Libri di Fernando Pessoa
Pagine di estetica. Il gioco delle facoltà critiche in arte e letteratura
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2006
pagine: 218
Il volume raccoglie appunti ad uso personale, aforismi, note a margine di scritti, di Fernando Pessoa, conclusi o destinate a confluire in lavori futuri, abbozzi frammentari di saggi in seguito redatti in forma più organica, progetti, lettere indirizzate a poeti. Tra i testi più importanti inclusi nel volume, si segnalano i saggi sul "Dramma", sulla fortuna delle opere letterarie "Erostrato", e gli "Appunti per una estetica non aristotelica" firmati dall'eteronimo Alvaro de Campos.
Quartine. Testo portoghese a fronte
Fernando Pessoa
Libro: Libro rilegato
editore: Passigli
anno edizione: 2005
pagine: 242
Composte per lo più tra il 1934 e il 1935, le Quartine di gusto popolare sono in apparenza un prodotto poetico atipico nell'opera di Fernando Pessoa e rivelano un suo aspetto sconosciuto. Poesia della felicità e dell'illusione, della verità e della menzogna, dell'impossibile sincerità. Ma anche poesia di tradizione popolare da cui a volte traspare il Pessoa della poesia colta. «Io non sono convinta che giocare al poeta popolare sia stata per Pessoa semplicemente una nuova maschera - scrive la curatrice di questa edizione Nel suo proposito whitmaniano di "sentir tutto, in tutte le maniere", Pessoa vuole esser come tutti, sentire i sentimenti di quel popolo che gli sfila davanti per le strade».
Le poesie di Alberto Caeiro. Testo portoghese a fronte
Fernando Pessoa
Libro: Copertina rigida
editore: Passigli
anno edizione: 2005
pagine: 333
Se è vero che l'eteronimia non fu per Pessoa un mero artificio letterario ma un fenomeno radicato nella psicologia dell'autore che già da bambino si sdoppiava in più personalità, è altrettanto vero che la creazione dell'eteronimo Alberto Caeiro segnò una svolta nell'evoluzione espressiva del grande poeta portoghese, svolta non a caso "salutata" da altri due eteronimi, Ricardo Reis e Álvaro de Campos, che arrivarono a riconoscere entrambi in Caeiro il loro "grande liberatore"; e Pessoa stesso in prima persona, in una lettera scritta ad Armando Côrtes Rodrigues, poteva dichiarare che "se esiste una parte della mia opera che abbia una "impronta di sincerità", questa parte è l'opera di Caeiro".
Le poesie di Ricardo Reis. Testo portoghese a fronte
Fernando Pessoa
Libro: Copertina rigida
editore: Passigli
anno edizione: 2005
pagine: 273
Ricardo Reis, che si ispira all'Orazio delle Odi, è un epicureo malinconico che cerca, finché non terminerà, se mai terminerà, il dominio dei barbari (cioè dei cristiani) l'illusione della libertà e della felicità tenendosi lontano da ogni eccesso nel dolore e nel piacere. Crede davvero agli antichi dèi greci, pur riconoscendo Cristo come Dio in più. Aspira all'equilibrio, al dominio delle passioni, alla serena accettazione del destino, cose che mancano del tutto in Pessoa uomo e poeta, e che anche in Reis sono minacciate dal pensiero del fato, della vecchiaia e della morte inesorabili. Ma è soprattutto uno straordinario poeta: secondo la definizione di Pessoa, "un Orazio greco che scrive in portoghese".
I racconti
Fernando Pessoa
Libro: Copertina rigida
editore: Passigli
anno edizione: 2005
pagine: 220
Nonostante sia conosciuto soprattutto come poeta, l'attività saggistica e di narratore di Pessoa fu, in termini quantitativi, superiore a quella di poeta, per quanto gran parte della sua opera in prosa risulti frammentaria e ancora inedita. Alla narrazione in prosa Pessoa pensò per tutta la vita: all'inizio, ancora a Durban, dove in un quaderno di appunti registrava in inglese progetti e composizioni e nel quale figura anche un titolo, The Devil's Voice, che sembra prefigurare il celebre racconto "L'ora del diavolo". Sempre a Durban, tra il 1903 e il 1905, inseguendo la sua propensione all'eteronimia, Pessoa dette vita a successive personalità letterarie che, soppiantando le precedenti, ne ereditavano i progetti narrativi.
Pagine esoteriche
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1997
pagine: 248
Poeta-alchimista, appassionato di cabbala e conoscitore della tradizione teosofica ed ermetica, fin da giovane Pessoa si inoltra per le segrete vie dell'occulto, spinto dalla volontà di penetrare quel mistero iniziatico di cui la creazione letteraria gli appare manifestazione e sintesi. La ricerca del Graal si identifica così per lui con la ricerca di quella Parola Perduta, di quella scrittura magica che dovevano servire "all'elaborazione di una lingua nuova in grado di esprimere e spiegare la natura di tutte le cose simultaneamente", la lingua della quale avevano parlato i testi dei Rosacroce. Di tale "quete" sussistono testimonianze emerse fra i documenti che compongono lo spoglio Pessoa alla Biblioteca Nazionale di Lisbona.
