Libri di Filippo Purromuto
I ragazzi di via Mondolfi
Filippo Purromuto
Libro: Libro in brossura
editore: CTL (Livorno)
anno edizione: 2025
pagine: 102
"Dedicato ai cuori solitari dei ragazzi dell’associazione Mediterraneo di Livorno La fredda primavera si faceva sentire nella mia camera d’albergo. Mi trovavo a Medjugorje per l’ennesimo pellegrinaggio, ma, questa volta, in compagnia di un gruppo composto per lo più da anziane signore. Nella hall dell’hotel, affollata e rumorosa, aspettavano il check-in chiacchierando incessantemente. Il vocio assordante mi sembrava quasi irrispettoso: eravamo in un luogo sacro, dove il raccoglimento e la preghiera avrebbero dovuto prevalere. Non eravamo certo nella chiesa della Madonna, ma comunque provavo un certo disagio nel sentire tutto quel brusio, che spesso sfociava in pettegolezzi."
I figli del vento
Filippo Purromuto
Libro: Libro in brossura
editore: CTL (Livorno)
anno edizione: 2024
pagine: 102
“I figli del vento” è una semplice, triste e profonda storia d’amore, dedicata a una ragazza, Sarina, che rispecchia in tutto e per tutto sensualità, bellezza, talento e senso del dovere. Una perfezione di cui è impossibile non innamorarsi.
Come il mare la mia vita. Dal diario di bordo
Filippo Purromuto
Libro: Libro in brossura
editore: CTL (Livorno)
anno edizione: 2022
pagine: 124
"Filippo Purromuto nel suo diario cerca la comprensione di se stesso. Le esperienze di cui ci parla vengono narrate in questo tempo e spazio, e in questo modo vengono così lasciate a decantare. L’autore, che di professione fa il pittore, stavolta sceglie uno strumento diverso per ricercare la propria verità, e lo fa mettendosi allo scoperto e vivendo via via nuove emozioni che gli provengono dal processo della scrittura. Scopre che anche questa può essere un’arte, e che anch’essa può regalare lo stupore della creazione. Filippo Purromuto attraverso la scrittura ha modo di leggersi, e, leggendosi, si ripensa, si riorienta, dando corpo a un processo di interpretazione, decostruzione e ricostruzione. Egli vive nella scrittura un processo formativo vero e proprio. Essa, la scrittura, diviene un “prendersi cura”, un modo per auto-regolarsi, e per salvarsi dal mal di vivere. Auguro all’autore di continuare nella sua arte pittorica la ricerca del bello, e di riprendere a scrivere ogni volta che sentirà di doversi salvare dal non-senso e dallo smarrimento che talvolta la vita, nostro malgrado, ci porta a dover affrontare." (Gianluca Giunchiglia)