Libri di Fabrizio Tuzi
Prima che il Nord somigli al Sud. Le regioni tra divario e asimmetria
Stelio Mangiameli, Andrea Filippetti, Fabrizio Tuzi, Claudia Cipolloni
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 436
Nel momento attuale i problemi causati dalla crisi economica non sono del tutto risolti; anzi, stiamo assistendo ad un continuo scivolamento in basso del nostro Paese nel quale, oltre alle crescenti incapacità dell’amministrazione statale, è prevedibile che si assisterà ad un arretramento di alcune regioni che erano uscite dal sottosviluppo e di alcune regioni sviluppate che potrebbero passare al livello delle regioni in transizione. Il mezzogiorno si sta allungando e bisogna intervenire prima che il Nord somigli al Sud. Gli autori muovono da questa fotografia per analizzare l’esperienza istituzionale pregressa, caratterizzata da un forte centralismo paralizzante, che ha colpito nel tempo, tanto le Regioni a Statuto speciale, quanto quelle a Statuto ordinario, per poi indagare gli scenari aperti dalla differenziazione asimmetrica di cui all’art. 116, terzo comma, della Costituzione. La riflessione, che intreccia il contributo di giuristi ed economisti, coltiva la dimensione prospettica del divario territoriale per spiegare come la nuova domanda di autonomia possa costituire un vantaggio non solo per le Regioni del Nord, ma anche per quelle del Sud e per lo stesso Stato la cui riforma appare inevitabile anche per ricollocare la Repubblica nello scenario europeo e internazionale, dopo l’impasse creata dalla crisi.
Rapporto sulle Regioni in Italia 2022. Il regionalismo alla prova dell'emergenza sanitaria
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2023
pagine: 196
L’Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie (ISSiRFA) – “Massimo Severo Giannini” – del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è nato nel 1971 con l’istituzione delle Regioni ordinarie, ed è il più importante centro pubblico di ricerca in Italia, e tra i più rilevanti a livello europeo, sui temi del regionalismo, del federalismo e delle autonomie negli ordinamenti costituzionali che si ispirano a principi del decentramento e del governo multilivello delle collettività. L’ISSiRFA segue sistematicamente e con un approccio pluridisciplinare l’esperienza regionale e la dimensione territoriale delle politiche pubbliche nel contesto dell’integrazione europea e dell’interdipendenza globale, con specifiche competenze negli ambiti del diritto costituzionale, pubblico, amministrativo e regionale, e delle scienze sociali, economico-finanziarie, politiche e geografiche. L’ISSiRFA ha già pubblicato, tra l’altro, sette rapporti sullo stato del regionalismo in Italia. Questo Rapporto 2022 ha per oggetto, in particolare, le più recenti evoluzioni del regionalismo italiano a seguito dell’emergenza sanitaria dovuta all’impatto del Covid-19. Più in dettaglio, il Rapporto presenta un ampio ventaglio di contributi scientifici di ricercatori, esperti e studiosi particolarmente competenti, e si articola in tre Parti: la prima è dedicata alle “Regole”; la seconda è relativa alla “Finanza regionale”; e la terza concerne le “Politiche”. Nella prima Parte si analizza quel peculiare processo di ridefinizione dei rapporti tra Stato e Regioni che si è subito venuto determinando a seguito dell’emergenza sanitaria, e che ha comportato la concentrazione della funzione regolatoria nelle mani dello Stato secondo una tendenza centripeta che, tuttavia, è stata per alcuni aspetti corretta e aggiustata anche in base al principio di leale collaborazione. A tal riguardo, poi, si è rafforzato il ruolo degli esecutivi, soprattutto nei rapporti con le autorità statali, seppure non possano essere sottovalutate le funzioni esercitate dai Consigli regionali con finalità di indirizzo, monitoraggio e controllo. Nella seconda Parte si prendono in considerazione gli interventi finanziari che, con molteplici modalità di azione, sono stati predisposti dalle Regioni a partire dai loro bilanci e mediante la rimodulazione dei fondi strutturali con la specifica finalità di sostenere le persone, le famiglie, le collettività e le imprese gravemente colpite dalla crisi sociale ed economica che è scaturita a seguito dell’emergenza pandemica e dell’adozione delle misure di restrizione di una vastissima gamma di attività individuali e collettive. Nella terza Parte, infine, si procede all’analisi delle politiche pubbliche di competenza regionale che sono state particolarmente sollecitate a seguito della pandemia, in specie nelle materie della sanità, delle attività produttive e del sistema creditizio, sia concentrando lo sguardo sugli effetti che la risposta all’emergenza pandemica ha prodotto sulle modalità dell’azione pubblica in chiave territoriale – tra l’altro, con specifico riferimento alle aree urbane e alle aree interne – sia considerando quelle politiche che hanno contribuito ad accrescere la complessiva resilienza delle collettività mediante la valorizzazione del terzo settore come motore del “welfare di comunità” e l’amministrazione condivisa come risorsa di rigenerazione durante la pandemia.
