Libri di Francesco Samà
La malaria tra XIX e XX secolo. Un ostacolo storico allo sviluppo del Mezzogiorn
Francesco Samà
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2025
pagine: 258
Perr oltre un secolo la malaria ha rappresentato un fattore strutturale dell’arretratezza economica e sociale del Mezzogiorno, alimentando la miseria e rallentando la modernizzazione. Il volume ne ricostruisce la storia tra XIX e XX secolo, mettendo in luce l’impatto sulla salute, sull’organizzazione del territorio e del lavoro, sullo sviluppo agricolo e sulla formazione di capitale umano. Attraverso l’analisi delle condizioni ambientali, della diffusione geografica, dei costi economici e delle politiche sanitarie – dalle bonifiche idrauliche alla distribuzione del chinino, fino alla campagna di eradicazione del dopoguerra – il libro propone una lettura della malattia come espressione materiale del divario Nord-Sud e come potente metafora della “Questione meridionale”.
Acqua Appensa. La chiave della memoria. Storia e architettura religiosa ad Acquappesa
Francesco Samà
Libro: Libro in brossura
editore: Città Calabria Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 248
La Calabria fra Sei e Settecento era pesantemente segnata da emarginazione, isolamento e calamità naturali. Enormi differenze economiche separavano i ceti, e masse poverissime si contrapponevano a mercanti e feudatari in continuo arricchimento. In questo scenario sconfortante si inserisce anche la vicenda di Acquappesa, il cui primo nucleo sorse per "gemmazione" da Cetraro, quando alcune famiglie, per sottrarsi allo strapotere dei comandanti cetraresi ed alla pesante influenza di Montecassino, si rifugiarono nel territorio di Guardia, trovando accoglienza nelle terre del marchese di Fuscaldo Giovan Battista Spinelli. Il volume ricostruisce la storia dell'architettura religiosa ad Acquappesa.
Un presidio di difesa nel Mediterraneo. Torre San Giorgio a Fuscaldo
Francesco Samà
Libro: Libro in brossura
editore: Città Calabria Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 194
Nel corso dei secoli XVI-XVIII il Mediterraneo fu scenario di una devastazione che sconvolse le coscienze, mettendo in ginocchio intere popolazioni, costrette a subire ogni sorta di sopraffazione, schiavitù, ruberie, miseria e fame. Ciò determinò l'impellente necessità di verificare l'efficienza delle torri e dei castelli eretti lungo le coste nei secoli precedenti da normanni, svevi, angioini ed aragonesi, per preparare la difesa contro gli assalti della flotta turca, al fine di proteggere sia gli abitati costieri sia il commercio marittimo. Anche a Fuscaldo, per difendere il feudo, gli Spinelli edificarono una torre, denominata San Giorgio, con funzioni di difesa e di avvistamento, per allertare la popolazione in caso di pericolo. Essa costituiva l'anello di congiunzione fra le torri di Paola, Guardia e Pantano, territori feudali appartenenti alla famiglia Spinelli. La corposa documentazione rinvenuta, basata essenzialmente sulle fonti presenti negli Archivi di Stato di Napoli e Cosenza, consente di ricostruire tutte le vicende che caratterizzarono la storia della torre, coprendo un arco temporale che va dal 1571 fino al 1858, quando, dopo avere svolto un ruolo importante di difesa, allarme e rifugio durante il lungo periodo delle incursioni turchesche, cessò, al pari delle altre torri sparse lungo le coste calabresi, il suo ruolo di vigile sentinella, passando definitivamente in mano ai privati.

