Libri di Francesca Sofia
I numeri parlanti. Saggi di storia economica e sociale tra Otto e Novecento
Rosanna Scatamacchia
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2024
pagine: 328
Il titolo "I numeri parlanti", preso in prestito da uno dei saggi di Rosanna Scatamacchia qui raccolti, richiama l’essenza del suo lavoro di storica, nel quale il dato statistico è accompagnato dall’analisi dei contesti storici e sociali che fanno “parlare i numeri”. Il suo volume sugli azionisti della Banca d’Italia era storia di uomini e di donne, dei loro profili e delle reti sociali e parentali in cui si muovevano. Così concepita, la storia economica attraversa gli ambiti disciplinari e le barriere accademiche. Quando ci ha lasciato, il 12 maggio 2023, Rosanna stava approntando un volume, "Oro alla patria", di cui qui si pubblicano larghi estratti. Raccontano di quando, nel 1916-1917, donne e uomini di tutte le fasce sociali offrirono oblazioni di oro e argento all’Erario a sostegno dello sforzo bellico. La capacità di far parlare i numeri torna qui ad esercitarsi, coinvolgendo nuove questioni storiche, come il rapporto con la guerra e il patriottismo, e dunque i processi di costruzione nazionale nonché le pratiche del dono nelle sue dimensioni simboliche, sociali, culturali, politiche in un tempo lungo che poteva risalire all’antichità, come suggerisce l’olio di Vincenzo Camucci.
Misurare il lavoro e il non lavoro dal 1929 ad oggi
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2019
pagine: 148
Attraverso un dialogo tra storici afferenti a diversi campi disciplinari (storia economica, del lavoro, della statistica e delle istituzioni) e statistici, il volume analizza i metodi, i criteri e le categorie utilizzati per la misurazione del lavoro (e del non lavoro) in momenti cruciali della storia del capitalismo, ossia le crisi che, dal 1929, hanno segnato la storia del Novecento fino al Nuovo millennio. Ciò che viene messo in discussione è il modello di occupazione "standard" sotteso a tali misurazioni e il forte tasso di politicità implicito nella bipartizione (sempre cangiante) di "occupato" e "disoccupato". Postfazione di Dora Marucco.
Il cannocchiale
Simonde de Sismondi
Libro: Libro in brossura
editore: Pisa University Press
anno edizione: 2017
pagine: 133
Durante il suo soggiorno londinese nella primavera 1793, la famiglia Simonde visitò, tra le molte altre attrazioni turistiche, anche il telescopio di William Herschel, situato a circa 40 miglia lontano da Londra, noto come Observatory House. La possibilità di guardare alla volta celeste con questo mastodontico strumento - lungo 12 metri e con alla base uno specchio concavo di 120 cm di diametro - deve aver suscitato una forte impressione sul giovane Sismondi, all'epoca ventenne. Ci piace pensare che sia nata da quest'esperienza l'idea di intitolare il suo giornale satirico con il nome di Cannocchiale. Contrariamente a molti altri scritti, contemporanei e successivi, il testo infatti abbonda di metafore attinte all'astronomia: si legga ad esempio quando Sismondi, novello Gulliver, approda nell'isola della Superbia e tramite il cannocchiale della modestia riesce a rendersi conto che gli abitanti dell'isola, invece di essere una turba di gente rissosa, sono in realtà dei piccoli geni lillipuziani; o ancora quando definisce i baldi giovani che corteggiano le donne sposate «i satelliti minori delle belle», distanziandoli però nella loro superficialità, da quelle «comete erranti che secondo il sistema dell'Universo del Prof. Lambert, vanno da un sistema planetario a un altro, descrivendo lunghissime elipsi, ma avendo intorno a ciaschedun astro un perielio molto corto».