Libri di François Ost
Il diritto, oggetto di passioni? «I crave the law»
François Ost
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: 136
Esistono le passioni giuridiche? Passioni che fanno del diritto il loro oggetto preferito? La letteratura risponde positivamente a questa domanda; vi si scopre in effetti una straordinaria galleria di personaggi “pazzi per il diritto”, che rivelano nei suoi confronti un desiderio, una paura o un odio, irrazionali e smisurati. A volte l’eccesso di diritto minaccia quando si provocano litiganti attaccabrighe, giudici compulsivi, funzionari pignoli, legislatori dogmatici, creditori o debitori ossessivi. Altre volte, è la mancanza del diritto a provocare il caos, sia che lo si disprezzi, come Sade che lo sostituisce con una legge perversa, sia quando si è consumati dalla sua assenza, come Kafka che ne coglie solo frammenti snaturati. Ma ciascuna di queste passioni pericolose non è che il lato patologico delle passioni positive. Non resta allora che separare le passioni civili dalle incivili. Smuovere le prime per rafforzare il legame sociale, e offrire una liberazione catartica alle seconde. Tra i tanti, Aristofane, Cervantes, Shakespeare, Racine, von Kleist, Balzac, Dostoevskij, e Camus, sono chiamati al banco dei testimoni.
Mosè, Eschilo, Sofocle. All'origine dell'immaginario giuridico
François Ost
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2007
pagine: 231
Che cosa ci insegnano i miti e i grandi archetipi della letteratura sull'origine e sul destino del diritto? "L'arte precede la natura", scriveva Oscar Wilde; e Balzac aggiungeva: "Un romanzo è più vero della storia". Allo stesso modo, i grandi autori qui evocati scrivono storie che costituiscono gli scenari immaginari ai quali si ispira il diritto. Irriducibili a un'interpretazione univoca, queste storie sono perfino più vere della loro trascrizione giuridica, perché rendono più efficacemente giustizia all'infinita complessità del reale. La consegna delle tavole della legge (Mosè), l'invenzione della giustizia ("Orestea" di Eschilo), la ribellione della coscienza ("Antigone" di Sofocle): sono le principali tappe di un percorso narrativo che si spinge alle fonti di un immaginario giuridico ancora da esplorare. In contrasto con una visione formalista o moralista della legge, questo libro si pone un obiettivo ambizioso: immergere il diritto nella finzione letteraria per permettergli di ritrovare le proprie radici.
Dal monte Sinai al Campo di Marte. Il sé e l'altro a fondamento del diritto
François Ost
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2004
pagine: 128
Le profonde trasformazioni in atto nella società hanno aperto il campo ad una serie di interrogativi. L'emergere delle categorie economiche del diritto comportano il tramonto di quelle statalistiche tradizionali? Se si vuol dare libero campo agli indirizzi neo-liberistici, il nuovo contrattualismo ed il più recente utilitarismo necessitano il rifiuto dello stato sociale e la rinuncia ai suoi effetti positivi? Tali interrogativi rinviano ad una questione di fondo prioritaria riguardante la necessità di indagare i legami tra rapporti negoziali/contrattuali e rapporti statuali, questione che attiene alla relazione tra categorie tra loro opposte: tra diritto imposto e diritto negoziale; tra eteronomia ed autonomia dell'ordine giuridico-sociale.