Libri di Felipe García Quintero
Cose viste. Ediz. italiana e spagnola
Felipe García Quintero
Libro: Libro rilegato
editore: Fili d'Aquilone
anno edizione: 2023
pagine: 136
L’opera di Felipe García Quintero (1973) è tra le più solide nell’attuale panorama della poesia colombiana, voce che si proietta in un contesto ispanoamericano più esteso e che entra in contrasto con le diverse poetiche degli autori della sua generazione per il tono austero e visionario della sua ricerca poetica. In “Cose viste” c’è un cuore che anima ogni cosa, come quando in un verso enigmatico l’autore scrive: “E come un sussurro batte il deserto dell’aria”.
Fino al silenzio. Antologia personale (1999-2018). Ediz. italiana e spagnola
Felipe García Quintero
Libro
editore: Raffaelli
anno edizione: 2019
pagine: 164
Qualche battito. Testo spagnolo a fronte
Felipe García Quintero
Libro: Libro rilegato
editore: Fili d'Aquilone
anno edizione: 2018
pagine: 128
Questo libro apre un fronte nuovo nella poesia di Felipe García Quintero: una ricerca di qualcosa nascosto nell'aria e nell'alito dell’essere umano, qualcosa d’impercettibile ma che ci segue e palpita accanto a noi, e che ogni tanto “batte” un colpo e la voce scioglie l’orizzonte: “Quanto mondo osservato continua a nascondersi”.
Terral. Testo spagnolo a fronte
Felipe García Quintero
Libro: Libro in brossura
editore: Fili d'Aquilone
anno edizione: 2015
pagine: 134
L'opera di Felipe García Quintero (1973) è cresciuta in maniera solitaria e indipendente, in un percorso che lascia sull'erba una sottile impronta, con la lentezza della pazienza e il passo scrupoloso del funambolo. Si è già parlato della sua capacità compositiva, della sua scelta costruttiva. Le parole sono bende che avvolgono una ferita, per guarirla o celarla e la solitudine scava in quella fossa, non per altri ma per la propria solitudine e la musica naturale della solitudine è il silenzio. Nel silenzio il freddo si fa più tagliente e il vuoto più opaco, il presente più presente, la solitudine più densa: "Terral" (pubblicato in Uruguay nel 2013), è una passeggiata sul suolo naturale, il viaggio di ritorno alle origini, il rovescio della penombra. Testo tratto dall'introduzione di Samuel Vásquez.