Libri di Francesco Bia
Sillabari moderni
Francesco Bia
Libro: Libro in brossura
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2023
pagine: 176
Siamo a marzo 2020 ed è tempo di lockdown. Le vite ordinarie di tutti vengono sospese e inizia un periodo diverso. Il giovane insegnante che dà voce a questa serie di racconti decide di trascorrere questo tempo isolato dal resto del mondo in montagna, accompagnato solo da un pupazzo di lana, ultimo lavoro all'uncinetto dell'amatissima nonna materna, scomparsa qualche mese prima. Tra storie di amori e tradimenti, sensi di colpa e diversità, demitizzazione delle storie disneyane in chiave grottesca e atti di fede religiosa, Sillabari moderni, con uno stile asciutto, efficace e talvolta ironico, mette in scena una galleria di personaggi interessanti, desiderosi di andare oltre sé stessi e di non nascondere più i loro sentimenti e vissuti. Un'opera capace anche di far riflettere su temi delicati che chiamano in causa la nostra sensibilità e il nostro modo di affrontare le sfide della società odierna.
Akundan. Un vicolo luminoso
Francesco Bia
Libro: Libro in brossura
editore: Pluriversum Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 92
"Akundan" è il titolo che dà il nome all’opera e che l’autore ha scelto con cura per la sua silloge di poesie. Un titolo che racchiude l’azione “essenziale” che compie l’artista quando nel suo universo immaginifico produce, poiché poesia (termine che deriva dal latino pŏēsis e che ha origini greche) significa “creazione”. Creare dal proprio vissuto, e dalla propria percezione della vita, un’arte che giunga al lettore in una forma lieve promotrice di amore è ciò che l’autore compie con il suo viaggio lirico che attraversa le pagine del libro e la vita stessa dell’autore: dal ricordo d’infanzia legato alla visione quasi immaginifica di un orizzonte nascosto dall’imponente passaggio di un treno, all’incredibile esperienza di missione in Africa; perché sì, “Akundan” è un termine africano che significa poesia. Fotogrammi di ricordi, attimi che scandiscono l’interiorità del poeta, momenti di riflessione profonda su temi sociali quali il femminicidio, l’omofobia, la disoccupazione, giovani morti sul lavoro. Prefazione di Antonella Caprio.
Goffredo Parise e il cinema
Francesco Bia
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 120
Goffredo Parise (Vicenza 1929 – Treviso 1986) è stato un intellettuale del secolo scorso: autore di un vastissimo corpus letterario (Premio Strega 1982 per l’opera Sillabari 2), critico cinematografico e sceneggiatore; ha collaborato con numerose riviste e giornali nazionali. Il saggio focalizza l’attenzione sul rapporto tra l’autore e il cinema: partendo dal Parise spettatore, quindi analizzando i romanzi e i film che ad essi si ispirarono (L’ape regina di Marco Ferreri, 1963; L’assoluto naturale di Mauro Bolognini, 1969; Il fidanzamento di Giovanni Grimaldi, 1975; L’odore del sangue di Mario Martone, 2004), mettendo in evidenza peculiarità e differenze. Un’opera che, accompagnata da un certosino apparato biblio-sito-filmografico, si propone di restituire, almeno in parte, il giusto posto ad una delle maggiori figure di intellettuale e letterato italiano della seconda metà del secolo scorso.
Akundan. Il treno dell’orizzonte
Francesco Bia
Libro
editore: Pluriversum Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 88
Ma cos’è quest’Akundan? Un titolo apparentemente stravagante, ma che con efficace sintesi riunisce il viaggio lirico che attraversa le pagine del libro e la vita stessa dell’autore: dal ricordo d’infanzia legato alla visione quasi immaginifica di un orizzonte nascosto dall’imponente passaggio di un treno, all’incredibile esperienza di missione in Africa; perché sì, “Akundan” è un termine africano che significa poesia. Fotogrammi di ricordi, attimi che scandiscono l’interiorità del poeta, momenti di riflessione profonda su temi sociali quali il femminicidio, l’omofobia, la disoccupazione, giovani morti sul lavoro. La silloge, suddivisa in quattro capitoli tematici, riassume due decenni di scrittura poetica: dai primi tentativi scolastici alla maturità di uno stile particolarmente ermetico, dal verso libero all’assenza di punteggiatura, per ascendere all’essenzialità della parola, dove anche il silenzio del non detto disvela significati.