Libri di F. Martorello
La piccola introduzione alla scienza degli astri
Abu Ma'sar
Libro: Copertina morbida
editore: Agorà & Co. (Lugano)
anno edizione: 2018
pagine: 220
Abu Ma'sar Ga'far ibn Muhammad ibn 'Umar al-Balhi, conosciuto e citato nel mondo latino medievale come Albumasar e come Apomasar nel mondo bizantino, nacque nella città di Balh alla fine dell'ottavo secolo, nella provincia persiana del Hurasan, oggi corrispondente all'Afghanistan settentrionale. Abu Ma'sar è stato uno dei massimi studiosi arabi dell'arte dell'astrologia e il pensiero astrologico contenuto nei suoi scritti ebbe una straordinaria risonanza nel mondo latino. Infatti, dal XII secolo in poi i contenuti dei suoi scritti erano sempre presenti dove predominava l'interesse astrologico e anche in ambito universitario le sue teorie venivano spesso citate, come è il caso della cattedra di astrologia dell'Università di Bologna, tenuta negli anni 1379-1382 da Biagio Pelacani. Per fornire un piccolo contributo alla conoscenza di questo autore arabo medievale e del suo pensiero, in questo testo viene riportato uno studio sulla "Piccola introduzione all'astrologia" di Abu Ma'sar, uno dei più importanti trattati medievali sulla pratica astrologica. Il testo è stato tradotto in italiano direttamente dagli unici due manoscritti arabi a oggi conosciuti.
Studi sull'arte dei decreti delle stelle. In memoria di Giuseppe Bezza
Libro: Copertina morbida
editore: Agorà & Co. (Lugano)
anno edizione: 2022
pagine: 204
Commento al centiloquio tolemaico
Al-daya Ahmad Ibn Yusuf Ibn
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 393
Il Centiloquio pseudo-tolemaico è uno scritto formato da 100 aforismi che occupa un posto particolare tra i pseudepigrapha tolemaici. Le prime attestazioni della sua esistenza risalgono al X secolo d.C. quando compare in lingua araba, con il suo commento, sotto il titolo di il libro del frutto (kitab al-tamarah). In seguito, nell'occidente medievale, dal XII secolo, con il titolo di Centiloquium per le traduzioni latine e Karpos per quelle in lingua greca, cominciò a far parte della cerchia di quei testi che dovevano essere conosciuti dai dotti e dagli studiosi del tempo. La trattazione di concetti di natura medico astrologica lo portò ben presto a far parte del curriculum di studi medicali di molte università medievali, tra cui le rinomate facoltà di Parigi e Bologna. La sua fortuna, oltre al contenuto, che in forma di aforismi riprende il sapere astrologico dell'antichità classica, collegandolo ai vari campi dello scibile, era dovuta alla sua attribuzione al famoso astronomo-astrologo di Alessandria Claudio Tolemeo che nel II secolo d.C. lo avrebbe composto riassumendo quanto già esposto nelle sue principali opere. Comunque, non si ha traccia del testo prima del X secolo quando cominciarono a diffondersi le prime copie in lingua araba, variamente commentate da illustri studiosi, ma prima della copia commentata dallo scienziato arabo Ahmad ibn Yosuf ibn al-Daya non risulta citato in nessuna fonte conosciuta.