Libri di Francesco Calò
La chiesa di Santa Lucia a Melfi. Storia di un contesto rupestre e del suo apparato pittorico
Francesco Calò
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Giannatelli
anno edizione: 2021
pagine: 112
Il volume, dedicato agli affreschi collocati in un oratorio rupestre di Melfi, è un piccolo scrigno di preziose informazioni. L’autore rivolge la sua attenzione ai modelli iconografici e ai linguaggi pittorici utilizzati. Emergono dinamiche sofisticate di committenza e intrecci di stili e media artistici. Per la prima volta si riflette sulla dipendenza da specifici manufatti lignei e si legge con minuzia il ciclo agiografico luciano, vero unicum nel panorama pittorico medievale peninsulare.
Sogno, realtà, emozioni di vita
Francesco Calò
Libro: Libro in brossura
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2012
pagine: 63
"Sembra emergere dalle pagine di Calò quasi un concetto greco di virtù, là dove questa non è tanto una inclinazione a fare il bene, quanto piuttosto una sorta di qualità intrinseca alla natura di ciascuno, la fibra di cui ognuno è fatto, la sua naturale costituzione. Per i greci virtuoso era l'individuo in cui la natura umana, con quanto di specifico ad essa ritenevano inerisse, si trovasse pienamente dispiegata e attuata. Essere virtuoso consiste, in questa prospettiva, semplicemente nell'essere ciò che si deve essere in base a quel che in effetti si è: l'uomo non virtuoso non è "uomo", o non lo è in pieno. È questo il fondamento ideale dell'equivalenza greca tra buono e bello, ben presente nelle poesie di Francesco Calò." (dalla prefazione)
Segni del gotico internazionale in Puglia e Basilicata. Tre casi di studio
Francesco Calò, Ruggiero Doronzo, Marcello Mignozzi
Libro: Copertina rigida
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2015
pagine: 112
"Questo volume, indirizzato a rintracciare i segni del Gotico Internazionale in Puglia e in Basilicata, raccoglie le ricerche di tre valenti studiosi, tutti formati dall'Università di Bari, e le correda con rilievi di esemplare chiarezza e con immagini a colori. L'impresa è tanto ambiziosa quanto meritoria, poiché il nostro patrimonio culturale tardogotico ha subito secolari manomissioni, decurtazioni, mascherature e innumerevoli distruzioni, tanto da comprometterne una piena leggibilità e una corretta comprensione storico-artistica. Chiunque si imbatta in una simile ricerca deve fare i conti con un 'Patrimonio Latente' che, per essere correttamente riconosciuto e svelato, necessita di ricognizioni lente e pazienti nonché di un approccio scientifico multidisciplinare."