Libri di Francesco G. Capitani
Sei verità nel diritto. Lettura semiseria sul calcolo giuridico
Francesco G. Capitani
Libro: Libro in brossura
editore: Libri dell'Arco
anno edizione: 2025
pagine: 138
In un’aula di tribunale, tante verità si sommano: quelle delle parti, quelle processuali o quelle veramente accadute. La logica formale, che non ammette contraddizioni, resta spesso ai margini, considerata un fardello teorico, una reliquia accademica. Questo libro esplora il rapporto profondo e, per certi versi, mascherato, tra la logica e il diritto. Non si tratta solo di dimostrare che il diritto deve essere logico, ma di interrogarsi su quale logica governi davvero il discorso giuridico, e quante verità – in senso formale, deduttivo, ma anche retorico e sostanziale – possano coesistere senza cadere nel relativismo. L’autore accompagna il lettore in un viaggio fra sillogismi processuali, verità giudiziarie e aporie del ragionamento giuridico, per riscoprire che giustizia e verità logica non sempre coincidono, ma non per questo possono ignorarsi, e che le logiche – classiche, paraconsistenti, computazionali, di cui tratta il libro – rivelano la grammatica segreta, ma indicibile, di ogni procedimento decisionale.
Dizionario dell'abbandono
Francesco G. Capitani
Libro: Libro in brossura
editore: Scatole Parlanti
anno edizione: 2021
pagine: 104
Le cose abbandonate – ex ospedali, manicomi, intere città – non costituiscono solo relitti di cose che furono, e nemmeno meritano la brutta fama del degrado. Specchiano la linea sottile fra un passato di memoria, un presente di rovina e un futuro di decadenza e fallimento, ma anche di riscatto e liberazione. I luoghi abbandonati divengono depositari di significati trascendenti la comune cognizione del tempo, che pretende cose e persone sempre ferme a se stesse, immobili e fedeli. L’autore cerca di cogliere i dettagli di un passato che non molla la presa sul presente e continua a raccontarsi fra travi rotte, scale putrescenti e stanzoni di ville inghiottite da incuria e rampicanti. Ma è soltanto un’apparenza; l’abbandono diviene genetica di vita diversa, nuova, e soprattutto esplorazione di ciò che è nascosto a una visione superficiale della realtà.
Musica classica e parolacce. Cosa la musica classica contiene e non può dire
Francesco G. Capitani
Libro: Libro in brossura
editore: Libri dell'Arco
anno edizione: 2023
pagine: 164
Perché Alex di "Arancia Meccanica" picchia gente sulle note della nona sinfonia di Ludwig van Beethoven (proprio quella), o associare le dissonanze di Wolfgang Amadeus Mozart (parolacce?) a "Fight Club", o un preludio di Sergej Rachmaninov a "Psyco" di Alfred Hitchcock? Che ha che fare il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra di Felix Mendelssohn con una relazione tossica fra amanti, o il "Volo del Calabrone" di Rimsky Korsakov con le accecanti ideologie del secolo scorso? Le parole del testo tentano di annodare la musica definita colta ed elitaria (roba per pochi, fine e asettica) alle cose sporche ma vere, aspre ma reali. Il candore e il sudicio assieme, l’armonia e la stonatura, sfilando relazioni logiche da grammatiche erroneamente pensate solo musicali.