Il riparto delle competenze nell'esperienza regionale italiana tra materie e politiche pubbliche
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2021
pagine: XX-1228
Giornata di studio sulle Società finanziarie regionali. Atti della Giornata di studio (Roma, 16 Dicembre 2015)
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2016
pagine: XIV-180
Amministrazione pubblica: all'egoismo alla competizione. Manuale per una sopravvivenza operosa
Fabrizio Tuzi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2016
pagine: 170
Ciò che rende questo libro di particolare interesse, novità ed efficacia, è che riflette e propone sulla pubblica amministrazione con un linguaggio semplice e diretto, muovendo dalla base teorica e insieme scettica della Public Choice di James Buchanan e Gordon Tullock. Particolare attenzione viene dedicata al tema della riforma della pubblica amministrazione, nella consapevolezza che non esiste la Riforma (con la erre maiuscola) ma il cambiamento è un lavoro diuturno e microscopico. Le proposte presentate non stanno nelle nuvole, non mirano al perfettismo quanto a miglioramenti pragmatici, frutto dell'esperienza personale dell'autore. Non si ragiona in modo illuministico e ideologico, ma quantitativo e "popperiano", adottando i principi del riformismo realistico "piecemeal". L'autore sa bene che l'effetto reale di ogni azione di riforma si gioca nell'ultimo dettaglio della sua attuazione.
L'innovazione dimezzata
Fabrizio Tuzi
Libro: Libro in brossura
editore: Brioschi
anno edizione: 2009
pagine: 128
"Innovazione" è ormai universalmente riconosciuta come parola chiave della modernità, sia a livello economico, sia nella società e nella vita pubblica: la crescita e il benessere di cui soprattutto l'Occidente ha beneficiato nell'ultimo secolo sono frutto della ricerca e dell'innovazione di prodotto e di processo. Ma se è vero che l'innovazione è decisiva per lo sviluppo della scienza e per la competitività delle imprese, è altrettanto vero che essa risulta depotenziata allorché non trova le condizioni per esprimersi pienamente. L'autore, direttore generale del Cnr, lancia una provocazione: perché investire ingenti risorse in ricerca e innovazione senza pretendere un resoconto preciso di quello che è stato fatto? E propone una sfida: risolvere prima la confusione sull'interpretazione dei dati e poi pianificare le azioni future. Forte di un'analisi puntigliosa e attenta dei processi che caratterizzano l'innovazione nel mondo della ricerca scientifica, delle imprese e della politica pubblica, l'autore formula nelle conclusioni una serie di raccomandazioni per interventi concreti sul capitale umano e sulle imprese, con una critica esplicita della troppo diffusa cultura dell'annuncio, fatta di parole più che di sostanza, che soffoca la cultura della misura e della verifica dei risultati, imprescindibile per la piena e completa realizzazione dei meccanismi innovativi.