chi non intende questi princìpi fondamentali è inutile che faccia l'architetto o insegni ad altri a diventarlo." Critici e polemici, i testi di Rogers raccolti in questo volume, pubblicato per la prima volta nel 1968, toccano temi di sorprendente attualità. La cultura architettonica in Italia e all'estero, di cui Rogers fornisce una lucida interpretazione, la denuncia della speculazione edilizia, la necessità del rinnovamento generazionale, i problemi che affliggono l'Università italiana, il valore della democrazia e il ruolo attivo dell'architettura nella costruzione della società futura sono solo alcune delle problematiche affrontate da Rogers, che spesso travalicano i confini strettamente disciplinari. Un ideale comune percorre tutti questi testi appassionati e appassionanti: la fede nel valore civile dell'architettura.
Lettere di Ernesto a Ernesto e viceversa
Ernesto N. Rogers
Libro: Copertina morbida
editore: Archinto
anno edizione: 2000
pagine: 73
19 novembre 1938, viene pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" il decreto legge n. 1728 intitolato "Provvedimenti per la difesa della razza italiana". Dopo pochi giorni Ernesto Nathan Rogers, ebreo, giovane architetto razionalista e membro dello studio BBPR, comincia a scrivere "Lettere di Ernesto a Ernesto" e vicevena, che porterà a termine nel marzo del 1939. Il manoscritto, tornato finalmente alla luce, viene presentato in tutta la sua drammatica realtà. Una sequenza di brevi, intense lettere che l'autore rivolge a se stesso instaurando un doloroso dialogo interiore in cui indagare la nuova condizione di anonimo tra la folla. Gli scritti di Rogers, che inizialmente erano una naturale reazione al trauma subito, diventano con il passare del tempo una lucida riflessione sulla condizione dell'individuo nella società moderna. Insieme essi testimoniano di un cambiamento nella percezione di sé nel mondo che risulterà fondamentale per capire il ruolo che Ernesto Rogers acquisirà nel dopoguerra italiano e internazionale.