Il banchiere anarchico e altri racconti
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 1992
pagine: 112
Un uomo d'affari dall'intelligenza limpida e rigorosa svela come sia possibile, senza contraddizione logica, conciliare ricchezza e anarchia. Il presidente di una società gastronomica organizza, in cerca di originalità culinarie, una macabra cena. Un sagace dottore scopre il colpevole di un crimine grazie a un'indagine degna di Sherlock Holmes. Una situazione oscura che si rivela sottesa da una logica ineccepibile, la scoperta di una orrenda verità, una ferrea concatenazione di ragionamenti: su questi spunti Pessoa tesse la trama sottile di tre bizzarri racconti. In essi spicca la voce di personaggi lucidi e spregiudicati, capaci di dimostrare e rendere tangibile l'inspiega-bile. E il lettore si accorge subito che i casi e le circostanze sono solo un pretesto, la chiave per schiudere la porta della sorpresa, dello smarrimento, della relatività del tutto. Il banchiere anarchico, tradotto per la prima volta in italiano, Una cena molto originale, scritto in inglese dal fittizio Alexander Search, e II furto nella Villa delle Vigne, ricostruito in base ad alcuni frammenti scoperti tra le carte dell'autore, sono stati pubblicati solo dopo la morte di Pessoa, come la maggior parte della sua produzione.
Lettere alla fidanzata
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1988
pagine: 124
Poemetti erotici: Epitalamio-Antinoo. Testo inglese a fronte
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2007
pagine: 128
I due poemi qui presentati sotto il titolo di "Poemetti erotici" facevano parte del progetto di Pessoa di indagare il fenomeno amoroso attraverso cinque composizioni, delle quali rimangono tuttavia solo "Epitalamio" (1913) e "Antinoo" (1918). Anche se composti in un inglese volutamente letterario, quasi a rimarcarne la 'classicità' - dal canto nuziale che racconta timori e turbamenti della giovane sposa, al lamento funebre dell'imperatore Adriano di fronte al corpo senza vita dell'amato giovinetto Antinoo - più tardi Pessoa si riferì ad essi con gli appellativi di 'indecenti' e 'osceni', sostenendo di avervi sfogato i propri istinti più bassi; ma ben al di là del giudizio del loro stesso autore, e al di là anche dell'esaltazione esplicita dell'omosessualità ellenistica, questi due poemetti "ci rivelano - come ha scritto Antonio Tabucchi - un Pessoa giovane, giovane come forse mai fu, che parla dell'amore, dei sensi, del corpo. Che bel Pessoa".
Trentacinque sonetti. Testo inglese a fronte
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2021
pagine: 96
“Nel 1918 usciva a Lisbona una piccola raccolta di poesie inglesi di Fernando Pessoa. Il suo titolo era semplice e al tempo stesso evocativo: 35 Sonnets. Lo scrittore vi aveva raccolto i suoi sonetti shakespeariani, che aveva iniziato a comporre dal 1910. Perché Fernando Pessoa, per la sua prima pubblicazione autonoma, sceglie come modalità poetica il sonetto elisabettiano? Egli lo elegge a suo mezzo espressivo perché in sé esso racchiude molto di ciò che Pessoa voleva far conoscere della sua poesia nel momento del suo esordio ‘pubblico’. I giochi di parole, le iperboli, i preziosismi e le subtilezas, suprema espressione del desengano secentesco, immediatamente riconducono i suoi versi novecenteschi nell’alveo, appunto, di quel ‘disinganno’. La scelta del metro dei poeti ‘metafisici’ elisabettiani permette al portoghese di connotare la sua poesia fin dal primo sonetto, di disancorarla dalla riflessione amorosa o dei sensi, per dirigerla verso l’espressione dell’inconciliabile divergenza tra essere e sembrare, alla volta di quella che potremmo definire la poetica della maschera…” (dalla prefazione di Ugo Serani)
Il violinista pazzo
Fernando Pessoa
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2020
pagine: 1156
Le poesie inglesi raccolte sotto il titolo di The Mad Fiddler (Il violinista pazzo) offrono un'ulteriore testimonianza del 'bilinguismo' letterario di Fernando Pessoa, che, se da un lato dichiarava essere la sua patria la lingua portoghese, dall'altro, proprio in lingua inglese, ha lasciato alcuni importantissimi cicli di poesie, dall'Epithalamium all'Antinous, dai Trentacinque sonetti alle tante composizioni del suo 'eteronimo' Alexander Search. È certamente il Pessoa dei nove anni di permanenza a Durban in Sudafrica (1896-1905) - il giovane Pessoa studente modello del liceo locale, vorace lettore di classici e romantici inglesi e americani come Shakespeare, Milton, Byron, Shelley, Keats, Poe - che sta alla base della scelta linguistica e di non pochi motivi di queste poesie; ma non va neppure dimenticato che gli anni di composizione di questa raccolta, alla quale il poeta si accinge dopo il suo rientro a Lisbona, sono quelli dei più rivoluzionari movimenti d'avanguardia dell'epoca, gli anni dei due numeri della rivista «Orpheu», il secondo diretto proprio da Pessoa e dal suo amico Mário Sá-Carneiro. Le poesie de "Il violinista pazzo" scaturiscono proprio da questa doppia ispirazione del suo autore, che - come scrive Amina di Munno nella prefazione - è senza dubbio un grande «innovatore, ma è altresì il cultore di principi che trascendono le categorie del tempo, è il modernista e il seguace della tradizione in quel che di mitico ed enigmatico essa racchiude». ?

